Ustica e’ senza dubbio una delle destinazioni piu’ interessanti in Mar Mediterraneo. Fondali ricchi di vita attorno ad un isola protetta da una riserva marina che ne preserva la biodiversità.
Tanti e tanti hanno scritto dell ‘isola Siciliana di Ustica, ne hanno descritto i fondali sommersi, le ricchezze archeologiche, le prelibatezze e le particolarità gastronomiche. Un cocktail che nelle notti estive spinge le imbarcazioni che transitano in quel tratto di mare a fare una sosta per poter godere anche per una notte dell’ atmosfera magica dell’isola denominata la perla nera della Sicilia.
Posta lassù proprio in pieno Tirreno, l’antica Osteodes (Isola delle ossa) sembra guardare da lontano la vita caotica della città di Palermo dove ci si imbarca sull’aliscafo o sul traghetto per arrivare sull’isola.
Ustica si trova a 36 miglia dal porto di Palermo
Esattamente 36 miglia nautiche di stanza dal porto di Palermo, intorno as Ustica un mare profondo, ricco di ogni forma di vita, quindi, meta agognata da ogni turista che cerchi un mare da vivere a tempo pieno, dai punti d’immersione più belli d’Italia, ai lunghi bagni nell’acqua dai colori cristallini, alle cene in banchina o negli ottimi ristorantini dove si può mangiare dell’ottimo pesce freschissimo.
Il paese sovrasta il porto posto a “scirocco” a poche centinaia di metri, e proprio dal porto un via vai di motoscafi e gommoni accompagnano i turisti nei punti magici dell’isola.
Proprio da lassù, dalla vetta di Monte Pellegrino che domina Palermo, nelle giornate di vera “Bonaccia” si intravede quasi come se comparisse improvvisamente davanti ai nostri occhi, con il suo colore nero che quasi ci racconta la storia l’isola di Ustica.


Ustica, un isola di confino
Se non fosse per l’arrivo del “vapore” (traghetto, ndr) o dell’aliscafo, le lunghe giornate sull’isola passerebbero più lentamente, invece gli arrivi e le partenze movimentano i tempi degli usticesi tanto che molti passano le loro giornate proprio all’approdo a vedere chi parte e chi arriva.
Dal porto si sale in paese passando per una bianca casa con una lapide, dove vi è raffigurato un profilo dell’isola, proprio quella casa fu il confino di Antonio Gramsci. Agli angoli delle strade le donne vendono frutta e ortaggi dei propri orticelli, sedute accanto ai banchetti ricchi di ogni colore. Le strade sono ancora lastricate, e alcuni tratti sono ancora quelli che vennero posati dai prigionieri durante la guerra. Uno dei punti più alti dell’ isola (circa 240 metri) è dove è situato il grande radar. Molti sono invece i diportisti che adottano Ustica come meta per le loro vacanze.
Non è necessario comunque possedere una barca per poter scoprire le bellezze che il paradiso marino offre. Ustica non ha spiagge sabbiose ma soltanto due piccole calette all’interno della riserva integrata in zona A denominate “Cala Sidoti e Caletta”.
Ustica in barca


Il resto di Ustica è da scoprire in barca (diverse possibilità di affitto o noleggio), circumnavigando l’isola da ponente, con tappe alla grotta azzurra, grotta della Pastizza, grotta delle barche, punta Gavazzi, Scoglio del Medico ritornando a punta Omo Morto passando per la secca della Colombara uno tra i punti d’immersione più belli, dove è possibile osservare barracuda, ricciole, e con un po’ di fortuna anche grossi tonni, il capello della secca della Colombara si trova circa 3 metri e scende sino a circa 50. Alcuni anni fa una nave cargo è affondata proprio li sotto e adesso il ponte della nave si è popolato di grosse salpe, dotti cernie brune saraghi e occhiate.
La riserva marina dei Ustica
Dal 1986, anno dell’istituzione dell’Area marina protetta l’isola è diventata matrice di un modello di valorizzazione delle risorse naturalistiche, che è riuscita, cosa importantissima, a coinvolgere la popolazione dell’ isola in un operazione educativa sull’ educazione ambientale.
La riserva si divide in tre zone: A di riserva integrale, B di riserva generale e C di riserva parziale.
Da allora il turismo subacqueo si è sempre più evoluto e Ustica è diventata un po’ come la Mecca dei subacquei, tanto da essere la sede del più prestigioso riconoscimento del “Tridente d’oro” conferito tra gli altri anche a Jacques Cousteau.
Le immersioni ad Ustica
Ustica in 9 kmq di superficie offre 12 punti d’immersione, 15 percorsi naturalistici terrestri, 8 diving center. Inutile dire che sott’acqua c’è la possibilità di fare straordinari incontri.
La grotta dei gamberi


Per visitare la Grotta dei Gamberi, ci si ancora dopo cala Galera e si scende lungo la caduta, la grotta ha un entrata molto larga e il fondo è ricoperto da spirografi. La grotta prende il nome appunto dai piccoli gamberetti denominati parapandali che ricoprono la grotta, non solo belli ma anche apprezzati in cucina per la bontà delle carni e le caratteristiche organolettiche.
L’immersione del sicchitello
A Secchitello l’immersione è caratterizzata dalla massiccia presenza di paramuricee e rami di corallo nero mentre a scoglio del medico canyon e cunicoli, a poche centinaia di metri dalla riserva integrale. Le attrazioni sono grosse cernie brune, ricciole e come sempre i grossi branchi di barracuda che nuotano in tondo indifferenti della presenza dei subacquei.
Da non bisogna perdere il Banco Apollo (da 42 a 60 metri), Cala Galera (da 18 a 45 metri), Cala Santa Maria (da18 a 40 metri), Grotta dei Gamberi (da 42 a 18 metri), Grotta della Pastizza (da 7 a 18 metri), Piramidi (da 14 a 50 Metri), Punta Falconiera (da 24 a 35 metri), Scoglio del Medico (max 40 metri), Secca della Colombara (da 3 a 50 metri), Secchiello (da 24 a 60 metri), Sutta a zà Lisa (da 5 a 20 metri) e Scoglio del leone (da 10 a 24 metri).
Cosa mangiare ad Ustica
Di grande importanza è la cucina dell’isola che sposa il mare con la campagna in diversi piatti.
Dalla zuppa di lenticchie con cipolla rossa, al formaggio fresco delle fattorie, al pesce che ogni mattina sbarca al porto e viene venduto al dettaglio.
Alcuni prodotti endemici dell’isola che sono stati oggetto di studio per diverse Università. Tra questi la lenticchia di Ustica che oltre ad avere un sapore eccezionale si è dimostrata essere di grande aiuto alla lotta al colesterolo diminuendo anche del 10% in soggetti che seguono dieta ad alto tenore di colesterolo e con proprietà antitumorali, e un altro prodotto che avevamo accennato è proprio il parapandalo, il gamberetto la cui presenza di omega e di antiossidanti sono delle medicine naturali per il cuore.
L’archeologia ad Ustica
Nel 1990 è stato infatti creato ad Ustica l’itinerario di archeologia subacquea di Punta Cavazzi, uno dei primi esperimenti a livello mondiale di percorso guidato e didascalico sottomarino, durante il quale è possibile osservare i relitti, nel loro originale sito di scoperta, e che ogni anno attira archeologi, studiosi e appassionati italiani e stranieri. Un’esplorazione destinata ai più esperti, che si snoda in varie tappe fra i 10 e i 25 metri di profondità, indicate da boe sommerse che reggono i cartelli esplicativi.
Nella torre Santa Maria è situato il Museo Archeologico, dove si possono ossevare reperti risalenti all’età del bronzo provenienti dal villaggio dei faraglioni. Reperti di varie forme e culture frutto di contatti tra tutti i popoli che si affacciavano sul Mediteraneo.
Visitare Ustica in un giorno

Certo un giorno per visitare l’isola non basta ma se siete a Palermo e volete prendere l’aliscafo per andare ad Ustica si puo’ fare. L’aliscafo infatti in 1h30 arriva sull’isola e se siete mattinieri potete già essere al porto per le 9 di mattina. Il consiglio è di fare colazione in piazza a circa 500 metri dal porto. Salendo verso il paesino poytete già capire e vedere il colore della costa. Fate un giro in piazza, visitate i murales per poi passare al villaggio preistorico. Andate poi a visitare la torre saracena di Punta Spalmatore e la grotta segreta a cala acquario. Il pomeriggio passatelo al mare zona porto in attesa di ripartire per Palermo.