La pesca con le nasse

nasse

La pesca con le nasse è una tecnica antica praticata in particolare nelle marinerie del Sud Italia per la cattura di pesci, cefalopodi o per crostacei come aragoste e gamberetti.

La nassa è in pratica una trappola che attira all’interno di essa le prede che rimangono bloccate all’interno. Solitamente questo avviene grazie ad un’ entrata ad imbuto che permette con facilità agli animali marini di entrare ma non di uscire.

Le nasse da pesca costruite a mano dai nassaroli sono fatte in giunco, una pianta abbastanza duttile facilmente lavorabile soprattutto per gli intrecci. Con il giunco infatti vengono ancora oggi costruiti panieri e cesti. Oggi sono pochissimi i nassaroli che costruiscono ancora nasse in giungo. Una buona parte di essi non le costruiscono piu’ per la pesca ma bensì come oggetti da arredamento dato che le nasse sono costruite in materiale plastico o ferroso.

Ad ogni nassa una specie

A seconda della specie target le nasse erano costruite con entrate differenti. A cambiare era anche la dimensione. Le nasse per aragoste per esempio erano grandi con forma a campana. Le aragoste potevano rimanere all’interno anche diverse settimane. I pescatori infatti utilizzavano le nasse come vivaio. In questa maniera potevano conservare vive le aragoste in mare in attesa della domanda dei ristoratori o dei clienti che le richiedevano. Le nasse per seppie invece erano piccole. L’esca per la nassa per seppie era solitamente un rametto di alloro che permetteva alla femmina in periodo riproduttivo di poter ancorare le uova all’interno.

Le nasse per gamberetti invece, piu’ piccole, erano calate su fondali profondi. Questo tipo di trappole mobili venivano calate per essere tirate dopo 12 ore. Una nette di pesca era sufficiente per permettere al pescatore di avere un reddito.

Come funziona una nassa

Pescare con la nassa: una tecnica semplice ?

Come già detto la nassa è una trappola mobile, che si puo’ spostare a seconda delle zone di pesca. Ma perchè i pesci dovrebbero entrare all’interno di una nassa ? Ad attirarli è sempre un’esca. Il pescatore posiziona all’interno della nassa un’esca che possa attirare la specie da catturare. Per esempio nelle nasse per la cattura dei polpi i pescatori sono soliti mettere delle ossa di pollo o granchi vivi. In questa maniera i polpi che entrano all’interno e vi rimangono bloccati.

Il lavoro del nassarolo

Il nassarolo ovvero il pescatore con le nasse cala le sue trappole al tramonto per recuperarle al levarsi del sole. Le nasse vengono calate a coppia con una corda ed un peso che le porta rapidamente sul fondo. Vengono poi segnalate in superficie con una boa che servirà per individuare gli attrezzi da pesca e tirarle a bordo per recuperare il pescato.

Pesca selettiva e impatto ambientale contenuto

Le nasse riescono a catturare prede della stessa specie, sono molto selettive e per tale motivo il loro impatto sulla fauna marina è molto contenuto. Dal punto di vista legislativo, le nasse possono essere utilizzate ovunque e per tutto l’anno, tranne le nasse da seppia, il cui uso può essere regolamentato dal capo del compartimento marittimo (articolo 133 del D.P.R. 1639/68), e quelle per aragoste, evidentemente proibite nel periodo in cui è vietata la pesca dell’aragosta. A profondità elevata è esercitata la pesca delle nasse per gamberi, anche se i natanti che operano saltuariamente per questa pesca sono pochi.

La pesca con le nasse oggi

Vista una sempre piu’ forte competizione dovuta soprattutto dalla pesca a strascico, la pesca con le nasse è un mestiere che sta del tutto scomparendo. Rimangono pochissimi pescatori che praticano questa attività. Lcuni sulle isole come per esempio ad Ustica dove i nassaroli vanno alla ricerca di un piccolo gamberetto tipico del basso tirreno.

Come è fatta un nassa

Le nasse come già detto sono fatte in giungo. In passato erano le donne di casa a cercare il giungo migliore per poi intrecciare le nasse di giunco. Per fare una nassa ci vogliono dai 2 ai 3 giorni, tutto poi dipende dalla dimensione. Oggi trovare una nassa da pesca è abbastanza difficile dato che i nassaroli sono praticamente scomparsi.

Le nasse in Atlantico

La pesca con le nasse è ancora praticata fortemente in Atlantico, in particolare nello stretto di Bering per la cattura di granchi giganti  ed altri crostacei. Non si tratta però di vere e proprie nasse dato che sono oramai costruite in metallo. Questi attrezzi grandi anche 2x2m dal peso di circa 50 Kg vengono calate a grandi profondità. LA cattura del granchio reale comincia i primi di ottobre. I pescatori dell’Alaska caricano sulle loro navi sino a 1000 nasse. Questi attrezzi vengono calati in mare ogni giorni per diversi mesi. Oltre al peso di questi attrezzi ed alla fatica i pescatori devono lottare anche contro il freddo e il mare in tempesta dello Stretto di Bering. Le nasse dopo essere state innescate con pesci vengono calate in fondo al mare e recuperate dopo circa 6 ore. Se i granchi sono nella zona non ci vorrà molto per riempire la nassa con esemplari grandi sino a 12 Kg di peso.

Le nasse per la pesca sportiva

Anche i pescatori sportivi possono praticare la pesca con le nasse. Questa tecnica è regolamentata con un massimo di 2 nasse per imbarcazione. Le nasse devono essere segnalate e posizionate in maniera da non arrecare nessun danno ai pescatori professionali.

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