La fossa delle Marianne si trova a Nord-Ovest dell’Oceano Pacifico e ad Est delle Isole Marianne. Il Challenger Deep è il punto più profondo dei nostri oceani.
Il Challenger Deep fa parte di una lunga depressione chiamata Fossa delle Marianne, che prende il nome dalla vicinanza con le omonime isole, a loro volta chiamate così in onore di Marianna d’Austria, vedova di Filippo IV di Spagna. L’ultima rilevazione del 2009, effettuata grazie al robot Nereus, indica la profondità di 10.902 m. Diversi scienziati si sono pronunciati e hanno studiato quella parte di oceano cosi profonda e buia, ma decisamente particolare. Questa zona dell’oceano fu scoperta nel 1521 da Ferdinando Magellano. Il XX secolo è stato testimone di importanti scoperte proprio su quelle coordinate 11° 21′ nord di latitudine e 142° 35′ est di longitudine.
Dove si trova la fossa delle Marianne
La Fossa delle Marianne è delimitata dall’incontro di 2 placche tettoniche, in una zona di subduzione dove la placca Pacifica si insinua sotto la placca delle Filippine. Forma un arco di circa 1580 miglia nautiche, equivalenti a 2550 chilometri. I primi rilievi effettuati in quel tratto di oceano risalgono al 1899, e indicarono un punto a Sud-Est di Guam con una batimetria di 9660 metri. Per più di 50 anni quello fu il punto più profondo degli oceani, conosciuto come NERO DEEP. Nel 1957, durante l’Anno Geofisico Internazionale, il vascello battente bandiera Sovietica, Il VITJAZ, riusci a misurare una profondità di 11.034 m.
A bordo il Tenente di Vascello Don Walsh e l’oceanografo Jacques Piccard, figlio di un noto fisico, August Piccard. E fu proprio grazie agli studi del padre che il giovane Piccard poco più che ventenne, riusci a costruirsi presso i cantieri navali di Trieste il batiscafo che poi intitolò proprio alla città Giuliana.
La profondità della Fossa delle Marianne
Ma fu proprio nel gennaio del 1960, esattamente il giorno 23 alle ore 13:06 che, grazie ad un’immersione senza alcun precedente, che il batiscafo TRIESTE II della U.S. Navy raggiunse la profondità segnata a bordo di 11.521 metri, poi rettificata a 10.916 metri.
La Fossa delle Marianne: un’esplorazione del luogo più profondo della Terra
La Fossa delle Marianne è una depressione oceanica che si trova nell’Oceano Pacifico, a est delle Isole Marianne. È il luogo più profondo della Terra, con un punto di profondità massima di 11.034 metri sotto il livello del mare. La fossa è lunga circa 2.550 chilometri e larga circa 69 chilometri. La temperatura dell’acqua nella fossa è di circa 1 °C. L’assenza di luce rende impossibile la fotosintesi, e quindi la produzione di ossigeno.
La Fossa delle Marianne è stata formata da movimenti tettonici della crosta terrestre. Le placche tettoniche del Pacifico e delle Filippine si stanno scontrando, e la placca delle Filippine sta scivolando sotto la placca del Pacifico. Questo processo, noto come subduzione, sta creando la fossa.
La pressione dell’acqua al fondo della Fossa delle Marianne è di circa 1.100 atmosfere, ovvero circa 1.000 volte la pressione atmosferica a livello del mare. L’assenza di luce e la pressione estrema rendono la vita in questa zona molto difficile. Tuttavia, sono state scoperte diverse specie di creature che sono in grado di sopravvivere in queste condizioni estreme.
Tra le creature più comuni che vivono nella Fossa delle Marianne alcuni pesci lumaca della famiglia dei liparidi, isopodi (tra cui Eurythenes plasticus, una specie scoperta nel 2020 che prende il nome dalla plastica trovata nel suo stomaco), pesci abissali come Macropinna microstoma.
La Fossa delle Marianne: una pressione di 1100 Kg per cm2
Cinque ore per arrivare sul fondo; il batiscafo utilizzava palle di cannone come zavorra e benzina per il galleggiamento. La pressione sul batiscafo sul fondo era di circa 1100 Kg per cm2 (in acqua ogni 10 metri la pressione aumenta di 1 atmosfera, ovvero di circa 1 Kg per cm2). Si seppe solo tempo dopo che un oblò del batiscafo si crinò proprio per la forte pressione. Dopo nessun uomo è più sceso a quelle profondità. Sono passati più di 50 anni, ma soltanto lo scorso anno (nel 2009 ndr), grazie al NEREUS, vi fu la possibilità di seguire l’intera immersione del sottomarino-robot, guidato da un cavo a fibre ottiche, grazie a delle telecamere installate all’esterno del telaio. Nereus lungo 4.5 metri ha anche la possibilità di raccogliere campioni di rocce e sedimento.
Da un intervista rilasciata al giornalista Gianni Roghi nel 1960, Jacques Piccard dichiarò <Il fondo è di un fango bianco-grigio…vedevamo attraverso l’oblò di plexiglass accendendo i fari. L’acqua era limpidissima, la temperatura era di 3.5°C, invece all’interno del batiscafo vi erano 8-10°. Rimanemmo sul fondo venti minuti. Fummo inoltre straordinariamente fortunati perché potemmo vedere due animali, un gambero e una specie di sogliola. Quest’ultima potei osservarla per circa un minuto. Non aveva l’aspetto di un pesce abissale (…) ma era proprio come una sogliola comune, lunga una trentina di centimetri, bianca. Nuotava adagio, vicino al fondo, forse in cerca di cibo, poi sparì nel buio, oltre il raggio della nostra lampada>. Questa scoperta ha destato un grande interesse nel mondo dei biologi marini perché mai (…) si era saputo che a tali profondità vivessero animali marini superiori.
Il fondo è di un fango bianco-grigio…vedevamo attraverso l’oblò di plexiglass accendendo i fari.Jacques Piccard
Le dichiarazioni di Don Walsh
Il Tenete di Vascello Don Walsh invece affermò che l’impresa era riuscita ma che la cosa più importante per lui era stata quella di aver avvistato forme di vita ad 11.000 metri di profondità… <Una volta che si scende sotto i 150 metri di profondità, c’è l’oscurità totale. Di solito non c’è molta vita marina a 250 miglia da terra>”.
A ricordo di quella spedizione venne lasciata sul fondale una bandierina americana all’interno di un recipiente di plastica che fu lasciata affondare appena il batiscafo emerse.
La curiosità sulla Fossa delle Marianne
Una curiosità è legata all’immersione di Piccard nella Fossa delle Marianne: la famosa casa produttrice Svizzera di pregiati orologi da polso Rolex ancorò allo scafo del Trieste un orologio impermeabile, il primo mai prodotto, che fu così testato nella Fossa Oceanica piu’ profonda al mondo. Il giorno seguente la Rolex ricevette un telegramma firmato da Piccard con il seguente testo: <Sono lieto di confermare che anche ad 11.000 metri di profondità il vostro orologio è preciso come in superficie. Cordiali saluti>. Il che assicurò agli orologi svizzeri la fama di orologi adatti a situazioni estreme.
Sono lieto di confermare che anche ad 11.000 metri di profondità il vostro orologio è preciso come in superficie. Cordiali salutiJacques Piccard
Nel 2009 e’ nato il Marianas Trench Marine National Monument, una sorta di area marina protetta per le acque profonde che monitora i circa 150mila chilometri quadrati abissali. A supporto del Marianas Trench Marine National Monument vi e’ il NOAA, (National Oceanic and Atmospheric Administration), che e’ riuscita con l’ultima missione a filmare e fotografare decine di specie che vivono nella Fossa delle Marianne. Grazie alle attività dei rov a comando remoto, sono venute alla luce delle scoperte interessantissime: coralli che vivono in acque profonde, vulcani che sputano fango al posto della lava e pesci coloratissimi.