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Cosa fare e vedere a Lampedusa

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Una guida per conoscere l’Isola di Lampedusa, la sua riserva Marina e consigli su cosa fare, cosa vedere e cosa mangiare

Lampedusa, nel blu dipinto di blu! Così cantava il grande Domenico Modugno, che proprio davanti allo splendido mare dell’isola dei conigli a Lampedusa se ne è andato, portandosi con sé qualche manciata della bianca sabbia della spiaggia e una bottiglia di quell’acqua limpida che rievoca gli affascinanti paradisi tropicali.

Arrivare a Lampedusa in viaggio di vacanza e sentirsi in una fiaba; il fiato si spezza alla vista di una parte di Mediterraneo che lega tradizioni sicule ad origini africane.
Africane perché Lampedusa geologicamente appartiene proprio al “Continente Nero”, un “pezzo” di Africa che si è staccato ed è andato a creare un paradiso in mezzo al Mediterraneo.
L’isola di Lampedusa già abitata dall’età del bronzo, divenuta poi di proprietà della famiglia dei Lampedusa, e forse fonte d’ispirazione per il membro della famiglia più noto Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore del Gattopardo. Nell’800 i Tomasi cedettero le Pelagie a Ferdinando II di Borbone. Il sovrano non fece un acquisto avventato e riuscì a rendere attivo e produttivo l’arcipelago insediandovi circa 150 panteschi che utilizzarono anche a  Lampedusa i Dammusi tipiche costruzioni in pietra.

L’isola di Lampedusa : Come arrivare

205 chilometri da Porto Empedocle (Ag), soltanto 113 dalla costa africana, un attracco per traghetti e aliscafi e un piccolo aeroporto che permette uno stabile collegamento per tutto l’arco dell’anno.
Arrivare a Lampedusa e come per magia rilassare i nostri occhi alla splendida vista del turchese delle acque che la circondano, il sole e il caldo ci rievocano costantemente l’appartenenza all’Africa.

Cosa vedere a Lampedusa

Meraviglia delle meraviglie la celebre Isola dei conigli, un piccolo isolotto dall’odore caraibico collegato da una stretta lingua di sabbia ad una Baia dalla sabbia bianchissima, di origine calcarea, che si perde pian piano nell’azzurro del mare.

Ecco cosa fare e cosa vedere a Lampedusa

La spiaggia di grande interesse naturalistico, non solo per la bellezza paesaggistica ma anche sito di deposizione e schiusa delle uova di tartaruga della specie “Caretta caretta”, specie diventata simbolo dell’Isola, rispettata dai pescatori e dai turisti.
La grande campagna di salvaguardia condotta dal WWF ha permesso di salvare questa specie in via d’estinzione e pertanto adesso diventata anche attrattiva per turisti che attraversano il mondo per vedere.

Sull’isola vi è un solo agglomerato urbano, la città di Lampedusa, sviluppato lungo la affascinante via Roma  centro nevralgico della vita Lampedusana durante tutte le ore della giornata, ma in particolare della “Movida notturna” .
Il punto più elevato è l’albero del sole a 133 metri s.l.m. dove vi è una piccola costruzione circolare che custodisce un crocifisso ligneo e da dove si gode di una veduta meravigliosa dove è incastonato un faraglione detto “scoglio a vela”.

Come muoversi sull’isola

Lampedusa è piccola facilmente visitabile tramite l’affitto di mezzi (Quad, scooter elettrici o le attempate mehari) che permettono il percorso attorno l’isola, a volte impervio.
Una strada sterrata costeggia il mare e soprattutto nella parte nord dell’ isola è possibile lustrarsi gli occhi con panorami stupefacenti.
Per il giro dell’isola dal mare invece basta recarsi al porto dove diverse possibilità, dall’affitto del natante all’ attività di pesca-turismo permettono di bagnarsi in zone inaccessibili da terra.

Girare Lampedusa in barca

Il mare azzurro di lampedusa

Circumnavigando l’isola in senso orario si esce dal porto e ci ritroviamo dinanzi ad una costa bassa e frastagliata è ricca di insenature e calette tra cui spicca la Tabaccara che lambisce la Baia dell’isola dei Conigli. Si giunge a Capo Ponente, estremità occidentale dell’isola, il panorama si trasforma: la costa che caratterizza tutto il lato nord dell’isola è un’alta parete scoscesa che si affaccia al mare con numerose e suggestive grotte. Subito oltre la bella Baia della Madonnina si incontrano gli imponenti scogli del Sacramento, con di fronte l’omonima grotta molto profonda, e del Faraglione. L’estremità nord-orientale, Capo Grecale, ospita il faro, visibile fino a 60 miglia di distanza. Subito oltre Cala Pisana, la Grotta del Teschio “nasconde” una spiaggia di 10-15 m di lunghezza raggiungibile attraverso un passaggio sulla destra.

L’Isola delle tartarughe

Una piccola caretta caretta appena nata cerca il mare

Grazie al centro di recupero del WWF che ormai è in attività da circa 20 anni, la specie che stava scomparendo del tutto dal Mediterraneo adesso sta tornando sempre con maggiore frequenza a deporre le uova su quelle spiagge che un tempo erano i santuari per le tartarughe marine.
la deposizione delle uova che avviene circa ogni due o tre anni. Questo “Chelonide” sceglie una spiaggia sabbiosa, non disturbata da luci e rumori, scava con le pinne posteriori una buca profonda (tra i 40 ed i 75 cm) e vi depone le uova, ricoprendole poi di nuovo con la sabbia. Si volta, torna in mare e…. lascia i nascituri al loro destino. La schiusa avviene dopo 6-8 settimane.
Dopo la schiusa goffamente le tartarughe, come attirate da si voltano verso il mare e si immergono, cominciando a nuotare verso un minaccioso e pericoloso mondo, almeno fino a che non avranno raggiunto dimensioni notevoli. Solo pochi esemplari arriveranno all’età adulta, essendo preda di uccelli e di molti pesci. Quindi è importante proteggere e salvaguardare sia i luoghi di deposizione che rispettare l’animale e di fondale importanza per la continuazione della specie.
Questo lo hanno capito bene sia i ricercatori del centro che anche i pescatori che sono molto sensibili al caso e che aiutano gli addetti ai lavori portando le tartarughe che spesso rimangono allamate nei palamiti al centro per essere curate e poi liberate.

UN NUOVO “SANTUARIO” PER I DELFINI

delfini

Lampedusa, data la sua posizione geografica, rappresenta un osservatorio privilegiato per osservare e studiare alcuni cetacei che vivono nel Mediterraneo.
Infatti, nel mare che circonda l’isola sono presenti con regolarità tre specie di delfino: Delfino comune (Delphinus delphis), Tursiope (Tursiops truncatus), Stenella (Stenella courulealba).

Per contribuire allo studio e alla protezione dei delfini, per cercare di armonizzare il rapporto tra questi animali e i pescatori, a Lampedusa da alcuni anni diverse associazioni ambientaliste stanno portando avanti diverse attività di salvaguardia nei confronti di questi animali. Attività che hanno lo scopo di svolgere attività di studio e ricerca sui delfini e di curare tutte le iniziative volte a informare e a sensibilizzare le popolazioni locali e i turisti sulla necessità di proteggere questi mammiferi marini che, oltre a rappresentare una ricchezza in termini di biodiversità, costituiscono un’importante risorsa anche dal punto di vista socio-economico.

Cosa Mangiare a Lampedusa

Ovviamente i tanti ristoranti e trattorie offrono invitanti cenette a base di pesce, piatto forte della cucina lampedusana è il Cous-cous di tipica tradizione tunisina, ma non mancheranno sulla tavola le tradizioni siciliane, pasta con le sarde, pasta con sgombri, spaghetti con gli scampi e spaghetti con la bottarga di ricciola o tonno, orate, dentici sgombri, cernie, calamari e tonni invece sono regolarmente serviti in diverse ricette locali, ma in molti sono soliti cucinarli alla brace e accompagnarli da vini bianchi Siciliani.
Frutta e verdura sono tutte d’importazione non avendo le fonti di acqua dolce per poter far crescere frutteti o giardini per ortaggi.

Come arrivare a Lampedusa

Il modo più semplice di arrivare alle isole è l’aereo. Esistono dei collegamenti via Palermo e, nel periodo estivo, anche dei voli diretti da Milano, Bergamo, Roma, Venezia e Verona. Esiste anche la possibilità di arrivare via mare con un traghetto che collega Lampedusa con Agrigento.

Il Mondo Sommerso

Bellissimo ed incantevole è lo spettacolo che si presenta agli occhi di chi, armato di maschera e di pinne, si immerge nelle acque trasparenti dell’isola.
Questo mare incontaminato è un vero paradiso naturalistico; si possono osservare, nel loro ambiente naturale, numerosi esemplari di cernie, donzelle pavonine dai colori sgargianti, scorfani, murene, bavose sfinge, nascoste nelle piccole cavità degli scogli, stelle marine, salpe, tartarughe marine, aguglie sottili, polpi, spugne, lepri e cetrioli di mare.
Il fondale dell’isola di Lampedusa, a tratti roccioso, a tratti candido e sabbioso, si tinge improvvisamente di verde scuro.
È la posidonia oceanica, pianta acquatica detta anche polmone del Mediterraneo per tutto l’ossigeno che rilascia nell’acqua, che forma vere e proprie praterie sommerse.

Uno squalo grigio a Lampione

Andando giù con le bombole si scopre, in tutta la sua meraviglia, un mare ricchissimo di colori e di vita. Saraghi, occhiate, scari, ricciole, barracuda, aragoste e poi spugne corallo tartarughe e delfini sino all’ incontro con il temibile squalo grigio (Carcharinus plumbeus)  che si può osservare immergendosi con uno dei diving presenti sull’isola, vicino all’isolotto di Lampione

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