Nell’Oceano Atlantico nord-accidentale si trova uno strano mare tranquillo, non delimitato da terre, il Mar dei Sargassi.
Questa massa d’acqua di forma ovale si estende su un’ area pari a circa due terzi degli stati uniti, circondando le isole Bermuda, le cui famose spiagge sono le uniche terre che le acque del Mar dei Sargassi lambiscono. Il Mar dei Sargassi è delimitato dalle correnti dell’Oceano: a nord la corrente del golfo e a sud le correnti che scorrono verso occidente, lungo il tropico del cancro.
Mar dei Sargassi : non tutto e’ come sembra!

Come conseguenza di questo “isolamento” vi è un lento movimento delle acque relativamente calde in superficie che ruotano in senso orario sopra quelle molto più fredde e più dense che si trovano in profondità. Questa stratificazione delle acque, causata dalla differenza di temperatura e quindi dalla densità, influisce profondamente sull’ecosistema. Infatti, il fitoplancton si sviluppa nelle acque di superficie ben illuminate, che si impoveriscono di sali come fosfati e nitrati.
A causa della differenza di densità tra le acque superficiali e profonde, nel Mar dei Sargassi non si ha un rimescolamento e questo provoca la mancanza di grossi predatori come anche di specie pelagiche. Ma grazie proprio ai sargassi, un alga che vive abbondantemente in quelle acque, si è creato un ecosistema del tutto particolare ricco di microrganismi che vivono a stretto contatto con le alghe. Sembra siano stati i primi navigatori portoghesi a dare il nome “sargassum” alle alghe. Grovigli di alghe marine galleggianti che fluttuano ovunque e che galleggiano grazie a delle vescichette piene di aria.
Sargassum, l’alga che dava nostalgia del “vino di casa”

Il nome sargassi o sargassum sembra provenga proprio dai marinai portoghesi che sentendo la nostalgia del “vino di casa” chiamarono le alghe salgazo, perchè simili alla varietà d’uva da vino portoghese. Una grande varietà di organismi marini vive a stretto contatto con le alghe del mar dei sargassi. Piccole alghe incrostanti, piccoli idrozoi, vermi marini, briozoi ed altre forme di vita. Anche alcuni piccoli pesci abitano quell’universo cosi interessante. Le specie ittiche si possono suddividere in specie stanziali e specie migratorie. Tra i pesci stanziali c’è sicuramente il pesce lima, il pesce agi dei sargassi, che si mimetizzano superbamente tra gli steli delle alghe.
Nelle misteriose acque del Mar dei Sargassi, piccoli pesci guizzano tra le fronde delle alghe verdi e dorate svolazzando come in una fitta foresta pluviale. E, come gli alberi della foresta le alghe dei Sargassi offrono un riparo alle molte forme di vita che vi si sono stabilite.

L’arlecchino dei sargassi, Histrio histrio, che significa “attore”. Il pesce è un esperto illusionista e recita perfettamente la fronda dell’alga.

Tra le specie migratorie le più conosciute sono proprio le anguille che trascorrono la maggior parte della loro vita proprio lontano da quelle acque e che ritornano nel Mar dei Sargassi solo per riprodursi, dopo lunghi ed incredibili viaggi.
Le anguille dei Sargassi

La storia più interessante di queste acque cosi particolari è quella della vita delle anguille. Il fatto che le anguille erano abbondanti nelle acque dolci d’europa nonostante non fossero mai state trovate uova o giovani esemplari aveva suscitato l’interesse di diversi studiosi. Tra cui anche Aristotele. Il filoso greco aveva addirittura suggerito l’ipotesi che le angulle si riproducessero spontaneamente nel fango sul fondo dei laghi. Fu solo all’inizio del ‘900 che lo scienziato danese Johannes Schmidt decise di risolvere l’antico mistero sulla riproduzione delle anguille. Dopo anni di scrupolose ricerche riusci ad affermare che le anguille andavano a riprodursi verso le calde e tranquille acque del Mar dei Sargassi.