La cernia bruna, Epinephelus marginatus, è un importante predatore marino presente nelle acque dell’Atlantico orientale e del Mediterraneo. Questo articolo scientifico fornisce un’analisi dettagliata dell’ecologia, della biologia, del comportamento e dello stato di conservazione di E. marginatus, contribuendo così alla comprensione e alla gestione sostenibile di questa specie.
La cernia bruna, Epinephelus marginatus, e’ un pesce che vive sino a 150 metri di profondità. La cernia bruna e’ stata inserita nella Red List dell’IUCN (International Union for Conservation of Nature) come specie a rischio.
La cernia (Epinephelus marginatus) è una specie di pesce appartenente alla famiglia dei Serranidae. Questa specie è di grande importanza ecologica ed economica in molte regioni costiere, ma è diventata oggetto di preoccupazione a causa della pesca eccessiva, che ha portato a una riduzione delle popolazioni in molte aree.
La cernia è una specie demersale che preferisce habitat rocciosi e corallini. Questi pesci sono spesso trovati in acque profonde, ma possono anche essere avvistati in acque più basse. Sono carnivori opportunisti e si nutrono principalmente di pesci, crostacei e molluschi. La cernia è nota per il suo ruolo chiave nell’ecosistema marino, controllando le popolazioni di prede e contribuendo all’equilibrio degli ecosistemi marini.
Specie una volta comunissimi tra le acque del Mediterraneo, la cernia bruna e’ stata a poco a poco decimata dalla pesca professionale e sportiva. In particolare e’ stata (e lo e’ ancora) preda per eccellenza della pesca sub ma catturata anche da pesca sportivi con palamiti e lenze da fondo. Oggi, vista la scarsa presenza di questo pesce tra le acque del Mediterraneo, e’ divenuta una cattura assai rara e difficile da trovare sui banchi dei mercati ittici.
La cernia , per tanto tempo e’ stata assimilata ad una specie consimile la Epinephelus guaza, una specie che vive in Venezuela.
La cernia bruna e’ diffusa nel Mediterraneo, i giovani vivono nei pressi di zone rocciose costiere, gli adulti invece si spingono in acque piu’ profonde. E’ presente anche in Oceano Atlantico, anche se considerata non stanziale e nell’oceano indiano.
La cernia bruna vive in fondali rocciosi e corallini, da pochi metri fino a oltre 200 metri di profondità. È una specie solitaria che tende a rimanere in zone poco frequentate dall’uomo.
La cernia e’ un pesce che puo’ facilmente raggiungere i 150 cm e i 60 Kg di peso. La cernia bruna e’ un pesce solitario, si nasconde tra rocce ed anfratti alla ricerca di polpi di cui e’ ghiotta. Questi pesci possono vivere fino a oltre 50 anni, raggiungendo la maturità sessuale tra i 5 e i 7 anni di età. La riproduzione avviene tramite l’emissione di uova fertilizzate nell’acqua, con le larve che si sviluppano attraverso una fase planctonica prima di stabilirsi in habitat rocciosi.
Descrizione della cernia
La cernia bruna è uno dei pesci più grandi che il subacqueo incontrerà lungo le nostre coste. È anche uno dei pesci più rappresentativi del Mar Mediterraneo. Si tratta di un pesce di notevoli dimensioni con un corpo ovale, massiccio e robusto (la sua lunghezza è inferiore a 4 volte la sua altezza). Le dimensioni comuni nei nostri mari variano da 40 a 80 cm (individui di 100 cm sono abbastanza comuni nelle zone di protezione rafforzata, con una dimensione massima di circa 140 cm).
La cernia bruna ha una testa massiccia con occhi prominenti e, come altre cernie affini, presenta tre spine branchiostegali ben definite. La sua bocca è molto ampia, con una mascella inferiore prominente e presenta macchie chiare che si irradiano intorno all’occhio (lacrima e “Y” che permettono l’identificazione individuale).
La sua pinna dorsale unica è caratterizzata da 11 spine seguite da 13-16 raggi molli. La pinna anale è dotata di tre spine chiaramente visibili. La coda (pinna caudale) è ampia e arrotondata, con un bordo bianco distintivo (presente anche nelle altre pinne). Tutte le pinne sono più scure rispetto al corpo.
La cernia bruna presenta piccole squame largamente sovrapposte e incluse in una spessa pelle. Le pinne pettorali sono arrotondate e di notevole dimensione, sovrastate da una pelle squamosa.
La colorazione va dal marrone al grigio scuro o chiaro, talvolta tendente al rosso, con macchie chiare irregolari che formano “nubi” e talvolta bande verticali chiare e sfumate. Gli individui più grandi (maschi anziani) tendono a essere di un marrone uniforme. La variabilità nella livrea è notevole.
Il sesso e la riproduzione della cernia bruna
Si tratta di un pesce ermafrodita proterogino, cioe’ che nasce femmina e diviene maschio successivamente. Secondo alcuni studi sulla specie si e’ notato che l’inversione sessuale avviene intorno ai 12 anni di età.
La cernia bruna raggiunge la maturità sessuale intorno ai 5-7 anni di età e si riproduce in primavera-estate. Durante il periodo riproduttivo, i maschi diventano territoriali e difendono il loro territorio dagli altri maschi. La femmina produce le uova in grandi quantità, che vengono fecondate dal maschio. Le uova sono pelagiche e si schiudono in pochi giorni.
Comportamento di Epinephelus marginatus
Caratterizzato dalla sua elevata sedentarietà durante il periodo estivo o in aree protette, la cernia è presente su fondali rocciosi accidentati con cavità o grotte come rifugio, ma può anche essere trovato su fondali sabbiosi intorno alle praterie di posidonia e zostere. Evita i luoghi troppo disturbati.
Questo pesce si trova a una profondità compresa tra i 5 e i 100 metri. I giovani preferiscono habitat simili a ciottoli, raramente superando i 15 metri di profondità, risultando molto criptici e quindi difficili da osservare. Da adulti, preferiscono le pareti rocciose, le formazioni coralline o fondali rocciosi accidentati più profondi, sebbene abbiano sempre la tendenza a rimanere al di sopra della termoclino. Le differenze negli habitat tra il periodo giovanile e quello adulto, in teoria, evitano gli incontri tra gli esemplari giovani e adulti.
La fedeltà ai siti è elevata tra i maschi anziani e generalmente bassa tra le femmine giovani, sebbene ciò possa variare notevolmente in base ai siti e alle dimensioni della popolazione di mérou brun.
Mentre in estate sembra che la cernia sia molto sedentaria e rimanga al di sopra della termoclino, il comportamento invernale è molto più variabile e dipende principalmente dalla topografia della zona e dalle dimensioni della popolazione.
In Sicilia, ad avvicinarsi all’inverno, le cernie tendono a scendere a profondità di 30 metri e oltre, mentre gli stessi pesci si trovano a profondità inferiori durante l’estate (Lembo et al., 1998). Al contrario, uno studio recente condotto in una riserva marina mostra una marcata sedentarietà di tutti gli individui in qualsiasi stagione. Quando la temperatura scende, i pesci tendono solo a rimanere nascosti nei loro rifugi (Astruch et al., 2006).
La cernia e la subacquea
La cernia e’ divenuta di grande interesse per la subacquea. La sua presenza tra i fondali e’ di grande interesse per i visitatori dei fondali costieri. In particolare, le popolazioni delle cernie sono aumentate all’interno delle aree marine protette. Essendo la cernia bruna un pesce stanziale, la nascita delle aree marine protette ha permesso al pesce di potersi riprodurre e di crescere protetta dalla mano dell’uomo. Oggi la cernia bruna si puo’ osservare comunemente ad Ustica, nel Parco dell’Asinara, alle Tremiti e a Lampedusa.
La cernia bruna è una specie a rischio di estinzione a causa della sua lenta crescita e della sua longevità, che la rendono particolarmente vulnerabile alla pesca eccessiva. La cernia bruna è stata oggetto di misure di protezione da parte dell’Unione europea, che ha imposto il divieto di pesca della specie in tutto il Mediterraneo dal 1998. Inoltre, la cernia bruna è stata inserita nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) come specie in pericolo critico di estinzione.
SPECIE SIMILI
Oltre a Epinephelus marginatus, lungo le coste francesi è possibile incontrare le seguenti specie simili:
- Polyprion americanus – Conosciuto come cernia di fondale. Questa specie è presente in tutta la Mediterranea (anche se rara), nell’Atlantico Est (rara oltre il Golfo di Biscaglia) e nell’Atlantico Ovest (zone più settentrionali). Questo pesce è di grandi dimensioni (da 80 cm a un massimo di 200 cm), con una testa massiccia e un profilo superiore leggermente concavo. Presenta una cresta ossea orizzontale ben marcata in cima all’opercolo e mascellari molto prominenti.
- Epinephelus caninus – Nota come cernia canina. Raramente osservata a basse profondità e solo in giovani individui, questa specie può raggiungere una dimensione massima superiore a 150 cm. Si distingue dalle altre specie di Epinephelus per i denti canono più sviluppate, una coda troncata e una colorazione uniforme scura senza segni distintivi. Presenta anche due linee oblique più scure che vanno dall’occhio all’opercolo. Vive su fondali rocciosi con sabbia o fango.
- Mycteroperca rubra – Conosciuta come cernia rossa. Questa specie è diffusa in tutta la Mediterranea, nell’Atlantico centrale Est e Ovest, anche se è molto rara lungo le coste francesi. Questo pesce è più piccolo (da 20 a 40 cm, con un massimo di 80 cm), con una coda troncata. Il dorso è di colore marrone-rosso scuro, mentre i fianchi sono più chiari con linee scure ondulate. Solitario, si trova su fondi sabbiosi e rocciosi.
- Epinephelus costae – Nota come dotto. Presente in Mediterraneo, questa specie è di dimensioni maggiori (da 30 a 70 cm, con un massimo di 100/140 cm). Ha un corpo piuttosto allungato, una coda troncata o con un margine concavo negli adulti, ed è di colore da bruno-giallastro a bruno-seppia, con una serie di linee longitudinali più scure sul corpo e due linee scure oblique sull’opercolo (nei giovani).
- Epinephelus aeneus – Conosciuto come cernia bianca. Questa specie è eccezionale lungo le coste francesi ed è più comune nel sud della Mediterranea. Si presume che sia presente anche lungo la costa atlantica fino alle isole britanniche.
Stato di Conservazione e Regolamentazioni sulla cernia
Epinephelus marginatus è classificato come “In Pericolo” (EN) sulla Lista Rossa mondiale dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN).
È elencato nell’Allegato II della Convenzione di Barcellona (Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e alla Diversità Biologica nel Mediterraneo). È anche inserito nell’Allegato II della Convenzione di Berna (Convenzione sulla Conservazione della Vita Selvatica e dell’Ambiente Naturale dell’Europa).