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Il pesce pappagallo mediterraneo

Il pesce pappagallo mediterraneo, conosciuto anche con il nome di scaro e’ un pesce osseo appartenente alla famiglia degli scaridi.

Dal nome scientifico di Sparisoma cretense, il pesce pappagallo somiglia ad un labride. Il carattere che lo distingue da questi ultimi e’ la bocca che presenta una vistosa dentatura a forma di becco. Il pesce pappagallo infatti utilizza i suoi forti denti per andare alla ricerca di piccoli invertebrati tra le rocce che schiaccia riducendole in polvere. Specie bentonica litorale, il pesce pappagallo vive tra rocce e praterie di Posidonia sino a 50 m di profondità.

Il pesce pappagallo Mediterraneo, unico rappresentante del genere, vive tra le acque del Portogallo fino al Senegal e tra le acque del Mediterraneo del Sud. Presente infatti tra le acque del Nord Africa, Italia del Sud (presenza massiccia tra le acque costiere dell’isola di Lampedusa), il pappagallo oggi si sta spostando pian piano sino alle coste francesi e spagnole ove, anche se sporadiche, sono state segnalate delle catture.

Un esemplare femmina di pesce pappagallo. Foto di Giovanni Marcello Costa

Rosso o marrone: i perche’ dei pesci multicolore

Il pesce pappagallo lo si può’ osservare con colorazioni differenti. La stessa specie infatti può’ presentare un colore rosso acceso con zone di colore giallo (Femmine)o avere un colore meno vistoso come il marrone scuro (Maschi).

Specie aliena o Mediterranea ?

Anche se l’aspetto fisico e le abitudini alimentari possano far pensare ad una specie aliena proveniente dai mari tropicali, questo pesce e’ tipico del Mar Mediterraneo che abita da diverso tempo. Alcuni fossili sono stati ritrovati in un sito del VI secolo in Grecia. Le catture in Tirreno e nell’alto Mediterraneo no sono dunque date dalla Tropicalizzazione del Mediterraneo ma bensì da una Meridionalizzazione del Mediterraneo dato che specie di origine del basso Mediterraneo stanno migrando verso Nord raggiungendo le coste della Francia del Sud e della Spagna.

Il pesce pappagallo nella storia

Già i romani ed i greci conoscevano questa specie, apprezzatissima in cucina. Sembra che questa specie abbia subito una sorta di estinzione tra le acque del mar egeo a causa della sovra pesca. Infatti oggi in mar Egeo questa specie e’ scarsamente presente ed in Mediterraneo si ha un periodo “buio” dove non si conoscono descrizioni ne note relative alla cattura di questo pesce. Ne parla anche Aristotele nel suo Historia Animalium soppranominando questo pesce “il ruminante“. L’ittiologo italiano Griffini, nel suo Ittiologia Italiana (1903), conferma l’abitudine di ruminare di questa specie, “erbivoro e rumina l’alimento”, ma Thompson (1947)3 sostiene che più probabilmente lo Scarus mastichi semplicemente il cibo più duro con i suoi denti grandi.

Gli stessi romani sembrano avessero tentato di allevare pesci pappagallo nei primi allevamenti ittici insieme a murene senza grandi risultati. A metà del primo secolo A.C. fu anche fatto un tentativo di introduzione nel Mediterraneo occidentale. La specie fu introdotta nel Tirreno trasportato dal Mar dei Carpazi. Il pesce fu liberato tra la foce del fiume Tevere e le coste della Campania.

A conferma che questo pesce era di grande importanza alimentare vi sono numerosi fonti letterarie descrivono anche il prezzo elevato. Il pesce pappagallo potrebbe essere rivalutato come fonte ricca di proteine ma anche per un potenziale sfruttamento in acquacoltura .

Fonti: Il mare. Com’era

IUCNredlist

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