I 6 squali più pericolosi per l’uomo

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Lo squalo tigre
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Con più di 400 specie di squali che popolano i mari e gli oceani, solo alcune di esse possono rappresentare un pericolo per l’uomo. La maggior parte degli squali, infatti, sono completamente innocui. Alcuni possono mostrare un comportamento più aggressivo solo se si sentono minacciati o se scambiano un nuotatore per una preda. In media, solo circa 6 persone all’anno muoiono a causa di attacchi di squali, un numero esiguo considerando la quantità di squali presenti sul pianeta…

  1. Lo squalo bianco

Considerato il più grande predatore degli oceani, lo squalo bianco é un pesce maestoso. Raggiunge una lunghezza di circa 6 metri, possiede 300 denti ed è l’unico squalo in grado di far emergere la testa dall’acqua per osservare l’ambiente circostante. Tuttavia, anche se è spesso coinvolto negli attacchi all’uomo, questo squalo che ama le acque poco profonde di quasi tutti i mari del mondo non è necessariamente ostile. I suoi attacchi avvengono generalmente a causa di una confusione: il nuotatore viene scambiato per una foca o un leone marino. Presente ma raro in Mediterraneo

  1. Lo squalo tigre

Un grande predatore, lo squalo tigre è facilmente riconoscibile per le sue dimensioni imponenti (circa 4 metri di lunghezza) e le strisce che decorano il suo corpo, da cui deriva il suo nome. Presente soprattutto nell’oceano Pacifico e nell’oceano Indiano, questo cacciatore notturno e solitario è considerato una vera “pattumiera degli oceani“. Infatti, inghiotte tutto ciò che incontra lungo il suo cammino, il che spiega la sua aggressività nei confronti degli esseri umani. Non é presente in Mediterraneo

  1. Lo squalo leuca (Carcharhinus leucas)

Lo squalo leuca, noto anche come squalo zambesi, è comunemente chiamato bull shark nelle regioni anglofone. È importante distinguere lo squalo leuca dallo squalo toro, che invece è conosciuto come sand tiger shark in inglese. Questa specie di squalo è diffusa nelle acque calde e poco profonde lungo le coste e i fiumi di tutto il mondo. È famosa per il suo comportamento imprevedibile e spesso aggressivo. Grazie alla sua tendenza ad avventurarsi in acque basse, lo squalo leuca è considerato il più pericoloso per l’uomo tra tutte le specie di squalo. Insieme allo squalo tigre e allo squalo bianco, rappresenta una delle tre specie che hanno registrato il maggior numero di attacchi all’uomo, ad eccezione del longimanus, che, secondo alcune ipotesi, ha riportato più attacchi di tutte le altre specie di squalo messe insieme.

  1. Lo squalo longimano

L’ esploratore degli oceani, Jacques Cousteau, ha descritto lo squalo longimano come “il più pericoloso tra tutti gli squali”. Nonostante il grande riconoscimento del Grande squalo bianco e di altre specie che vivono più vicine alla costa, lo squalo longimano è responsabile di un numero maggiore di attacchi contro gli esseri umani rispetto a tutte le altre specie messe insieme. Questa specie è solita attaccare i superstiti di disastri aerei e marittimi. Sebbene tali incidenti possano sembrare rari nel XXI secolo, un singolo episodio può evidenziare la loro rilevanza nel passato. Durante un unico incidente avvenuto il 30 luglio 1945 dopo il siluramento dell’USS Indianapolis, tra 600 e 800 marinai furono uccisi dagli squali. Si ipotizza che i responsabili di tale massacro fossero branchi di squali longimani. Un evento simile si verificò anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la nave “Nova Scotia”, che trasportava circa un migliaio di persone nelle acque vicine al Sudafrica, fu affondata da un sottomarino tedesco. Solo 192 persone sopravvissero, e la maggior parte delle morti è attribuita allo squalo longimanus.

  1. Lo squalo martello

Lo Squalo Martello comune è stato spesso osservato nelle acque del Canale di Sicilia, in prossimità delle coste di Lampedusa. Questa specie è ritenuta una potenziale minaccia per gli esseri umani, anche se finora sono stati registrati solo pochi attacchi.

  1. Lo squalo mako

Lo Squalo Mako abita principalmente nelle acque tropicali e subtropicali, comprese quelle temperate come il Mediterraneo, sebbene sia raro avvistarlo a causa della sua scarsa presenza.

Grazie alla sua straordinaria agilità, è considerato uno degli squali più veloci al mondo, raggiungendo una velocità di oltre 75 km/h. Può raggiungere una lunghezza massima di 4 metri.

È una delle poche specie di squali, insieme allo Squalo Bianco e allo Squalo Pinna Nera delle barriere coralline, in grado di eseguire il “breaching”, ossia salti spettacolari fuori dall’acqua che possono raggiungere anche i 6 metri di altezza.

A causa del suo carattere aggressivo e imprevedibile, il Mako è classificato come uno degli squali più pericolosi al mondo, insieme allo Squalo Bianco, al Leuca, allo Squalo Tigre e al Longimano.

Squali sottocosta in Mediterraneo : perché ?


Gli squali possono avvicinarsi alle coste per diversi motivi, che dipendono dalle specie di squali e dalle circostanze specifiche. Di seguito sono elencati alcuni dei fattori che possono spingere gli squali a muoversi verso le acque costiere:

  1. Alimentazione: Le acque costiere possono essere ricche di prede per gli squali, come pesci, foche, leoni marini o altre creature marine. La presenza di cibo abbondante può attirare gli squali verso queste zone.
  2. Riproduzione: Alcune specie di squali scelgono le acque costiere come habitat di riproduzione. In queste aree, possono trovare le condizioni adatte per accoppiarsi e dare alla luce i loro cuccioli.
  3. Migrazione: Alcuni squali migrano lungo le coste in cerca di cibo o per raggiungere le zone di riproduzione. Durante le loro migrazioni stagionali, possono avvicinarsi alle acque costiere.
  4. Ambiente adatto: Le acque costiere possono fornire habitat adatti per alcune specie di squali, come mangrovie, baie, estuari o aree con barriere coralline. Questi ambienti possono offrire cibo, protezione e riposo per gli squali.
  5. Variazioni ambientali: Cambiamenti nelle condizioni ambientali, come le variazioni di temperatura dell’acqua o la disponibilità di cibo, possono spingere gli squali a spostarsi verso le acque costiere alla ricerca di risorse migliori.
  6. Interazioni umane: La presenza umana nelle acque costiere, come l’attività di pesca o la presenza di rifiuti alimentari, può attirare gli squali verso queste zone. Gli squali potrebbero associare la presenza di imbarcazioni o di nuotatori con il cibo e avvicinarsi per investigare.

È importante notare che, nonostante gli squali possano avvicinarsi alle coste, gli attacchi agli esseri umani sono estremamente rari. La maggior parte degli squali non è interessata agli esseri umani come prede e, in genere, gli incontri con gli squali si risolvono pacificamente. Tuttavia, è sempre consigliabile seguire le linee guida di sicurezza stabilite dalle autorità locali e essere consapevoli dell’ambiente marino quando si trascorre del tempo nelle acque costiere.

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