Il tonno rosso è una specie pelagica conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo. Protetta e molto dibattuta la specie Thunnus thynnus è pescato da migliaia di anni in tutto il mondo.
Oggi la pesca del Tonno rosso è limitata da normative che ne limitano la cattura. L’ICCAT, la commissione internazionale per la conservazione del tonno rosso ha stabilito delle quote annuali che variano ogni anno a seconda degli fluttuazioni degli stock ittici. Oggi dopo alcuni anni di protezione restrittiva sembra che le gli stock stiano meglio e più in salute ma le critiche alla ICCAT non sono mai mancate. Sembra infatti che il tonno rosso sia sempre stato in buona salute e la scarsa presenza sia dovuta a delle migrazioni cicliche che portano questi grandi pesci lontano dalle zone dove vivono abitualmente.
Caratteristiche del tonno rosso
Possente predatore, il tonno rosso, conosciuto anche come tonno pinna blu, è il più grande e grosso Scombride.
Quanto pesa un tonno ?
Questo pesce può superare i 3 metri di lunghezza e pesare sino a 400 Kg. Il record del tonno più grande del mondo mai pescato è di un esemplare di 725 Kg. Il peso massimo di un tonno è dovuto essenzialmente all’età del pesce. Un pesce che supera i 25 anni di età dovrebbe pesare intorno ai 250/300 Kg.
Quanto vive un tonno
La vita media di un tonno rosso è stimata in 30/35 anni.
Morfologia
Il corpo slanciato ed aerodinamico gli permette di raggiungere velocità notevoli sino a 70 Km/h. Il tonno rosso è anche chiamato tonno pinna blu proprio per il colore della pinna dorsale. Questo anche grazie alle scaglie molto piccolo che permettono di diminuire l’attrito con l’acqua. Possiede una pinna caudale falcata e tanti piccoli denti che gli permettono di afferrare le prede durante i rapidi attacchi.
Vive in Mar Mediterraneo ed in Atlantico sino alla parte sud del Mar Nero. Non sopporta variazioni si salinità e acque fredde al di sotto dei 10°. Nei periodi estivi estivi si avvicina alla costa per nutrirsi di sardine e di alici ma in generale si nutre anche di grandi pesci e cefalopodi (in particolare i calamari).
La riproduzione del tonno
Il tonno rosso si riproduce durante la stagione calda. Avvicinandosi alla costa il tonno rilascia delle uova pelagiche che si schiudono rapidamente. La larva è anch’essa pelagica. Il tonno ha un tasso di crescita molto rapido. Dopo il primo anno di vita infatti raggiunge i 70 cm di lunghezza e pesa sino a 5 Kg. Intorno ai 2/4 anni (raggiunto il metro di lunghezza ed il peso medio di 15 Kg )il tonno è maturo e può riprodursi. I piccoli tonni vivono in grandi gruppi spesso associati a piccole lampughe o altri tunnidi come il tonno alalunga. Le aree di riproduzione del tonno rosso sono il Mediterraneo ed il Golfo del Messico.
Le migrazioni del tonno
Questo pesca compi ogni anno migliaia e migliaia di chilometri. Un vero runner del mare che in breve tempo può spostarsi dal Mediterraneo sino alle acque più turbolente dell’Oceano Atlantico.
Il tonno rosso : il piu’ pregiato dei tonni
Il tonno rosso è senza alcun dubbio il tonno piu’ pregiato tra tutte le specie di tunnidi. In particolare sono molto ricercate le carni dei tonni pescati in Mediterraneo perchè la loro alimentazione permette di avere valori piu’ bassi di mercurio nelle carni con un forte aumento di grassi omega3. In particolare in Metirennaeo è molto ricercata la ventresca di tonno la parte piu’ grassa del tonno, piu’ tenera e gustosa data appunto dal grasso che riveste il muscolo nella cavità addominale.

Il valore commerciale
Per millenni il tonno è stato una risorsa per tutti i popoli del Mediterraneo. Oggi si tratta invece di un affare “per pochi” che genere un giro d’affari valutato 40 milioni di dollari all’anno. Il Tonno del Mediterraneo viene catturato con le reti a circuizione, i proprietari di tali flotte sono pochi e gestiscono un business dal valore praticamente illimitato. In particolare una famiglia di pescatori Italiani trasferirtisi nel sud Francia possiede una delle piu’ grandi flotte per la pesca al tonno rosso. Ma quanti di questi tonni pescati rimangono in Europa ? In realtà ben pochi perché per il tonno dopo la pesca comincia un grande viaggio. Sono in particolare i grossi esemplari a partire in Asia. I Giapponesi infatti acquistano a cifre spropositate i tonni più grandi e piu’ grassi per preparare per i ricchi giapponesi giapponesi sushi e sashimi. Sembra che ¾ dei tonni pescati vengano proprio spediti in Giappone. Glie esemplari più piccoli invece vengono inviati nel Sud del Mediterraneo dove dopo essere trasferiti in gabbie d’allevamento galleggianti vengono nutriti per aumentare la massa grassa ed essere venduti a caro prezzo ai Giapponesi.Sembra che il tonno piu’ caro mai venduto sia stato un pesca catturato in Mediterraneo nel 2019. Un pesce da 278 Kg venduto al’asta al mercato ittico di Tokyo per 2.7 milioni di euro.
Tonno rosso prezzo
Il prezzo del tonno rosso varia a seconda del periodo dell’anno. Se all’ingrosso i tonni si comprano tra i 12 ed i 16 euro al Kg, al dettaglio il prezzo puo’ variare dai 15 ai 40 euro al Kg.
L’Italia e l’industria conserviera del tonno
La Sicilia e la Sardegna sono state le regione che in passato hanno sfruttato gli stock di tonno rosso per produrre economia. In Sardegna la tonnara di Carloforte ha cominciato a pescare e conservare il tonno sin dal 1738. In Sicilia invece erano Trapani e l’Isola di Favignana a praticare la mattanza dei tonni per produrre conserve sott’olio, bottarga, lattume, ventresca e altri prodotti derivanti dal tonno. La tonnara di Favignana ha chiuso i battenti alcuni anni fa a causa della mancanza dei tonni e delle quote assegnategli. Nel 2019 la tonnara ha riaperto e dopo che l’azienda Castiglione aveva investito su materiale e uomini per riprendere un attività tradizionale lunga centinaia di anni un decreto Ministeriale firmato dalla Lega ha assegnato alla tonnara un numero minore di quote. Secondo l’Azienda Castiglione le quote sarebbero stato insufficienti per mantenere viva la tonnara e quindi le reti calate per la mattanza favignanese sono state tolte fermando i lavori cominciati e chiudendo un attività che poteva essere un indotto economico per l’isola.
Il tonno ed il mercurio.
A causa di un processo detto biomagnificazione i grandi pelagici come il tonno tendono ad accumulare metalli pesanti nel tessuto adiposo. Per questo motivo il tonno rosso è sconsigliato a bambini e donne in stato di gravidanza.
Le truffe sul tonno
Oggi sui mercati rionali è sempre più difficile trovare il tonno rosso. In molti mercati si possono trovare di provenienza illecita, ovvero pescati senza nessuna quota da parte del pescatore. Una volta anche le imbarcazioni di piccola pesca costiera potevano pescare i tonni, oggi questi pescatori non hanno nessuna quota. Qualche pescatore continua a pescare i tonni eludendo i controlli e immettendo sul mercato un pesce non certificato. Questi pesci viaggiano di notte in furgoni spesso non refrigerati. Una volta arrivati sul bancone il pesce viene venduto a buon prezzo ma come accaduto spesso nei mercati di Palermo e Catania, sono in tante le persone ad essere state intossicate da un prodotto non fresco. Per riconoscere il tonno fresco vi consigliamo di leggere l’articolo come riconoscere il pesce fresco.
Il tonno ed i parassiti

I muscoli del tonno possono essere infestati da un verme parassita conosciuto con il nome di Anisakis. Tale verme puo’ provocare nell’ uomo la anisakidosi. Se il tonno non è stato abbattuto e viene mangiato crudo in sushi allora il parassita si può traferire nello stomaco dell’uomo provocando dolori addominali, nausea, vomito, febbre ed in casi rari anche il decesso.
La pesca del tonno
Oltre che con le reti a circuizione il tonno viene pescato con i palamiti derivanti innescati con la sardina. Questa pesca tipica del Mediterraneo purtroppo tende a catturare negli ami anche altre specie come ad esempio tartarughe marine o squali. Questi animali vengono rigettati in mare morti dato che per i pescatori non hanno nessun interesse economico.
La pesca industriale invece cattura i tonni con le reti a circuizione individuando gli stock grazie a sistemi satellitari o grazie ad elicotteri che sorvolano le acque per reperire le mangianza dei tonni. Una volta individuati i pesci le imbarcazioni madre raggiungono lo spot rapidamente per calare le reti attorno ai pesci.
Il tonno è anche preda della pesca sportiva, viene pescato a drifting, a spinning o a jigging. Spesso capita che all’amo dei pescatori si ritrovi un tonnetto rosso di piccole dimensioni. Il tonnetto rosso è difficile da distinguere da piccoli tonni alletterati e tombarelli.
Specie simili
Il tonno come altri scombridi ha un corpo affusolato e aerodinamico. In Mediterraneo esistono delle specie simili ma con caratteristiche differenti. Si tratta del tonno alalunga, del tombarello, il tonno alletterato, della palamita e anche se raro il Thunnus albacares, ovvero il tonno pinna gialla. Leggi l’articolo per riconoscere la palamita, l’alletterato ed il tombarello. Ma esistono anche il il tonno atlantico, il tonno asutrale, il tonno obeso ed il tonno rosso del pacifico. Tra questi è il tonno obeso, che risulta comunque assente in Mediterraneo, è apprezzato in Giappone per preparare il sashimi.
Tonno rosso sempre piu’ a nord. Potrebbe scomparire dal Mediterraneo
La pesca ed il riscaldamento globale portano i tonni ad andare sempre più verso nord
La presenza del tonno rosso (Thunnus thynnus) nelle acque dell’Atlantico del Nord è in aumento. Le coste francesi della Bretagna e della Normandia hanno avuto un picco della presenza del tonno rosso a partire dal 2017. Insieme al tonno ci sono anche lampughe, pesci serra e i pesci balestra che stanno occupando un areale sempre piu’ vasto verso il Nord d’Europa.
Lo studio AMO Atlantic Multidecadal Oscillations sulla distribuzione del tonno pubblicato su Science Advances spiega il ritorno del re del mare scomparso per 40 anni dalle fredde acque del canale della Manica e del golfo di Guascogna.
I ricercatori del Laboratoire d’océanologie et de géosciences del Cnrs/Université della citta di Lille hanno trovato risposta agli spostamenti degli stock di tonno verso nord. Lo studio infatti dimostra come il tonno sia tornato verso nelle acque del Nord.
Gli scienziati hanno studiato le catture del tonno rosso nell’Oceano Atlantico nord-orientale del 1900 e i cambiamenti della loro distribuzione. Questi spostamenti di massa sono dettati dalle oscillazioni delle temperature delle acque superficiali dell’Atlantico che alterna fasi calde e fredde su periodi di tempo di 70 anni, con differenze di temperature tra queste fasi leggermente inferiori a 1 grado centigrado. Tale variazione agisce sugli spostamenti del plancton con evidenti conseguenze sugli ecosistemi. Secondo i ricercatori il tonno rosso risalirebbe sino alle fredde acque della Groenlandia e della Norvegia alla ricerca dei banchi di sardine e di aringhe che seguono la produzione planctonica. Durante le fasi piu’ fredde il tonno rimarrebbe in acque piu’ temperate per poi risalire. A confermarlo sono i dati raccolti nel 1963 quando le temperature si abbassarono ed il tonno scomparve. In quegli anni gli scienziati accusarono la sovrapesca, poi nel 1995 il tonno ritorno’ in Atlantico sino alle acque della Gran Bretagna.
Secondo gli scienziati il tonno continuerà a spostarsi verso le acque della Manica e l’innalzamento delle temperature potrebbe favorire la migrazione del tonno in Nord Atlantico scomparendo cosi dal Mediterraneo.
Secondo i ricercatori i cambiamenti della distribuzione sono piuttosto dovuti alle migrazioni e non ai piani di recupero degli stock avviati negli ultimi anni dall’ICCAT.
Il ciclo vitale del tonno rosso

Come una larva di 3 millimetri si trasforma in un gigante di 400 chili
Rispondere al richiamo della specie
Il completamento del suo ciclo riproduttivo è uno dei momenti più importanti nella vita di un tonno. Gli esemplari adulti prendono molto sul serio la questione, senza lasciare nulla al caso. L’obiettivo è quello di deporre le uova con successo e far sopravvivere il maggior numero possibile di larve. I tonni rossi in età riproduttiva iniziano la loro migrazione nell’Atlantico e si dirigono verso il Mediterraneo occidentale. I banchi di tonno sono spesso così grandi che possono essere visti dall’alto. Probabilmente ti starai chiedendo perché viaggiano così lontano. Beh, non c’è una sola risposta a questa domanda. La spiegazione più ovvia è che cercano le migliori condizioni di riproduzione possibili. Il tonno rosso è molto esigente. Prima di tutto questi grandi pesci pelagici hanno bisogno che la temperatura dell’acqua raggiunga almeno i 20ºC. Quando ciò accade, rilasciano nell’acqua milioni di uova e enormi nuvole di sperma. La deposizione delle uova avviene a circa cinque metri sotto la superficie, tra le due e le quattro del mattino. Apparentemente il motivo per cui depongono di notte è di evitare i predatori.

Tuttavia, l’acqua calda non è sufficiente per garantire una deposizione delle uova di successo. Ci deve essere anche cibo a sufficienza per i giovani. Contrariamente a ogni logica, il tonno rosso sceglie acque povere di nutrienti per riprodursi e i ricercatori stanno cercando di capire perché. Il vantaggio potrebbe essere che se i livelli di nutrienti sono bassi, ci sono anche meno predatori in giro. E sappiamo che per rimediare, i giovani praticano cannibalismo e spesso si mangiano a vicenda. Quando raggiungono una certa dimensione smettono di farlo e da quel momento viaggiano sempre in gruppo.
48 ore di cambiamenti critici

Una volta che il tonno adulto ha raggiunto il luogo ideale per deporre le uova, inizia l’avventura della vita per un’intera nuova generazione.
Ogni uovo fecondato è largo un millimetro e galleggia nell’acqua finché non si schiude . Questo processo può richiedere da 24 a 72 ore, a seconda della temperatura dell’acqua. Perché le uova si schiudano, l’acqua deve aver raggiunto almeno i 20ºC e possono sopravvivere a temperature fino a 30ºC.
Solo due su trenta milioni di ovuli fecondati raggiungeranno l’età adulta.

I giovani raggiungono la maturità quando hanno dai quattro ai sei anni e pesano circa 45 kg. A questo punto sono pronti per deporre le uova per la prima volta
L’uovo fecondato assomiglia a qualsiasi altro uovo di pesce. Solo un’analisi genetica potrebbe determinare con precisione di che specie si tratta. Quando l’uovo si schiude, esce una larva di 3,5 millimetri che non assomiglia affatto all’adulto che diventerà (con un po’ di fortuna). Il primo alimento della larva è il sacco vitellino , che contiene una piccola goccia d’olio. Con questa riserva di energia, la larva può sopravvivere fino a quando non sarà capace di nutrirsi autonomamente.
Una delle caratteristiche della larva del tonno è che mangia ciò che vede. Mirando alla sopravvivenza, il primo obiettivo di questa piccola creatura durante i primi due giorni della sua vita è sviluppare il sistema visivo. Nelle prime 48 ore si aprono per la prima volta anche la bocca e l’ano. Questi cambiamenti sono essenziali per localizzare la preda e iniziare a mangiare. Durante i primi giorni, la larva sviluppa una sorta di pigmentazione. La distribuzione e la quantità di questi pigmenti consentono ai tassonomi di identificare le specie di tonno.

25 giorni per una metamorfosi completa
Nelle due settimane successive, le larve si concentrano sullo sviluppo del sistema digestivo. Questo include denti, mascelle, stomaco e ghiandole gastriche. In questi quattordici giorni finiscono anche di sviluppare il loro sistema visivo. Piccoli crostacei noti come copepodi e cladoceri, abbondanti nel plancton marino, sono il piatto principale del menu delle larve.
La formazione della vescica natatoria è un altro punto di riferimento nello sviluppo; questo processo inizia il terzo giorno di vita. La vescica natatoria è una sacca piena di gas che consente ai pesci di rimanere senza sforzo a qualsiasi profondità scelgano. Per “attivarla” ogni tonno deve risalire in superficie e prendere aria.
Durante lo stadio larvale, il tonno rimane nelle acque superficiali più calde. Gli esemplari adulti, invece, si avventurano fino a mille metri di profondità alla ricerca di calamari, pesci e crostacei.
Le principali fonti alimentari del tonno rosso durante lo sviluppo

Il passo successivo nel percorso della larva verso la maturità è completare la flessione della notocorda per formare la pinna caudale. Man mano che queste e altre pinne si sviluppano, la larva comincia a nuotare sempre più rapidamente.
Ormai il tonno ha gli occhi, un intestino e le pinne. Circa 25 giorni dopo la schiusa, la sua metamorfosi è giunta quasi al termine. Questo è il processo biologico attraverso il quale la larva sviluppa le caratteristiche di un giovanile, che assomiglia adesso sempre più a un adulto. La metamorfosi può essere più o meno lunga a seconda della temperatura dell’acqua e della quantità di cibo che la larva può trovare. I giovani hanno già pinne, note anche come pinnule, piccole pinne rigide e giallastre che fanno scorrere l’acqua dolcemente oltre i loro corpi, aiutandoli a nuotare più velocemente.
I giovani diventano adulti che continuano a crescere, ingrassare e compiere la loro prima lunga migrazione. Essendo una specie gregaria , passato lo stadio larvale questi pesci viaggiano sempre in gruppo. Se sono fortunati, da quattro a sei anni dopo saranno in grado di deporre le uova e il ciclo ricomincerà da capo.
Immagini : SPANISH INSTITUTE OF OCEANOGRAPHY, Misidentification of bluefin tuna larvae: a call for caution and taxonomic reform, G. Puncher, F. Alemany, H. Arrizabalaga, A. Cariani, F. Tinti,
Fonti: ICCAT, FAO, IUCN, Le ragioni del tonno. Storia, biologia, pesca e tutela del tonno rosso mediterraneo , Sagep Editori.