L’Intelligenza Artificiale per la lotta contro le reti fantasma negli oceani

L’Intelligenza Artificiale per la lotta contro le reti fantasma negli oceani

Un’importante ONG tedesca utilizza ora l’intelligenza artificiale (IA) per individuare le reti fantasma nelle profondità oceaniche. Ogni anno, il 20% di tutte le attrezzature da pesca negli oceani viene perso, con un stima di 50.000 tonnellate di reti da pesca smarrite che finiscono in mare, rappresentando una minaccia per numerose specie marine. Queste reti abbandonate costituiscono circa il 30% dei rifiuti plastici marini, decomponendosi in microplastiche nel corso dei secoli e aggravando l’inquinamento oceanico.

Per affrontare questo problema, il WWF Germania ha collaborato con il Microsoft AI for Good Lab e Accenture per lanciare la piattaforma supportata dall’IA, ghostnetzero.ai. Questa piattaforma analizza in modo efficiente le immagini sonar esistenti per individuare specificamente le reti fantasma. Le immagini sonar, raccolte in tutto il mondo per garantire la sicurezza della navigazione o per esplorare siti per turbine eoliche offshore, vengono analizzate automaticamente dalla tecnologia IA, che identifica le posizioni probabili delle reti fantasma.

Per migliorare ulteriormente questa tecnologia, il WWF Germania invita istituti di ricerca, autorità e aziende del settore eolico offshore a contribuire con registrazioni idonee tramite la nuova piattaforma online. Secondo il WWF Germania, la tecnologia IA ha già un’accuratezza del 90%; tuttavia, una volta che una nuova area è stata identificata dalla piattaforma, un team di ambientalisti verifica le zone segnalate per convalidarle. A seconda della natura del fondale marino, può essere difficile distinguere se una struttura sospetta sia una rete insabbiata o un cavo. L’IA è attualmente addestrata per rilevare in modo affidabile queste sottili differenze nelle immagini sonar provenienti da diversi sistemi, permettendo di valutare in modo mirato i set di dati esistenti.

“Le reti fantasma mettono in pericolo gli animali marini e gli ecosistemi e costituiscono una parte significativa dei rifiuti plastici nell’oceano, ma sono invisibili sotto la superficie dell’acqua e la loro individuazione è complessa. La combinazione della ricerca sonar e del rilevamento supportato dall’IA rappresenta un salto di qualità: il fondale marino è mappato in tutto il mondo e c’è una quantità enorme di dati. Se possiamo esaminare specificamente i dati di immagini esistenti provenienti da zone marine con intensa attività di pesca, questo rappresenta un vero cambiamento nella ricerca delle reti fantasma. Speriamo che istituti di ricerca, autorità e aziende partecipino a questa collaborazione”, afferma Gabriele Dederer, subacquea ricercatrice e responsabile del progetto reti fantasma presso il WWF Germania.

“GhostNetZero è un esempio potente di come l’IA possa trasformare il modo in cui affrontiamo le sfide ambientali”, ha dichiarato Thomas Knüwer, chief creative officer di Accenture Song ASG. “Sostituendo le ricerche manuali con un processo scalabile guidato dall’IA, rendiamo il rilevamento delle reti fantasma più rapido ed efficace che mai. Questa iniziativa non solo migliora l’efficienza, ma trasforma dati sparsi in informazioni utili, promuovendo la collaborazione globale per proteggere gli ecosistemi marini”.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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