Salviamo i calamari

Salviamo i calamari

Titolare un articolo cosi, in un periodo dove le persone muoiono per guerre e malattie sembra davvero fuori luogo. Purtroppo però sono le risorse naturali che vengono meno a dare il via a carestie, guerre e a tutto ciò che ne consegue.  

L’esaurimento delle risorse naturali sul nostro pianeta è allarmante e, a lungo termine, distruggere la biodiversità ci porterà all’incapacità di sostentamento.

La pesca dei calamari, ancora non ben regolamentata opera in modo invisibile soprattutto in acque internazionali.

Barche da pesca per la cattura dei calamari in Giappone

I calamari sono essenziali per l’ecosistema marino e da loro dipendono alcune specie come i capodogli o le balene dal becco per quasi il 100% della loro dieta.

Targeting Squid: Recipe for Disaster, un inchiesta di Greenpeace svela che l’industria di calamari, che è aumentata di 10 volte dal 1950 a quasi 5 milioni di tonnellate all’anno nell’ultimo decennio. L’aumento vertiginoso della pesca del calamaro e la conseguente domanda per la specie non ha precedenti storici, con alcune aree che hanno registrato un aumento di oltre l’800% del numero di pescherecci negli ultimi cinque anni.

Lo sforzo di pesca incontrollato è così enorme che in alcuni casi flotte di oltre 500 navi sono entrate in acque internazionali per saccheggiare l’oceano, con le loro lampare visibili anche dallo spazio.

Nel cerchio rosso, luminosità causata dalle flotte di pesca dei calamari al largo delle coste argentine. Le barche usano grandi lampade nell’acqua per attirare i calamari.

L’inarrestabile espansione della pesca del calamaro è un ottimo esempio di attività industriale che incide sulla biodiversità quando è autorizzata ad operare impunemente. Ma poiché la maggior parte della pesca dei calamari rimane in gran parte non regolamentata, i pescherecci possono operare con scarso controllo o monitoraggio delle loro catture.

Sembra incredibile, ma nel 2022 non ci sono specifici sistemi di regolamentazione e monitoraggio in atto per tracciare il commercio globale di calamari. Nel 2019, solo tre nazioni di pesca erano responsabili di quasi il 60% delle catture mondiali di calamari, Cina, Perù e Indonesia. E solo tre mercati – Cina continentale, Spagna e Giappone – hanno guidato la maggior parte dei movimenti del mercato globale tra il 2000 e il 2019 .

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