Brexit mette a rischio business milionario del tonno in Ue

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Migrazione del tonno
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Fedagripesca, Patuanelli sia pronto a dare battaglia a Bruxelles

La Brexit mette a rischio il business del tonno in Italia, Spagna e Francia. La fuoriuscita dall’Europa del Regno Unito determinerà una nuova distribuzione delle quote di cattura gestita a livello mondiale all’Iccat.

Si tratta della Commissione mondiale per la pesca dei grandi pelagici che fissa ogni anno i quantitativi distribuendoli tra Unione Europea e paesi extra Ue, tra cui da ora in poi appunto ci sarà anche la Gran Bretagna. A lanciare l’allarme è Fedagripesca-Confcooperative vista la riunione del Consiglio dei ministri Ue, in programma oggi e domani che dovrà sciogliere questo nodo.
    Per i pescatori Uk oggi la pesca del tonno è consentita solo come cattura accidentale che finisce nella quota europea indivisa con altri paesi. Un Paese che non avendo alcuna tradizione non ha mai avuto assegnate quote dirette di cattura, ma le cose ora cambiano. “L’ipotesi al vaglio della politica comunitaria è dare alla Gran Bretagna una quota dello 0,25% pari a circa 90 tonnellate”, spiega all’ANSA Fedagripesca, a discapito degli altri paesi che dovranno necessariamente rinunciare ad una parte delle loro. Fedagripesca si augura che il ministro Patuanelli sia pronto a dare battaglia a Bruxelles per respingere questa proposta. “È una questione di principio e metodo”, precisa l’associazione auspicando che Spagna e Francia si sintonizzino sulla stessa lunghezza d’onda.

Tonno rosso in branco

La Commissione internazionale per la conservazione dei tonni dell’Atlantico è un’organizzazione intergovernativa attiva dal 1969, responsabile della conservazione dei tonni e delle specie affini nell’Oceano Atlantico e nei mari adiacenti . La sua sede si trova a Madrid .

E in vista della campagna di pesca in Italia che inizierà a fine maggio, i produttori stanno tentando di dare vita ad una filiera tutta made in Italy del tonno, puntando tutto sulla qualità sia del prodotto fresco che del trasformato. Progetto che prevede la riapertura e l’implementazione delle strutture per l’ingrasso, con impianti dislocati tra Sicilia, Sardegna e Campania. Si tratta di creare una sorta di ‘rotta del tonno’, che va da Carloforte, passando per Cetara e Mariana di Camerota, i poli di eccellenza di questa produzione, per un business da 100 milione di euro. Un progetto che il Covid dello scorso anno aveva già fatto slittare.

Fonte Ansa

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