La pesca dei ricci di mare ha una lunga tradizione sopratutto nelle due maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna.
La pesca dei ricci di mare viene praticata soltanto con il prelievo diretto dall’ambiente in cui vivono, vale a dire raccogliendoli direttamente in apnea o grazie ad autorespiratori (pesca professionale).
Naturalmente bisogna subito fare una distinzione tra la pesca sportiva del riccio di mare e quella commerciale. C’è un limite netto tra i due tipi di pesca e soprattutto normative diverse.
I ricci di mare sono echinodermi, parenti prossimi delle stelle marine e delle oloturie. Animali pressoché costieri, nella catena evolutiva sono molto simili ai mammiferi dato che la loro larva, per la prima volta durante l’evoluzione delle specie animali, si presenta con una simmetria bilaterale.
I ricci di mare
La famosa pasta con i ricci di mare viene preparata con le gonadi del riccio che si presentano di colore arancione. In Mediterraneo sono diverse le specie ma la pesca è sempre indirizzata verso il Paracentrotus lividus. Il riccio conosciuto anche (erroneamente) come riccio femmina). La specie non deve essere confusa con un riccio simile ovvero il riccio nero (o riccio maschio) della specie Arbacia lixula.

Il riccio P. lividus è adatto al consumo umano per la quantità di uova presenti all’interno dell’esoscheletro dell’animale, che invece sono più piccole nel riccio maschio.
La differenza tra le due specie sta innanzitutto nel colore. P. lividus si presenta con tonalità che possono variare dal viola al verde ma anche con sfumature marroni, gli aculei sono meno lunghi del riccio maschio e sono soliti caricare sul “dorso” piccoli sassi o anche alghe per ripararsi dai raggi del sole. Il riccio nero invece ha aculei più lunghi ed il colore è inconfondibile.

Dove trovare i ricci di mare
Vivono nel sotto costa a pochi metri di profondità. Amano pascolare in ambienti rocciosi dove raschiano il fondale e possono trovare riparo tra anfratti e buche. Generalmente presenti tra i 5 ed i 20 metri di profondità

La pesca sportiva dei ricci di mare
La pesca dei ricci di mare può essere praticata soltanto in apnea, con l’ausilio di un coltello e guanti con il palmo rinforzato. E’ assolutamente vietato il prelievo di più di 50 ricci di mare per pescatore ed inoltre vi è il divieto assoluto del prelievo dell’animale durante i mesi di maggio e giugno proprio per dare la possibilità all’animale di potersi riprodurre sotto costa. Inoltre non si possono prelevare dall’ambiente ricci di una misura inferiore ai 7 cm di diametro.
La pesca professionale del riccio di mare
La pesca dei ricci di mare è disciplinata dal D.M. del 12 luglio 1995. La regione Sardegna in merito ha emanato un procedimento che ne regola il prelievo.
2 risposte a “La pesca dei ricci di mare”
Ho avuto il piacere di leggere i Vs.articoli ben esposti. Sono un pescatore sub apnea di 66 anni. Ultimamente gira voce che non si possono più pescare i ricci, vorrei sapete quanto c’è di vero, oppure è una Fake. Grazie
Salve, oltre al fermo stagionale valido in tutta Italia, la pesca dei ricci di mare è vietata in Sardegna con uno stop della durata di tre anni ! Cordialmente