Imposex – L’inversione sessuale nelle specie marine

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Imposex
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La proteroginia è la capacità di invertire il proprio sesso da femminile a maschile, dovuto a fattori ambientali o ecologici.  E’ quello che accade ad alcuni molluschi gasteropodi come il murice troncato (Hexaples trunculus) per effetto dell’ imposex (imposizione del sesso maschile su quello femminile). Il responsabile è il TBT sigla che sta per TRIBUTIL-STAGNO, sostanza chimica utilizzata nelle vernici antifouling (per evitare la proliferazione di organismi sessili come alghe e balani, sulla chiglia delle imbarcazioni.) I danni delle vernici per barche antifouling sono stati studiati già negli anni 80, ma l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), con dei recenti studi ha riportato alla ribalta il fenomeno, su alcune specie di murice stravolgendo la sessualità di questi animali, provocando la comparsa di veri e propri organi sessuali maschili negli esemplari femmine esposti in acque dove la concentrazione di queste vernici è maggiore.

L’inversione sessuale

L’imposizione di caratteri sessuali maschili in femmine di molluschi Gasteropodi gonocorici è un fenomeno ad impatto allarmante che ha interessato intere popolazioni di differenti specie di Gasteropodi negli ultimi decenni.

L’inversione sessuale è un fenomeno molto noto in biologia. Un organismo ad un certo punto della vita cambia il proprio sesso trasformandosi completamente con le capacità funzionale del sesso opposto. Questo processo accade nei pesci come ad esempio l’orata o la cernia.

imposex molluschi
Esempio di imposizione sessuale su mollusco gasteropode

L’imposex è una condizione anomala riscontrata in alcune specie di molluschi marini, in cui gli individui di sesso femminile sviluppano caratteristiche maschili, come ad esempio un pene o una protuberanza all’apertura dell’organo riproduttivo.

Questa anomalia si verifica principalmente nei gasteropodi, come ad esempio il Murex triton, a causa dell’esposizione al tributilstagno (TBT), un composto organostannico utilizzato in passato come additivo nei prodotti antivegetativi per la protezione delle navi contro la crescita di organismi marini sulle loro superfici.

Il TBT, rilasciato in mare, viene assorbito dai molluschi che vivono in prossimità delle coste, provocando l’insorgenza dell’imposex. Questa condizione è stata segnalata in tutto il mondo, in particolare nelle zone costiere densamente popolate e industrializzate.

L’imposex può avere conseguenze negative sulla riproduzione dei molluschi, riducendo la fertilità delle femmine e causando un declino della popolazione. Inoltre, il TBT è considerato un inquinante pericoloso per l’ambiente marino e per la salute umana, e la sua produzione e uso sono stati severamente regolamentati in molti paesi.

Per ridurre l’impatto dell’imposex sui molluschi e sull’ambiente marino in generale, è importante adottare misure di prevenzione, come ad esempio la riduzione dell’uso di prodotti antivegetativi contenenti TBT e il miglioramento delle pratiche di smaltimento dei rifiuti marini. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli dell’inquinamento marino e promuovere comportamenti sostenibili per la tutela dell’ambiente marino.

Il WWF lancia l’allarme

Il Wwf già diversi anni fa aveva lanciato un appello agli stati dell’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) di bandire le vernici al TBT conosciuto meglio come “il killer del mare” che causavano l’imposex.  La creazione di queste vernici è nata per rendere più efficienti e veloci le imbarcazioni e diminuire il lavoro di pulizia della chiglia, che se insediata da questi organismi diminuisce la velocità con un maggior consumo di carburante. Le grandi navi rilasciano una scia tossica, durante la loro navigazione, avvelenando le acque sottostanti, e creando come abbiamo visto con il murice, uno squlibrio ecologico. I primi studi sull TBT risalgono ai primi anni 80. Alcuni anni prima si era notato in alcuni stabilimenti francesi, dove si allevavano le Ostriche, che bivalvi e gasteropodi accumulavano grandi quantità di composti organostannici, e di conseguenza che tali sostanze rientravano nella catena alimentare sino ad arrivare ai grandi pelagici, uccelli e mammiferi marini.

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La paura è che anche l’uomo sia sottoposto a questo rischio. Uno studio effettuato in Sicilia e più a larga scala in Europa, ha dimostrato che 3 specie di murici hanno subito un’inversione sessuale. Un esempio ne è la grande esposizione di questi esemplari al TBT nel porto di Palermo e di Ustica, dove il murice subisce quest’inversione nel 100% dei casi. Ma si è notato come sull’ Isola di Ustica, dove gran parte della fascia costiera è tutelata da un’ area marina protetta, la presenza di organostannici varia la propria concentrazione, da grandi quantità all’interno del porto, a concentrazioni praticamente ridottissime nelle zone di Riserva Integrale. Lungo i 7000 Km di coste Italiane si sono riscontrati livelli di TBT di 560 nanogrammi per litro, una quantità esagerata se pensiamo che i livelli consentiti e considerati innocui sono di 1 nanogrammo per litro.

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