L’avvistamento di una foca monaca (Monachus monachus) il 25 aprile 2025 a Punta Campanella rappresenta un evento significativo per la biodiversità marina italiana.
Uno sguardo alla foca monaca
La foca monaca del Mediterraneo è una delle specie di pinnipedi più rare al mondo. Attualmente, la popolazione globale è stimata in circa 700 individui, distribuiti in tre o quattro sottopopolazioni isolate nel Mediterraneo orientale, nell’arcipelago di Madeira e nell’area di Cabo Blanco nell’Atlantico nord-orientale.
In passato, la specie era ampiamente diffusa nel Mediterraneo, nel Mar Nero e lungo le coste atlantiche del Nord Africa. Tuttavia, la caccia, la distruzione dell’habitat e le interazioni negative con le attività umane hanno portato a un drastico declino della popolazione .
Avvistamento straordinario questa mattina a Punta Campanella: una foca monaca è stata segnalata in piena zona B dell’Area Marina Protetta, e gli esperti dell’ISPRA confermano con alta probabilità l’identificazione. L’Amp si è subito attivata, coinvolgendo la Capitaneria di Porto e i maggiori esperti nazionali per la verifica delle immagini. Proprio oggi, nell’ambito del progetto europeo Life SeaNet, l’Amp era impegnata in un Bio Blitz nella Baia di Ieranto per monitorare le specie marine. L’evento, diffuso dalla pagina Facebook di Azione in Comune, è un chiaro esempio del valore della Citizen Science, che permette a tutti di contribuire alla conoscenza e tutela della biodiversità. Segnalazioni future sono preziose, ma si raccomanda la massima cautela: non avvicinatevi all’animale e navigate con attenzione nell’area.
Segnali di ripresa e conservazione
Negli ultimi anni, grazie a sforzi concertati di conservazione, la foca monaca ha mostrato segni di ripresa. In Grecia, l’organizzazione MOm gestisce l’unico centro di riabilitazione per foche monache nella regione, dove giovani esemplari vengono curati e preparati per il ritorno in natura. Questi sforzi hanno contribuito a migliorare lo stato di conservazione della specie, che è passata da “criticamente in pericolo” a “vulnerabile” nella Lista Rossa dell’IUCN.
Anche in altre regioni del Mediterraneo si registrano progressi. In Siria, ad esempio, sono stati documentati 34 avvistamenti tra il 2001 e il 2023, con l’identificazione di 16 grotte potenzialmente adatte come habitat.
L’importanza dell’avvistamento a Punta Campanella
L’avvistamento a Punta Campanella è particolarmente significativo, poiché indica una possibile espansione dell’areale della specie verso il Mediterraneo occidentale. Questa zona offre habitat potenzialmente idonei, come grotte marine e acque relativamente tranquille, che potrebbero favorire la ricolonizzazione.
Gli avvistamenti degli ultimi anni
Negli ultimi anni, l’Italia ha registrato un numero crescente di avvistamenti di foca monaca (Monachus monachus), un segnale positivo per la biodiversità marina e forse un indizio di ricolonizzazione naturale. Ecco una panoramica dei principali avvistamenti:
Arcipelago Toscano
Isola di Capraia (2020): Nel maggio e giugno 2020, due avvistamenti sono stati documentati da un pescatore e un turista, con conferma tramite video. L’ISPRA ha poi osservato direttamente un esemplare e raccolto materiale biologico in una grotta. Dal 24 giugno, un’ordinanza del Parco Nazionale ha vietato l’accesso a una zona specifica dell’isola.
Isola di Pianosa (2020): In autunno, i Carabinieri Forestali hanno filmato una foca monaca vicino alla costa.
Sardegna
Cala Gonone (2020): A settembre è stata ritrovata la carcassa di un cucciolo di foca monaca sulla spiaggia di Palmasera. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna ha confermato l’identificazione della specie.
Campania
Isola di Capri (2023): Il 7 maggio, due diportisti hanno avvistato una foca monaca a circa 2,3 miglia dalla costa. Le riprese video sono state validate dall’ISPRA.
Punta Campanella (2025): Il 25 aprile, un nuovo avvistamento è stato segnalato nell’Area Marina Protetta. L’ISPRA ha confermato l’identificazione, mentre l’AMP è intervenuta prontamente, anche nell’ambito del progetto europeo Life SeaNet.
Sicilia
Favignana (2011–2017): L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi, in collaborazione con l’ISPRA, ha installato fototrappole in grotte sottomarine delle isole di Favignana e Marettimo. Le immagini raccolte tra il 2011 e il 2017 confermano la presenza regolare di almeno due esemplari adulti.
Brucoli (2022): Un esemplare è stato filmato al largo di Brucoli e il video è stato condiviso dall’associazione Marecamp.
Area Marina Protetta del Plemmirio (2022): Riprese video hanno documentato una foca monaca nelle acque della riserva vicino a Siracusa.
Strombolicchio (2022) un utente ha postato su youtube un video girato sotto la scogliera di levante dell’isolotto dove si vede chiaramente un esemplare di foca monaca.
Porticello (2025)L’osservazione è stata fatta da un gruppo di pescatori sportivi, a circa un miglio dalla costa, in prossimità del relitto del Bayesian.
Puglia
Brindisi (2020): Un cucciolo debilitato si è spiaggiato lungo la costa. L’animale, purtroppo, è deceduto nonostante l’intervento dei soccorritori.
Come contribuire alla conservazione
La presenza della foca monaca lungo le nostre coste è un segnale positivo, ma richiede attenzione e rispetto. In caso di avvistamento, è fondamentale:
- Mantenere una distanza di almeno 50 metri dall’animale
- Evitare rumori e movimenti bruschi
- Non tentare di toccare o nutrire la foca
- Segnalare l’avvistamento alle autorità competenti, come la Capitaneria di Porto o l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
Inoltre, è possibile contribuire alla raccolta di dati segnalando gli avvistamenti attraverso i canali ufficiali, come il Gruppo Foca Monaca .
L’avvistamento della foca monaca a Punta Campanella rappresenta un incoraggiante segnale di speranza per la biodiversità marina del Mediterraneo. Continuiamo a proteggere e preservare questi straordinari abitanti