Pangasio : sbatti il mostro in prima pagina

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pangasio il pesce della discordia
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La storia di uno dei prodotti ittici piu’ consumati al mondo. Il pangasio e’ sempre più presente nelle nostre pescherie. Un pesce dalle qualità nutrizionali poco interessanti che in passato e’ stato spesso spacciato per cernia o halibut.

Il pangasio (Pangasius hypophthalmus) e’ un pesce di acqua dolce originario del fiume Mekong adattatosi a vivere anche nei bacini di Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam. Chiamato anche Tra o Trey Pra, il pangasio e’  stato introdotto agli inizi del secolo anche in Asia meridionale in particolare in Birmania e Bangladesh.  E’ un pesce migratore che si sposta per completare i processi riproduttivi nel periodo dei monsoni. Il pangasio riesce a raggiungere il metro e 40 cm di lunghezza e può pesare sino a 50 Kg sebbene arrivino sul mercato in misure  minori. Si nutre di piccoli pesci ed invertebrati ma anche di particelle vegetali ed animali che si depositano sul fondo del fiume.

Il Pangasio, un pesce resistente agli ambienti inquinati

Il Pangasianodon hypophthalmus è un pesce bianco che ha avuto un interesse alimentare per secoli nel Sud Est Asiatico ma, dopo gli anni 90, vista la capacità a resistere a repentini cambi di temperatura,  a restare anche per lunghi periodi in acque poco ossigenate e di adattarsi a qualsiasi ambiente acquatico, gli asiatici hanno cominciato un allevamento di massa soprattutto nelle acque del Mekong in Vietnam insieme ai pesci gatto. In acquacoltura questa specie ittica riesce oggi ad avere successo (come la tilapia) grazie al numero di elevato di avannotti che sopravvivono alla schiusa (dal 45 al 60 %) che ne determina poi l’interesse economico da parte degli allevatori. Gli allevamenti di pangasius e di altre specie ittiche hanno anche avuto un grosso impatto ambientale in quanto questo pesce viene allevato in zone dove sta del tutto scomparendo la biodiversità. Ma è la soprattutto produzione intensiva a preoccupare. Dietro l’allevamento vi sono poi le condizioni lavoratori dei lavoratori pagati una miseria per lavorare decine di ore al giorno.


Una rapida crescita

Il pesce ha un tasso di crescita elevato, basti pensare che in un anno riesce ad arrivare ai 2 Kg di peso. Oggi questo pesce rappresenta una delle risorse ittiche più importanti del continente. Negli ultimi anni questo pesce e’ ” sbarcato” anche in Europa, venduto come filetto congelato/decongelato oppure sotto forma di prodotto trasformato come polpette, bastoncini panati o surimi.

Non e’ un mostro alimentare, e’ semplicemente un prodotto con poco sapore, qualità scadenti e presente nei nostri mercati sotto forma di prodotto congelato o decongelato.

Il Pangasianodon hypophthalmus è un prodotto dalle scarse qualità nutrizionali

Sebbene  il questo pesce abbia mosso l’opinione pubblica in passato a causa degli allevamenti che non rispettano norme igieniche o che nutrono il pesce con alimenti di dubbia provenienza, la verità su questo pesce e’ che le sue qualità nutrizionali sono di bassissimo profilo. Quando il pangasio e’ arrivato nelle pescherie italiane, spesso il cliente veniva frodato in quanto le carni venivano spacciate per filetti di cernia o di halibut a causa di una similarità’ nei colori e anche nella consistenza delle carni. Addirittura si è arrivati a spacciarlo per pesce azzurro. Il pangasio si presenta privo di lische, con una colorazione dal bianco al rosa pallido (spesso con una massiccia presenza di coloranti) in filetti da 100/150g ognuno.

Pangasio valori nutrizionali

Sempre più spesso il pangasio si presenta sotto forma di filetti sia congelati che decongelati venduti sia sfusi che in buste. In media 100 grammi di prodotto decongelato forniscono 80-90 Kcal, un valore tendenzialmente basso dovuto anche alla presenza dell’alto contenuto di acqua che spiega ma non giustifica l’utilizzo di sodio tripolisosfato (E 451) immesso in fase di trasformazione del prodotto.  Le proteine invece non superano il 15% (15g/100g). I grassi saturi invece sono piuttosto abbondanti (40-50%) mentre invece gli acidi grassi omega-3 Omega3 sono scarsamente presenti (3-6% degli acidi grassi totali).

Il Pangasio

Il prezzo

Un pesce a basso costo che ricorda vagamente il sapore delicato della cernia o dei merluzzi. Il prezzo del pangasio chiarisce tutta la sua storia. Considerando che non supera i 3 euro/Kg anche dopo aver viaggiato per mezzo mondo vuol dire che i costi d’allevamento sono veramente irrisori.

Costi di produzione

I costi di produzione per il Pangasio allevato in modo intensivo sono relativamente stabili, ma i margini sono estremamente ridotti. I costi di produzione all’inizio del 2009 per i produttori su scala commerciale di pangasio erano circa 15.000 VND/kg (0,83 USD/kg), escludendo i costi di investimento iniziali; ciò veniva bilanciato dai prezzi di vendita di 16.000 VND/kg (0,89 USD/kg). In quel periodo, i produttori su scala venivano remunerati solo con 14.000-15.000 VND (0,78-0,83 USD/kg) per pesci di dimensioni di mercato da parte degli impianti di trasformazione, ma i loro costi di produzione, pari a circa 13.000-14.000 VND (0,72-0,78 USD/kg). La maggior parte degli allevatori considera i costi di investimento iniziali come una “spesa irrecuperabile”. I margini di profitto all’inizio del 2009 erano così ridotti che gli allevatori di pangasio in Vietnam avevano poche probabilità di recuperare completamente i loro costi di investimento iniziali.

Il pangasio fa male ?

A questo punto non saremo noi a dirvi se mangiarlo o meno. Possiamo soltanto sfatare tutti i falsi miti sul pesce tossico o sul pesce che provoca il cancro. Dunque si tratta  soltanto di un pesce “scadente”. Ed il prezzo di mercato giustifica le qualità del Pangasio.

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