Il ghiozzo nero – Gobius niger


Il ghiozzo nero (Gobius niger), noto anche come gobide nero, predilige gli ambienti salmastri come estuari e lagune, ma è osservabile anche in ambienti marini, spesso posato su sabbia o fango, tra i prati di fanerogame o sulle alghe. Si incontra principalmente nelle zone superficiali, fino a una profondità di 10-15 metri, sebbene siano state osservate eccezionalmente profondità maggiori fino a 75 metri.

DESCRIZIONE: Tra i più grandi della famiglia dei gobidi, i maschi di ghiozzo nero possono raggiungere una lunghezza di 18-20 cm. La loro colorazione varia, con le femmine che presentano un motivo marmorizzato e i maschi riproduttori che possono essere di colore nero scuro. I giovani, invece, hanno una colorazione molto comune che li rende difficili da distinguere da alcune altre specie di Gobidi. Nei maschi, la prima pinna dorsale è appuntita e si prolunga in un lungo “raggio”. Anche le femmine presentano una pinna appuntita, mentre nei giovani è arrotondata. Tutti gli individui mostrano una distintiva macchia nera sulla prima pinna dorsale. Gli occhi sono ravvicinati e sporgono dalla testa, conferendo loro un aspetto globulare. Il collo, situato tra gli occhi e l’inizio della prima pinna dorsale, è coperto. I pori e i canali mucosi sulla testa, intorno agli occhi, disegnano uno schema caratteristico della specie. Lo studio di questi pori con una lente binoculare rappresenta l’unico criterio affidabile per gli specialisti nell’identificazione della specie. Tuttavia, tali pori e canali sono di difficile discernimento in immersione, a meno che non vengano osservati da vicino in alcune fotografie particolarmente dettagliate.

SPECIE SIMILI: Gobius paganellus: presenta una banda arancione o gialla lungo il bordo della prima pinna dorsale. Spesso si nota la presenza di una barra bianca sotto l’occhio. La presenza di questa banda chiara rappresenta un buon criterio di identificazione in immersione.

ghiozzo nero 2

ALIMENTAZIONE: Il ghiozzo nero si nutre principalmente di crostacei (anfipodi, isopodi, gamberetti, misidacei, piccoli granchi), bivalvi, gasteropodi, policheti, larve di chironomidi (negli ambienti salmastri) e talvolta di piccoli pesci.

RIPRODUZIONE : Il ghiozzo nero raggiunge la maturità intorno ai due anni e si riproduce da marzo a settembre. Esistono tre tipi di maschi riproduttori: i maschi di tipo I sono piccoli, privi di una prima pinna dorsale allungata e adottano una tattica riproduttiva parassitaria; i maschi di tipo III sono grandi, dotati di una prima pinna dorsale molto prolungata e mostrano un comportamento parentale; i maschi di tipo II rappresentano un tipo intermedio, con dimensioni e una prima pinna dorsale tra i maschi di tipo I e III. Questi maschi si comportano come maschi parassiti o maschi parentali a seconda della disponibilità di nidi e della competizione con gli altri maschi.

Il maschio costruisce un nido scavando una cavità sotto diversi substrati duri naturali (rocce, conchiglie vuote…) o artificiali (mattoni, lattine, pezzi di plastica o metallo…). Emette suoni per attirare le femmine. Come tutti i gobidi, il ghiozzo nero depone le uova solitamente attaccate al soffitto del nido. Le femmine depongono da 6 a 8 volte l’anno. Le uova, di forma allungata, sono raggruppate e depositate in uno strato singolo. Il maschio si prende cura delle uova.

Ogni deposizione comprende da 4.000 a 35.000 uova, almeno nel Mediterraneo. La dimensione delle uova varia da 1,39 a 2,11 mm. Le larve si schiudono quando raggiungono una lunghezza totale di 2,3-4 mm (circa 5-6 giorni). Le larve, attratte dalla luce, nuotano quindi in superficie per iniziare la loro vita planctonica. Quando raggiungono una lunghezza di 9 mm, iniziano la loro vita come pesci bentonici. Questa fase è chiamata reclutamento.

Etologia: Il Gobius niger è un ospite paratenico (ospite passivo che consente l’accumulo e il trasporto del parassita senza che ci sia uno sviluppo) del nematode parassita Anguillicola crassus. È anche l’ospite delle metacercarie di un piccolo trematode, Cainocreadium labracis, il cui ospite definitivo è la spigola o branzino (Dicentrarchus labrax).

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE: L’aspettativa di vita del ghiozzo nero è di circa 5 anni. Il ghiozzo nero è territoriale e protegge un’area di 1 metro di diametro dagli intrusi. Il maschio la pulisce, trasportando con la bocca sassi, conchiglie e persino paguri, e depositandoli più lontano. Durante il periodo riproduttivo, i maschi di ghiozzo nero si intimidiscono alzando la testa e allargando le opercolari, combattendosi mordendosi la bocca e emettendo suoni simili a ringhi. Questo suono sarebbe prodotto dallo sfregamento dei denti faringei e mascellari.

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