L’onorevole Laura Venittelli, componente della XIII commissione della Camera ha presentato un ordine del giorno che ha ricevuto il parere favorevole del Governo, a firma del Vice Ministro dell’Economia Enrico Morando.
L’ordine del giorno impegna Palazzo Chigi a valutare l’opportunità di rifinanziare con risorse adeguate, nel primo provvedimento utile, il Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura, destinando tali risorse al ristoro, anche parziale, dei danni occorsi alle strutture produttive e agli impianti del settore dell’acquacoltura, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria vigente.
“La pesca italiana versa in una crisi che appare irreversibile se si considera che negli ultimi trent’anni, su 8mila chilometri di coste, le imbarcazioni sono diminuite del 33 per cento, i rimanenti 12 mila scafi hanno un’età media di 34 anni e si sono persi 18 mila posti, in un settore che si è ridotto a impiegare 27 mila persone, senza considerare le perdite dell’indotto – riepiloga nelle premesse dell’ordine del giorno l’onorevole Venittelli – le cause di questa crisi si fondano sulla concorrenza di mari lontani e delle barche croate, albanesi, nordafricane, che hanno innescato un crollo delle quotazioni del pesce mettendo fuori mercato i pescatori italiani anche a causa degli alti costi delle loro attività.
In tale contesto l’acquacoltura rappresenta un patrimonio unico di conoscenze, esperienze ed eccellenze che hanno favorito lo sviluppo di pratiche di allevamento diversificate e adattate alle favorevoli condizioni geomorfologiche, climatiche e ambientali del nostro Paese.
Inoltre, gli eccezionali fenomeni meteorologici che si sono verificati più volte negli ultimi anni, il caldo torrido del 2015, gli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016 e gli eccezionali fenomeni meteorologici verificatisi nel mese di gennaio 2017, hanno provocato gravi danni alle attività del settore – conclude la parlamentare dem – molte delle quali sono rimaste escluse dai finanziamenti a causa dell’incapienza del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell’acquacoltura e, successivamente, anche dai benefici previsti dal decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 e dal provvedimento in esame».
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