L’artemia salina è un crostaceo di piccole dimensione tipico abitante di ambienti ad elevata salinità come le pozze di scogliera o le saline. Un crostaceo che vive praticamente in tutto il pianeta adattandosi sempre ad ambienti ostili e difficili. L‘Artemia salina riesce a sopravvivere anche in ambienti dove l’evaporazione dell’acqua è importante come nelle lagune ove vi sono o vi sono state delle imprese di estrazione di sale. Per sopravvivere l’artemia depone delle uova che si incistano nei periodi di secca andando in uno stato di quiescenza detta criptobiosi. Questo stato puo’ perdurare per diverso tempo, a volte anche per anni.
L‘artemia salina si riproduce per via sessuale anche se sono stati segnalati casi di riproduzione per via asessuata. In caso di aumento della salinità dovuto ad evaporazioni repentine la riproduzione può’ avvenire per partenogenesi. Le larve dette nauplii sono di dimensioni piccolissime e si nutrono per le 48 ore successive alla schiusa grazie al sacco vitellino ricco di lipidi.
L’alimentazione dell’Artemia salina
A. salina si nutre principalmente di fitoplancton e di batteri
Vita e ambienti
L’Artemia salina puo’ vivere sino ai 3 anni riproducendosi piu’ volte per dar vita sino a 400 nauplii. Riesce a vivere sia in acque dolci che salate ad un range di temperatura tra i 5 ed i 40°C.
Cibo per gli acquari
Tipico alimento per gli acquari marini, l’artemia viene allevata dagli acquariofili. In particolare le larve sono altamente proteiche ideali per nutrire piccoli avannotti o i polipi corallini.