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barracuda
  • Organismi marini

Il Barracuda mediterraneo

  • Marcello Guadagnino
  • 19 Gennaio 2013
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Lo Sphyraena viridensis, noto come barracuda mediterraneo, non è da confondere con il luccio di mare o aluzzo (Sphiraena sphiraena).

Il barracuda mediterraneo si distingue per le dimensioni, in genere maggiori e, soprattutto, per la presenza delle bande nere parallele e verticali presenti sul dorso per tutta la sua lunghezza. Appartiene alla stessa famiglia del barracuda tropicale che raggiunge però dimensioni maggiori e gode della pessima fama di specie pericolosa per l’uomo. La specie presente in Mediterraneo, pur mantenendo le caratteristiche aggressive ‘da predatore’, raramente supera il metro di lunghezza. Il peso dei pesci che si incontrano più di frequente è di un paio di chili ma, comunque, può raggiungere anche i 6 – 7 chili.

Barracuda

Diffusione del barracuda Mediterraneo

È presente lungo le coste tirreniche, nel Mar Ligure e nelle acque di tutte le nostre isole, soprattutto attorno all’isola di Ustica (PA), dove sono presenti in forte numero. Il barracuda ha corpo cilindrico e poco affusolato, soprattutto all’estremità anteriore. Il peduncolo caudale è  più compresso. La testa di questo pesce è caratterizzata da una bocca ampia che si apre per tutta la lunghezza del muso, la mandibola è prominente e munita all’estremità anteriore di un lobo che, a bocca chiusa, copre quella della mascella superiore. Numerosi sono i denti, acuti e taglienti, a forma di pugnale, che possono assumere una curvatura verso l’interno, più o meno pronunciata. Nella mascella superiore ve ne sono quattro per lato piuttosto lunghi, seguiti da altri più corti e sottili. Altri denti sono nel palato. Nella mandibola uno o due denti lunghi e acuminati. L’occhio del barracuda è relativamente grande. Le due pinne dorsali sono distanziate tra loro. Quella anteriore è costituita da raggi spinosi mentre la seconda da raggi molli. Contrapposta a quest’ultima, vi è l’anale che è costituita da una sola spina non troppo sviluppata e da raggi molli. La caudale è molto forcuta ed i lobi sono uguali. Le pinne pettorali sono corte come pure le ventrali, munite di una piccola spina.

In generale, la colorazione del corpo è scura sulla parte superiore, argentata sulla parte inferiore, e le bande si attenuano nei campioni morti. I giovani sono descritti come di colore giallo scuro o verdastro. S. viridensis è in media più piccolo di S. sphyraena, raggiungendo una lunghezza standard di 65 cm, anche se la lunghezza media è di 35-40 cm. Tuttavia, sono stati catturati esemplari fino a 114,5 cm al largo delle Azzorre. Il record di cattura con una canna da pesca è di 10,2 kg, catturato al largo di Lanzarote nelle Isole Canarie nel 2007.

Nelle Azzorre, il pesce costituisce l’intera dieta di Sphyraena viridensis e la specie più importante nella sua alimentazione è Trachurus picturatus, riscontrata come preda nel 72,4% dei campioni di pesci esaminati e costituente quasi i due terzi del peso totale delle prede. Altre specie predate includono esemplari singoli di boghe, donzelle e pagelli.

la strategia predatoria dello S. viridensis, che agisce come un predatore e insegue attivamente i pesci. Uno o più barracuda inseguono i pesci, attaccando sia singole prede che banchi di pesci. La caccia è rapida e solitamente dura da 8 a 40 secondi, e maggiore è il numero di pesci coinvolti, maggiore è il tasso di successo. È noto anche che si nutre di molluschi cefalopodi e crostacei.

In estate, Sphyraena viridensis forma banchi di fino a 180 esemplari, anche se la maggior parte dei banchi conta da 30 a 40 pesci, in aree dove ci sono forti correnti. Questi banchi sono costituiti principalmente da pesci sub-adulti, con i pesci più piccoli vicino alla superficie e i pesci più grandi, di solito femmine, in fondo al banco, a profondità fino a 30 m. In inverno, le uniche aggregazioni sono costituite da piccoli gruppi di giovani in baie poco profonde. Si ritiene che la formazione di banchi sia un meccanismo di difesa contro i predatori e che agevoli l’accoppiamento, con i maschi più piccoli attratti dalle femmine più grandi. Inoltre, i gruppi di barracuda sono più efficaci nella caccia ai pesci prede rispetto ai singoli individui. Questa specie non sembra mescolarsi con altre specie di barracuda in banchi misti, ma ci sono segnalazioni di questi pesci che si associano agli squali balena nelle Azzorre e di un episodio in cui nuotavano attivamente verso una mobula .

I colori del barracuda mediterraneo

La colorazione varia dal giovane all’adulto. Negli esemplari giovani la livrea è uniforme mentre nell’adulto compaiono le caratteristiche fasce verticali, dal colore scuro, quasi nero, che coprono la metà superiore dei fianchi, per tutta la lunghezza del pesce, dalla testa alla coda.

Un pesce che ama zone rocciose e relitti

Il barracuda mediterraneo è un pesce pelagico che vive però in prossimità della costa. Predilige le zone rocciose dove nuota in fitti banchi negli strati più superficiali dell’acqua. La caratteristica di pesce gregario scompare gradualmente. Gli adulti costituiscono piccoli gruppi e gli esemplari di maggiori dimensioni sono solitamente solitari. La riproduzione avviene verso la fine della primavera e si protrae fino ai primi mesi dell’estate. Le uova sono pelagiche. È un pesce carnivoro e la sua dieta è costituita da altri piccoli pelagici e tutti quei pesci che si possono incontrare sotto costa. È preda ambita sia per le dimensioni di tutto rispetto, sia perché le sue carni bianche si fanno apprezzare se cucinate a dovere.

Il barracuda è una specie molto diffusa e ha una vasta distribuzione geografica. Si trova spesso in acque poco profonde, come scogliere e reef corallini, ma può anche essere trovato in acque più profonde. Questo pesce è noto per essere un predatore aggressivo e caccia altri pesci, crostacei e molluschi.

La pesca sportiva

Generalmente lo si pesca a traina, utilizzando sia artificiali di superficie che affondanti. È possibile catturarlo anche con la traina col vivo, anzi, è proprio con questa tecnica che di solito si riesce ad avere la meglio sugli esemplari più grandi. Il barracuda mediterraneo è anche oggetto di ricerca specifica da parte dei pescatori a spinning, che lo insidiano nella schiuma intorno agli scogli affioranti e dalle scogliere durante le scadute delle mareggiate. I periodi in cui è maggiore la sua attività predatoria sono l’alba ed il tramonto. È attivo e quindi “pescabile”, anche durante le ore notturne. È più attivo sotto costa con il mare un pò mosso mentre col mare molto calmo si porta sulle secche e comunque a profondità maggiori. Gli esemplari di barracuda più piccoli, dal peso inferiore al chilo, vengono utilizzati con successo come esca nella traina alle grandi ricciole. La carne del barracuda mediterraneo è di buona qualità.

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Marcello Guadagnino

Marcello Guadagnino, biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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