In realtà la salpa è un pesce “allucinogeno” e non allucinante. Il suo effetto simile a quello dell’LSD si ottiene mangiando la carne del pesce. Si tratta in effetti di un intossicazione alimentare che provoca disturbi al sistema nervoso.
Una delle droghe usate dai romani
Già i Romani utilizzavano la salpa come sostanza psicotropa, soprattutto durante le feste e cerimonie ma anche durante orge e martiri di cristiani. Sembra che gli effetti non siano per nulla piacevoli.
“Il quadro clinico è dominato da problemi neurologici legati al SNC: circa due ore dopo il pasto, i pazienti presentano vertigini, disturbi della coordinazione, disturbi della sensibilità termica a livello orale e faringeo, incubi e allucinazioni visive e uditive, delirio e agitazione. Sono possibili disturbi digestivi (nausea, vomito, dolore addominale), ma sono moderati e rari.
Non esiste un trattamento specifico e la parte principale della gestione consiste nell’evitare comportamenti aggressivi durante le allucinazioni che vengono vissute dai pazienti come fenomeni molto spiacevoli (animali mostruosi, impressione di morte imminente). I segni durano in media 24 ore e quando tornano alla normalità sono stati raccolti diversi casi di amnesia post-evento”.
L’ittioalleinotossismo è un raro tipo di intossicazione alimentare contratta in seguito all’ingestione di pesce.
Le tossine responsabili sono sconosciute e la caratteristica clinica è caratterizzata dallo sviluppo di disturbi del SNC, in particolare allucinazioni e incubi.
Il primo sintomo assomiglia all’ebbrezza con perdita di equilibrio e coordinazione oltre a malessere generalizzato. Mal di gola e bruciore di stomaco sono stati segnalati anche nella fase iniziale fase iniziale. Dopo alcune ore sopraggiungono delirio, visioni e alucinzazioni uditive, depressione, presentimenti di morte oltre a tachicardia e ad iperventilazione. Non esiste alcun trattamento specifico.
Una ricerca della Clinical Toxicology
In seguito ad un avvelenamento avvenuto nel 1994 nel Sud della Francia a Cannes, la rivista Clinical Toxicology nel 2006 ha pubblicato uno studio di Luc de Haro e Philip Pommier sull’intossicazione da salpa.

Il primo CASE STUDY
Ad intossicarsi fu stato un uomo di circa 40 anni, che mangiò una salpa intera durante una vacanza in Costa Azzurra. L’uomo un paio d’ore dopo il pasto accusò diversi disturbi e si mise in auto per rientrare a casa; l’uomo dovette addirittura fermarsi con l’auto a bordo strada dopo pochi chilometri a causa di sintomi come tremore, ansia e delirio. L’uomo affermò successivamente di aver visto strani animali come artopodi giganti che volevano attaccarlo. Trasportato in ospedale, i medici non hanno riscontrarono anomalie degne di nota: nessuna febbre, nessun segno di deficit sensitivo-motorio e stato emodinamico normale ad eccezione della tachicardia sinusale direttamente collegata ai disturbi mentali.
L’uomo fu dimesso dopo circa 36 ore. Affermò successivamente di non ricordare nulla dell’accaduto
Il secondo CASE STUDY
Sempre in Francia, a Saint Tropez nel 2002, un novantenne fu nuovamente intossicato da una salpa che aveva acquistato al mercato del pesce. Questa volta l’uomo colpito da forti allucinazioni non si recò in ospedale pensando si trattasse di un problema di demenza senile. Gli effetti sparirono 48 ore dopo.
La tossina
Uno studio del 2012 ha messo in relazione il fitoplancton, (che fa parte della catena alimentare della salpa) con gli alti livelli di tossicità del pesce. Sebbene ancora non è chiaro quali siano le tossine coinvolte, un’ipotesi si basa sugli alcaloidi del gruppo dell’indolo, che hanno una struttura simile a quella della droga LSD (dietilamide dell’acido lisergico).

Ci potrebbe essere anche una importante correlazione con l’ingestione di Caulerpa, soprattutto durante il periodo autunnale periodo in cui sembra la sia abbia una tossicità elevata. Come accede per il sarago di gomma, sembra che la caulerpa possa provocare effetti devastanti .
Altri pesci allucinigeni
Non solo la salpa, ma ci sono anche altri pesci considerati allucinogeni. Ad esempio il pesce coniglio Siganus luridus adesso anch’esso presente in Mediterraneo o Abudefduf che vive in Oceano indo-pacifico, oltre alla cernia del corallo Epinephelus corallicola. Sembra siano stati registrati anche casi di intossacazione da cefalo (Mugil cephalus) alle Hawaii.
La differenza con la Ciguatera
Sebbene i sintomi siano molto simili a quelli da intossicazione da Ciguatera, è bene sottolineare che il dinoflagellato Gambierdiscus toxicus, unico responsabile di tale malattia non è presente in Mediterraneo. Tra l’altro la ciguatera è caratterizzata dal coinvolgimento del sistema nervoso periferico e l’ittioallieinotossismo invece si caratterizza per avere impatti sul sistema nervoso centrale.
La maggior parte dei pazienti con ittioalleinotossicità guarisce entro 36 h, mentre molti pazienti con ciguatera muoiono o presentano una sintomatologia prolungata per diversi mesi.