Sète, tra ostriche e canali

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Sète, tra ostriche e canali

Soprannominata la Venezia Francese per la sua luce,i suoi riflessi e i suoi canali, Sète è costruita sul fianco del Monte Saint Clair e collocata come una perla tra il mar Mediterraneo e lo stagno di Thau, celebre per le sue ostriche.

Il più grande porto di pesca del Mediterraneo, Sète ha conservato tutta la sua autenticità grazie all’andirivieni quotidiano dei pescherecci scortati dai gabbiani. Il porto, creato nello stesso periodo del Canal du Midi da Riquet e Colbert, fu concepito come lo sbocco del Canale sul mare. Tappa per le imbarcazioni da crociera, Sète è uno spettacolo durante tutto l’anno.

Sulla banchina della Marina, i ristoranti offrono un’ampia scelta di specialità di Séte mentre il canale resta animato dallo spettacolo permanente dei pescherecci che tornano dalla pesca quotidiana

Il Cimitero marino, che si affaccia sulla Corniche, di fronte al mare, è uno dei luoghi più celebri di Sète. Immortalato dal poeta Paul Valéry, che riposa nella parte alta, ospita anche la tomba di Jean Vilar. Il Mont Saint Clair, con la cappella di Notre Dame de la Salette in cima, è meta di pellegrinaggio. Con un’altezza di 183 m, offre un panorama eccezionale sulla città e sul porto.

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Il 25 agosto, giorno di San Luigi, questi scontri animano l’entusiasmo delle folle. Il vincitore diventa per un anno una celebrità, temuta e rispettata su tutto il litorale.

Da giugno a settembre, i canali di Sète, servono da cornice naturale ai tornei di giostre della regione. Vestiti di bianco e a piedi nudi sulle barche, muniti di uno scudo per proteggersi, con una lancia di legno nell’altra mano, i giocatori si affrontano in un singolare combattimento.

Immigrazione italiana

Sète fu popolata in gran parte, nella seconda metà XIX secolo e nei primi decenni del secolo successivo, da italiani e da corsi. L’arrivo dei primi immigrati italiani risale al 1843: il primo censimento del XX secolo ne quantificò la presenza in circa 500 unità. La comunità italiana continuò a crescere nei decenni successivi.

Consigli di soggiorno a Sète

Qui i prodotti del territorio diventano leccornie gastronomiche servite al turista: specialità di pesce come labourride, la rouille di seppia e i calamari farciti, frutti di mare come ostriche, mitili e vongole dello stagno di Thau, senza dimenticare le “stelle” della cucina locale largamente influenzate dalle radici napoletane come la tiella e la macaronade. Il tutto ovviamente accompagnato (con moderazione) da grandi vini della zona della Linguadoca, Noilly Prat o Moscato di Frontignan come aperitivo, bianchi di Listel o Picpoul de Pinet con le specialità culinarie. Sète è la destinazione degli “amici di un tempo” che Georges Brassens, il figlio più illustre della città, si compiaceva di descrivere con ironia nelle sue canzoni. È anche la città natale del poeta Paul Valéry e di Jean Vilar, il fondatore del Teatro Nazionale Popolare… e del Festival di Avignone.

Nel nostro Tour francese abbiamo anche incontrato diverse  importanti personalità Italiane residenti nella provincia del Languedoc. Tra questi abbiamo avuto il piacere di conoscere il gentilissimo Dr. Danilo Faggioni, rappresentante della camera di commercio Italiana in Languedoc. Faggioni risiede da ormai diverso tempo a Montpellier e proprio lui ci ha consigliare di visitare questi posti magnifici. Abbiamo chiesto a Faggioni quale sia il suo ruolo in Francia e come cooperino le Francia ed Italia nel Commercio.

“ La Camera di Commercio Italiana garantisce che le imprese e le istituzioni Italiane incontrino quelle Francesi, cercando possibilità nuove di commercio estero valorizzando anche la cultura Italiana in Francia.  Partecipando anche attivamente a tutti i tipi di incontri o gemellaggi tra le due Nazioni”-Risponde Faggioni-.

Un italiano illustre trapiantato in Francia quindi, ma che ha deciso di vivere sempre a contatto con il mare. Nato nella punta estrema di una magnifica Liguria, esattamente a Portovere, si rifugia appena puo’ tra le bellezze costiere del Sud della Francia, ma non manca di ritornare spesso in Italia.

Le Ostriche di Séte

Le ostriche sono senz’altro uno dei prodotti più pregiati del Sud della Francia.

La ricetta
Irrorate le ostriche aperte con un cucchiaino di succo di limone, un pizzico di pepe e, a piacere, due o tre gocce di Tabasco.

Accorgimenti:
Le ostriche che userete dovrebbero essere vive, e quindi perfettamente chiuse. Per aprirle usate un coltellino.

Idee e varianti:
accompagnate con un buon vino bianco secco o dello champagne.

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