Le acque di zavorra, anche conosciute come acque di Ballast (Ballast’s waters), sono le acque che vengono prelevate o rilasciate dalle navi per mantenere la stabilità e il bilanciamento durante la navigazione. Queste acque vengono pompate all’interno di serbatoi di zavorra situati all’interno della nave, generalmente negli spazi vuoti tra le strutture della nave o nel doppio fondo.
Le acque di zavorra possono essere prelevate quando una nave è scarica o parzialmente scarica per aumentare il peso e la stabilità. Al contrario, durante il caricamento o lo scarico delle merci, le acque di zavorra vengono rilasciate per bilanciare il peso.
Tuttavia, le acque di zavorra possono essere un vettore di propagazione di specie invasive. Quando le navi prelevano l’acqua di zavorra in una regione e la rilasciano in un’altra, possono accidentalmente trasportare organismi marini, come alghe, plancton, larve di invertebrati o uova di pesci, che possono essere rilasciati in un nuovo ambiente in cui non hanno predatori naturali o controlli biologici. Questo può causare danni agli ecosistemi locali e alla biodiversità, alterando l’equilibrio ecologico e danneggiando le attività economiche basate sul mare.
Per mitigare l’effetto delle specie invasive, l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha adottato la Convenzione sul controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (Convention for the Control and Management of Ships’ Ballast Water and Sediments). Questa convenzione stabilisce norme e requisiti per il trattamento delle acque di zavorra prima del loro rilascio per ridurre il rischio di trasferimento di specie invasive. Le navi sono tenute a installare sistemi di trattamento delle acque di zavorra per eliminare o ridurre la presenza di organismi nocivi prima di scaricare l’acqua.
Entro il 2024, tutte le navi mercantili dovranno installare sistemi di trattamento delle acque di zavorra. Questi sistemi saranno soggetti a controlli periodici per verificare l’efficacia del trattamento delle acque di zavorra e garantire che soddisfino gli standard stabiliti.
Le navi che devono scaricare le acque di zavorra prelevate in un porto diverso devono effettuare lo scambio delle acque in mare aperto o installare sistemi di trattamento delle acque stesse, come la disinfezione o il filtraggio. Lo scambio in mare aperto deve avvenire a una distanza di almeno 200 miglia nautiche dalla costa e in acque con una profondità di almeno 200 metri. Questo processo garantisce che gli organismi eventualmente presenti nelle acque di zavorra vengano rilasciati in un ambiente inospitale per il loro insediamento e che l’acqua prelevata contenga una bassa concentrazione di organismi potenzialmente nocivi.
Fonte : https://www.italianostra.org/wp-content/uploads/Presentazione-Silvestri.pdf