Il granchio verde Mediterraneo – Carcinus aestuarii

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Carcinus aestuarii (1)
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Il granchio verde mediterraneo conosciuto anche con il nome di moleca o granchio comune si trova in tutto il bacino del Mediterraneo, compreso il Mar Nero e in Atlantico (Isole Canarie). Fu introdotto per caso in alcuni luoghi, in particolare nel Mar Rosso (si tratta di una specie anti-Lessepsiana *) e nell’Indo-Pacifico. In Giappone, è difficile dire se la specie invasiva sia Carcinus aestuarii o un ibrido tra Carcinus aestuarii e Carcinus maenas.

Il granchio verde mediterraneo vive principalmente nelle lagune costiere dove spesso risiedono anche le anguille, amano le sabbie fangose ​​e riescono a sopravvivere a grandi sbalzi di salinità. Si allontana raramente dalla costa, lo fa nel periodo invernale e raramente lo si trova al sotto dei 20m.

DESCRIZIONE

Il carapace del granchio verde mediterraneo è piuttosto arrotondato,  è più largo che lungo e quasi trapezoidale,  misura un massimo di 6,5 cm di lunghezza e 8 cm di larghezza. I maschi sono più grandi delle femmine.

La fronte (tra gli occhi) forma tre piccoli lobi arrotondati (tranne nei giovani dove è quasi diritta), il lobo centrale è un po ‘più grande di quelli laterali. Il lato anterolaterale del guscio ha cinque dentelli rivolti in avanti. Tutte le zampe sono lunghe e affusolate. Le prime anteriori, i chelipedi o  chele sono leggermente asimmetriche; sono poco più grandi nei maschi che nelle femmine e la destra è generalmente più forte della sinistra.

È possibile distinguere i maschi dalle femmine guardando l’addome piegato sotto il torace. Quello del maschio è stretto e triangolare, con due stili copulatori bianchi; quello della femmina è largo e arrotondato, con pleopodi spesso pelosi dove le uova si aggrappano.

La colorazione dei giovanili è molto variabile, con macchie colorate. Negli adulti, il lato dorsale del granchio ha un colore verde generale, spesso caratterizzato tinte più scure.

SPECIE SIMILI

Molto simile al granchio verde atlantico C. maenas. Per diverso tempo le due specie sono state accomunate sotto lo stesso nome scientifico. Le due specie si distinguono dalla parte frontale del carapace, in mezzo agli occhi, che è corto e dentellato nel c. maenas e lungo e liscio nel c. aestuarii. Inoltre i gonopodi del C. aestuarii sono dritti e paralleli, mentre quelli del C. maenas sono curvi.

ALIMENTAZIONE

La dieta del granchio verde mediterraneo è varia: alghe verdi ma anche piccoli molluschi, anellidi, crostacei ed altri organismi bentonici. Con la chela riesce ad aprire piccoli bivalvi come vongole, cozze. È anche un detritivoro addirittura uno spazzino e taglia abilmente gli animali morti. Si nutre principalmente di notte, ma può essere comunque attivo in qualsiasi momento.

RIPRODUZIONE

La riproduzione è sessuale.

Come la maggior parte dei crostacei, la femmina tiene le uova (fino a 185.000) sotto l’addome, attaccate ai pleopodi (zampe atte al nuoto). Li protegge quindi per la durata dell’incubazione (che dura alcune settimane, a seconda della temperatura).

Alla fine dell’incubazione, la femmina rilascia larve planctoniche (larva chiamata “zoe”, lunghe 1 mm, con una lunga spina sulla testa, le larve sono planctivore.

Esistono cinque stadi larvali zoe * e uno megalopus *. Dopo la metamorfosi, i piccoli granchi cadono sul fondo e continuano il loro sviluppo fino allo stadio adulto.

In generale, il granchio verde è una delle specie di decapode i cui parassiti sono più conosciuti: sono elencate almeno sedici specie, le più conosciute delle quali sono Sacculina carcini e la Portunion maenadis). Altri parassiti appartengono a Parvo-virus, Microsporidia, Myxosporidia, Ciliati, Trematodi, Turbellari, Némertini.

Nel Mediterraneo, il parassita più classico del granchio verde è un crostaceo appartenente all’ ordine dei  Rizocephala: il cirripede Sacculina carcini. La Sacculina prende il controllo totale del granchio verde sia a livello fisico che mentale: il granchio smette di crescere, non si alimenta e non è più in grado di rigenerare gli arti mancanti. Addirittura Sacculina carcini riesce a castrare il granchio (se maschio) per via ormonale inducendo i comportamenti di una femmina. 

Predatori

Il granchio verde mediterraneo ha molti predatori: cefalopodi (seppie, polpi), pesci come l’orata, altri crostacei, uccelli costieri come i gabbiani, ect

È in grado di praticare l’autotomia (mutilazione riflessa di una parte del corpo) in caso di cattura da parte di un predatore, senza essere fatale. La ferita si chiude immediatamente e una nuova gamba riappare alla muta successiva.

ALTRE INFORMAZIONI

Carcinus aestuarii è una specie eurialina che riesce a sopportare bene anche grandi sbalzi di temperatura.  Abbastanza resistente all’inquinamento è in grado di accumulare metalli pesanti e molecole tossiche. Questa specie è commestibile, ma viene catturata solo su piccola scala sulle coste del Mediterraneo.

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