Meduse pesci pietra

Meduse vs. Pesci pietra: chi è il vero re del veleno marino?

Nel regno marino, il confronto tra meduse e pesci pietra rappresenta una delle battaglie più affascinanti e temute. Entrambi questi organismi sono noti per la loro tossicità, ma il loro veleno e il modo in cui lo utilizzano variano notevolmente.

Le meduse: bellezza letale

Le meduse sono tra i più antichi abitanti del mare e possono raggiungere dimensioni straordinarie. La cubomedusa (Chironex fleckeri), ad esempio, è considerata una delle creature marine più velenose al mondo. Il suo veleno è così potente che può causare morte in meno di cinque minuti in caso di attacco diretto a un essere umano. Si stima che in Australia, dove questa specie è più comune, ci siano circa 100 casi di avvelenamento all’anno, con un numero significativo di ospedalizzazioni e, purtroppo, anche decessi.

Le cellule urticanti delle meduse, chiamate nematocisti, possono essere attivate dal semplice contatto con la pelle. Ogni nematociste contiene una piccola quantità di veleno, e il numero di nematocisti varia da specie a specie, con alcune meduse che ne contano milioni. Il dolore causato dal contatto può essere così intenso da causare shock e, in alcuni casi, la morte.

I pesci pietra: maestri del camuffamento e del veleno

I pesci pietra (Synanceia spp.) sono noti per il loro aspetto indistinguibile dalle rocce circostanti. Questo camuffamento non è solo una strategia difensiva, ma anche un modo per ingannare le prede. Le spine dorsali contengono un veleno altamente tossico, capace di provocare dolore intenso, gonfiore e persino insufficienza respiratoria. Sebbene non ci siano statistiche precise sul numero di attacchi all’uomo, si stima che vi siano circa 30-40 incidenti all’anno in Australia, con un tasso di mortalità che può variare, ma è generalmente considerato basso grazie ai progressi nella cura medica.

Un attacco di pesce pietra può causare sintomi che vanno dalla nausea e vomito a spasmi muscolari e shock anafilattico. In alcuni casi, le ferite causate dal veleno possono richiedere un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti danneggiati.

Confronto della letalità del veleno

La letalità del veleno della cubomedusa è senza dubbio impressionante. Secondo un rapporto della Marine Stinger Advisory Service, negli ultimi 100 anni, ci sono stati circa 70 decessi in Australia a causa di attacchi da meduse, rendendo il loro veleno uno dei più pericolosi al mondo. D’altra parte, i pesci pietra, pur essendo meno noti, possono causare gravi danni e complicazioni, ma la mortalità è molto più rara grazie a una maggiore consapevolezza e all’accesso ai trattamenti di emergenza.

In definitiva, il titolo di “re del veleno marino” dipende dal contesto. La cubomedusa si distingue per la sua letalità immediata e la sua presenza nelle acque tropicali. Tuttavia, i pesci pietra, con il loro camuffamento e il potere del loro veleno, rappresentano una minaccia seria per i nuotatori e i subacquei. Entrambi questi organismi, con il loro potenziale mortale, ci ricordano quanto possa essere affascinante e pericoloso il mondo marino.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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