Un bizzarro gruppo di pesci antartici che nella loro evoluzione hanno perso i globuli rossi ma sono riusciti a sopravvivere per raccontare la loro storia evolutiva.
Chaenocephalus aceratus
La prima curiosa cattura : Lo zoologo norvegese Ditlef Rustad tirando fuori la rete da pesca delle gelide acque dell’Oceano Meridionale, durante una spedizione a Bouvet Island, ha pescato un pesce bizzarro con una mascella sporgente , branchie bianco crema , e con il sangue trasparente . Lo chiamò il “pesce coccodrillo bianco senza sangue.
Era il 1° dicembre del 1927, e Rustad stava lavorando al largo delle coste dell’Antartide per studiare le balene. Ma non disdegno di provare anche qualche pescata sperimentale e dalle acque gelide Rustad tirò su un pesce che subito suscitò in lui una particolare curiosità.
Un pesce senza scaglie, color bianco crema e con delle mascelle sporgenti come un coccodrillo. Quando poi, provò ad incidere il pesce per osservare i suoi organi non vide nessun sangue scorrere tra le vene, soltanto acqua ghiacciata. Lo stesso Rustad scrisse nella sua agenda –Blod farvelöst– ovvero sangue incolore.
“E ‘stata una scoperta scioccante”, dice William Detrich della Northeastern University , che ha trascorso gran parte della sua carriera studiando C. aceratus e le altre 15 specie conosciute in famiglia Channichthyidae , “le icefishes antartiche “ Tra le 50.000 specie di vertebrati conosciuti , questi pesci sono gli unici casi in cui non vi sono tracce di emoglobina e globuli rossi . ” Ora conosciuto come Chaenocephalus aceratus , o anche come pesce ghiaccio , questo animale potrebbe essere sopravvissuto grazie agli alti contenuti di ossigeno disciolto nelle gelide acque dell’Antartide.
Soltanto nel 1954, il biochimico Johan Ruud confermò che il pesce coccodrillo enza sangue Chaenocephalus aceratus era privo di globuli rossi e pertanto di emoglobina.
La mancanza di emoglobina deriva dalla deiezione dei due geni globinici necessari a produrre la proteina. La mancanza di questi geni non ha estinto la specie ha permesso al pesce di captare l’ossigeno dall’acqua ed utilizzarlo anche se in minima parte.