ANCORA UN PO’ DI TEMPO E LA MISURA PER L’ARRESTO TEMPORANEO OBBLIGATORIO SARA UN FERMO QUASI INESISTENTE
Era il 6 luglio quando il Tavolo di consultazione voluto dalla Direzione Generale per la Pesca e l’Acquacoltura, riunito all’uopo presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali,
approvò la bozza di quello che avrebbe dovuto essere il Decreto con il quale si regolerà l’Arresto Temporaneo Obbligatorio dell’attività di pesca per il 2018. La bozza del provvedimento, che era stata discussa preliminarmente e inviata ai soggetti interessati con ampio anticipo, aveva già registrato, nonostante le perplessità da sempre manifestate sull’efficacia della misura del fermo circa il miglioramento dello stato delle risorse ittiche in sofferenza, aveva comunque registrato il consenso dell’UNCI Agroalimentare sulle modalità di attuazione così come formulate nella proposta della DG Pesca. L’UNCI Agroalimentare, comunicò prontamente alle proprie imprese di pesca associate l’importante decisione ma, da quel giorno ad oggi del decreto non se ne sa più nulla.
Allora, il Presidente dell’Unci Agroalimentare, Gennaro Scognamiglio, pur ribadendo il proprio consenso, peraltro già espresso preliminarmente, alla bozza proposta dalla Direzione, coglieva però l’occasione per sollecitare la Direzione Generale ad espletare tutti gli atti necessari alla erogazione delle indennità pregresse non ancora liquidate e, nel condividere il metodo di confronto voluto dalla Direzione Generale intravedeva in talune forzature, una sorta di opposizione di facciata messa in
atto al solo scopo di voler assecondare richieste non già dei pescatori, ma di sapore squisitamente Associativo. “Non vorremmo – ha ribadito Scognamiglio – che ancora una volta si resti ostaggio delle solite pretese di chi non comprenda la difficoltà di far coincidere tutte le tessere del “puzzle” dimenticando che sovente il meglio è nemico del bene”.