Lo zifio, conosciuto anche come balena di Cuvier é un cetaceo dal rostro allungato. Il nome scientifico Ziphius cavirostris sembra derivi proprio dalla conformazione della bocca a punta, xiphos infatti deriva dal greco spada. L’epiteto specifico cavirostris invece viene dal latino e vuol dire dal rostro cavo.
Questo cetaceo é conosciuto in inglese con il nome di Balena dal becco (Beaked whale) o Goose-beaked whale ovvero balena a becco d’oca.
Vive quasi in tutte le acque del pianeta ma non ama le acque fredde con temperature inferiori a 10°. Presente in Mediterraneo anche se lo stato delle popolazioni è ad oggi poco conosciuto.
Morfologia dello zifio
Lo zifio raggiunge i 6 metri di lunghezza, maschi e femmine hanno dimensioni simili.
Il piu’ grande zifio mai osservato era un esemplare catturato tra le acque di Tarragona nel 1944, il cetaceo superava i 7.60m di lunghezza per piu di 3 tonnellate di peso.
Corpo allungato ed una piccola testa compressa lateralmente con la presenza di un piccolo «melone » sul capo. Rostro corto e sfiatatoio situato sulla linea verticale degli occhi.
Tipica della specie é la depressione posta dietro lo sfiatatoio. Di colore grigio o bruno, con macchie biancastre sulla testa. I piccoli presentano invece una colorazione tendente al nero.
Gli ziifi portano con loro spesso delle cicatrici sulla pelle spesso lasciate da lamprede o dallo squalo stampo di biscotti, Istiurus brasiliensis.
Timido cetaceo che vive in piccoli gruppi, é oggi molto raro da avvistare. Le popolazioni di zifio non sono conosciute, i dati scientifici in possesso degli scienziati provengono per la maggior parte da esemplari trovati spiaggiati. Lo zifio passa molto tempo sott’acqua lontano da imbarcazioni e dalle attività antropiche.
Lo zifio : un grande apneista
Da una ricerca del 2015 e pubblicata sulla rivista PLOsOne, si hanno dei dati esatti sulle capacità d’immersione degli zifii. Un esemplare é riuscito a raggiungere i 2992m restando in apnea per ben 137.5 minuti.
Gli spiaggiamenti
Essendo cosi raro da avvistare, gli spiaggiamenti sono una grande risorsa per conoscere meglio la specie. Ci sono stati casi di spiaggiamenti di massa di zifii come ad esempio alle Galapagos o alle Canarie o ancora nel maggio del 1963 quando nell’arco di pochi giorni si spiaggiarono 15 esemplari.
I predatori dello zifio
Le orche e i grandi squali tendono ad attaccare gli zifii. Nel 1985 a Finale Ligure uno dei primi avvistamenti di orche nel Mediterraneo, mostrava appunto un’orca che si nutriva della carcassa di uno zifio.
Cosa mangia lo zifio
Ghiotto di calamari che caccia in profondità, lo zifio è anche un predatore opportunista. Nella sua dieta rientrano anche pesci e crostacei.