Pesca illegale delle oloturie. In Puglia 9 indagati

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Continua la pesca indiscriminata delle oloturie in Puglia. Gli echinodermi destinati al mercato asiatico e venduti a peso d’oro.

Sono nove le persone indagate a Gallipoli. Si tratta del blitz piu’ importante svolto al contrasto della pesca illegale alle oloturie destinate al mercato asiatico. Le oloturie, conosciute anche come cetrioli di mari sono di grande interesse per i cinesi che le utilizzano sia fresche che essiccate. In Cina un Kg di oloturie essiccate costerebbe intorno ai 100 dollari al Kg. Il prezzo elevato e’ dettato dalla scarsità degli esemplari, sempre piu’ difficili da reperire lungo le coste cinesi a causa di un pesca eccessiva. Ma i cinesi hanno trovato la soluzione: importarli dall’estero. Ed in Italia hanno trovato terreno fertile, complici pescatori di frodo che li catturano in immersione. Una  pesca sub semplice, le oloturie infatti pascolano sul fondale in gruppi. Il subacqueo non deve far altro che prenderla con le mani e metterla nel retino. Soltanto che tutto cio’ e’ illegale.

Quali sono i reati commessi da chi pesca le oloturie destinate al mercato asiatico?

  1. Ogni pescatore puo’ catturare al massimo 5 Kg pro-capite
  2. La pesca con autorespiratori e’ vietata
  3. E’ assolutamente vietato vendere i risultati di una battuta di pesca sportiva

Delle regole spesso sconosciute che hanno portato diversi pescatori di frodo ad affollare le acque dei litorali (particolarmente in Puglia) per dedicarsi a questa pratica. Complice anche la crisi e la mancanza di lavoro, sono stati  e sono in tanti a cercare di convertire in denaro i risultati della loro pesca. Poco tempo fa alcuni pescatori di frodo sono stati fermati dalla Capitaneria di Porto mentre pescavo addirittura all’interno dell’ Area Marina Protetta di Porto Cesareo.

Il primo caso in Italia

Il reato contestato ai pescatori di Gallipoli e’ il primo caso inscritto relativo alla cattura della specie in Italia. Le indagini sono partite dopo il maxi sequestro avvenuto il 15 dicembre 2015 quando per un controllo fu fermato un furgone che trasportava 11 tonnellate di oloturie.

Un pericolo concreto per tutto l’ecosistema marino

Secondo uno studio del Cnr-Iamc si tratta di un pericolo concreto per l’ambiente marino. Le oloturie sono organismi detritivori per eccellenza. Fungono da biorimediatori naturali, capaci di depurare in maniera “eco-friendly” l’ambiente marino. La loro assenza porterebbe a degli squilibri importanti negli ecosistemi. A tal motivo i militari della Guardia Costiera stanno monitorando questo fenomeno preoccupante dettato da una forte richiesta dai mercati asiatici. Un fenomeno che potrebbe mettere in ginocchio un Mare Mediterraneo sempre piu’ in difficoltà.

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