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Lo squalo longimano – Carcharhinus longimanus

Lo squalo Carcharhinus longimanus (Carcharhinus longimanus), anche conosciuto come squalopinna bianca oceanico, è una delle specie di squalo più affascinanti e maestose del mondo.

Questi pesci, che possono raggiungere i 3,5 metri di lunghezza e pesare fino a 200 kg, sono noti per le loro lunghe pinne pettorali, arrotondate e ornate di bianco. Questa specie di squalo è diffusa in tutti gli oceani del mondo, soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali.

Lo squalo longimano è una specie diffusa in tutto il mondo in acque profonde con temperature superiori a 18 °C . Tende ad abitare acque con temperature tra i 20 °C e i 28 °C  e evita le zone in cui la temperatura esce da questo intervallo. In passato era molto comune e largamente distribuito, ma recenti studi hanno evidenziato un forte declino della sua popolazione negli ultimi anni. Tra il 1992 e il 2000, un’indagine condotta negli oceani Atlantico Nord-Occidentale ed Occidentale ha stimato una diminuzione del 70% degli esemplari della specie.

Il primo ad aver descritto lo squalo alalunga è stato René-Primevère Lesson, che durante la circumnavigazione del globo di Louis Duperrey a bordo della corvetta “Coquille” tra il 1822 ed il 1825 ha annotato la presenza di due esemplari presso l’Arcipelago delle Tuamotu, nella Polinesia francese, chiamandoli Squalus maou, termine polinesiano per “squalo”. Tuttavia, il nome e la descrizione di Lesson sono stati dimenticati. Il nome attuale è stato invece scelto da Felipe Poey nel 1861, preceduto dall’uso del nome Pterolamiops longimanus, in cui longimanus si riferisce alla lunghezza delle pinne, tradotto dall’latino come “dalla lunga mano”.

Gli squali Carcharhinus longimanus sono predatori opportunisti che si nutrono di pesci, calamari, crostacei e anche altri squali più piccoli.

Questo squalo è noto per la sua aggressività e la sua capacità di dominare le situazioni di sciacallaggio in mare, nonostante il suo movimento lento. Gli squali della specie rappresentano uno dei maggiori pericoli per i sopravvissuti ai disastri aerei o navali in mare.

Nonostante la loro forza e la loro abilità di predatori, gli squali Carcharhinus longimanus sono purtroppo in pericolo a causa della pesca eccessiva. Sono spesso catturati come preda accidentale nelle reti da pesca, ma anche come obiettivo diretto per il commercio delle pinne di squalo.

Le pinne di squalo sono un ingrediente prezioso nella cucina cinese e in altre culture asiatiche, dove vengono utilizzate per preparare la zuppa do, una prelibatezza costosa e considerata un simbolo di status sociale. A causa di questa forte domanda, la pesca di squali è diventata un’industria globale che ha un impatto significativo sulla popolazione degli squali, tra cui gli squali Carcharhinus longimanus. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), la popolazione di squali Carcharhinus longimanus è diminuita del 50% negli ultimi 10 anni.

La specie è stata inclusa nella lista rossa delle specie minacciate dell’IUCN, il che significa che è a rischio di estinzione. La situazione degli squali Carcharhinus longimanus è preoccupante, ma ci sono passi che possono essere fatti per preservare questa specie e altre specie di squali. Uno dei modi più efficaci per farlo è promuovere la pesca sostenibile. La pesca sostenibile è un approccio alla pesca che tiene conto dell’impatto sull’ecosistema marino e sulla popolazione degli squali. Ciò significa che la pesca viene gestita in modo da non esaurire le risorse marine e da non danneggiare gli ecosistemi marini. Inoltre, le pratiche di pesca sostenibile cercano di minimizzare la cattura accidentale di specie non target, come gli squali. Inoltre, la regolamentazione e l’applicazione di leggi e politiche internazionali sulla pesca degli squali sono fondamentali per proteggere le specie a rischio, come gli squali Carcharhinus longimanus.

Inoltre, il sostegno e la promozione del turismo eco-compatibile possono essere una fonte di reddito alternativa per le comunità costiere che dipendono dalla pesca. Il turismo eco-compatibile promuove la conservazione delle risorse naturali e la sensibilizzazione sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini e delle specie marine.

Jacques Cousteau, celebre ricercatore oceanografico, ha definito lo squalo longimano come “il più pericoloso di tutti gli squali”. Nonostante l’enorme fama dello squalo bianco e di altre specie che vivono vicino alla costa, il longimano è responsabile di più attacchi contro gli esseri umani di qualsiasi altra specie di squalo, tanto da essere spesso il primo a compiere attacchi nei confronti dei superstiti di incidenti aerei e navali. Questi attacchi possono sembrare rari nel XXI secolo, ma un singolo evento del passato dimostra la loro importanza. Nel caso del naufragio della nave americana USS Indianapolis il 30 luglio 1945, almeno 150 marinai furono uccisi dagli squali. Si ritiene che i responsabili di questa carneficina fossero branchi di squali longimani. Un episodio simile si verificò anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la nave “Nova Scotia”, con circa mille persone a bordo, fu affondata da un sottomarino tedesco nelle acque vicino al Sudafrica. Solo 192 persone sopravvissero, e la maggior parte delle morti fu attribuita allo squalo longimano.

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