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Le conchiglie tra arte e natura

Le conchiglie sono legate all’uomo da tempi lontanissimi: sono presenti nell’arte tout court primordiale quanto moderna, sia essa pittura, scultura, letteratura, iconografia sacra, design e architettura.

La conchiglia è una costruzione di carbonato di calcio o fosfato di calcio che ha funzione di sostenere organismi privi di sistema scheletrico. In natura in particolare possiamo osservare conchiglie nei molluschi (bivalvi come ostriche, vongole, cozze ma anche chitoni, polpi, seppie,…), negli ostracodi e nei brachiopodi che possono vivere in mare o in acque dolci. Attraverso le conchiglie è possibile letteralmente leggere il mare e quasi tutti gli ambienti d’acqua presenti in natura.

Le Corbousier, Frank Looyd Wright, Antoni Gaudi, Zaha Hadid, Jorn Utzon e poi Botticelli, Piero Della Francesca, Caravaggio e Tiziano hanno sviluppato forme d’architettura e di pittura ispirandosi alle geometrie della natura e delle conchiglie di mare.

L’uomo nelle scienze, nelle costruzioni, nell’arte ma anche nella tecnologia ha in qualche modo sempre carpito ed adoperato a suo favore quello che la natura ha disegnato. Gli uomini hanno usato le conchiglie come strumenti strumenti musicali, contenitori, armi, soldi, decorazione,…

conchiglie

Già Leonardo da Vinci applicava le sue osservazioni naturalistiche in campo architettonico, cercando di mantenere in equilibrio con le linee dei paesaggio le forme che in natura si incontrano. Ma l’uomo non si è accorto subito di quanto fosse utile imitare le forme della natura, di come l’evoluzione abbia portato a simmetrie affascinanti e policrome.

Leonardo da Vinci è senza ombra di dubbio colui che per primo si occupò in modo scientifico dello studio dei fossili ed è per questo che è universalmente indicato come “il papà” della paleontologia.   

Nei suoi studi troviamo annotazioni ben precise  relative allo studio delle conchiglie (definite anche nichi) e dei coralli ‘fossilizzati’ sopratutto in una zona ben precisa da lui identificata: l’Appennito Tosco-Emiliano.  

Originariamente, la conchiglia è semplicemente un elemento della natura, pian piano, essa si carica di valenze simboliche e assume funzioni legate alla vita quotidiana, così diventa moneta, strumento musicale, monile. Ancora oggi, in alcune tribù africane, la conchiglia resta associata a questi usi. In seguito, a partire dai romani e greci, essa diventa fonte di ispirazione degli artisti che la inseriscono nelle loro opere e le attribuiscono diversi significati.

Casa dolce casa

Dapprima l’uomo cominciò a costruire i primi ripari, che non erano nient’altro che delle vere e proprie capanne. Una capanna permetteva riparo dalle intemperie, protezione dai predatori e al bisogno poteva essere trasportata verso ambienti più convenienti. Diverse specie di molluschi più esattamente i gasteropodi questo l’avevano capito molto tempo prima, quando alcune specie si sono evolute cominciando ad auto costruirsi una conchiglia che fungeva da protezione per l’abitante.

Un accostamento moderno potrebbe essere fatto con i Camper, mezzi in movimento che portano a spasso comodità di cui l’uomo non può più farne a meno. In natura l’unica vera comodità e quella di rimanere vivi, motivo per cui i molluschi si sono creati una protezione per resistere, resistere ed adattarsi ad ambienti diversi. Il bello è che queste strutture non hanno una forma qualsiasi, si può quasi intuire uno stile quasi sopraffino nelle forme, diverse, a seconda della specie o della classe di appartenenza.

I molluschi hanno studiato nel corso degli anni come ottenere la massima protezione in spazi ridotti e comunque non troppo ingombranti dato che la conchiglia dei molluschi viene sempre portata a spasso dagli animali, con un dispendio di energie sicuramente svantaggioso. Sono tantissimi i molluschi che creano nelle loro costruzioni sorprendenti figure geometriche, quasi come esistesse un progetto di sorta derivante dall’uomo. In realtà è proprio il contrario, il grande Kandisky si è ispirato proprio alle forme delle conchiglie dei molluschi andando ad osservarle al microscopio per riportare le forme nei suoi dipinti. La conchiglia delle ammoniti, spesso comprare nei progetti di Leonardo, essa è schematizzabile come un cono avvolto su se stesso.

La forma ed i colori delle conchiglie

Dei veri imprenditori invece sono tutti i molluschi gasteropodi che riescono a costruire durante il corso della loro vita anche più d’una conchiglia. Queste costruzioni che si muovono affollano soprattutto le zone costiere bentoniche sino dal mesolitorale sino alle acque più profonde. Murici, trottole, orecchie di San Pietro, littorine, piedi di pellicano, cipree, dogli e tritoni alcuni degli impresari edili che vivono le temperate acque del Mediterraneo. I gasteropodi esattamente “con il piede sul ventre” grazie proprio a queste protezioni calcaree a cui non si separano quasi mai in vita, hanno lasciato testimonianze fossili evidenti in giro per il mondo. Basti pensare che con un po’ di attenzione guardando bene ad esempio i piloni dei templi greci che si trovano ad Atene n Grecia o anche in Italia tra Agrigento, Segesta e Selinunte, incastonate tra la pietra sono tantissimi i fossili di molluschi gasteropodi, come tanti sono i frammenti di baculiti ritrovati in USA, nel South Dakota, gli scaphites in Colorado o le ammoniti giganti che si trovano al Wesfalisches Landesmuseum, a Munster in Germania.

La casa rubata

Spesso accade anche che le conchiglie costruite dai molluschi divengano dimora di alcuni crostacei come il paguro Bernardo. E’ bene ricordare che il Paguro in questo caso è solo un affittuario della conchiglia nel senso che non è il reale costruttore, si è solo impadronito della conchiglia dopo la morte del vecchio inquilino. I crostacei non hanno ne la capacità di costruire una conchiglia ne tanto meno di renderla adatta alle proprie esigenze per cui il crostaceo quando con il tempo cresce ed aumenta le proprie dimensioni è obbligato a cambiare conchiglia andando alla ricerca di una più adatta e più conforme al suo corpo.

La conchiglia a spirale

La sezione aurea

Stilizzazione della disposizione in forma di spirali concentriche, visibili sia in senso orario che in
senso antiorario, di parti che compongono oggetti appartenenti al mondo naturale o creati
dall’uomo. Il numero e la disposizione di tali parti possono sembrare casuali, ma, nella
maggioranza dei casi, corrispondono ad un numero della serie di Fibonacci.

Le successioni di del matematico Fibonacci si ritrovano esattamente nella sezione della spirale di molte conchiglie. Esiste una proporzione negli avvolgimenti della conchiglia che è chiamato numero aureo. La proporzione aurea fu impiegata dagli antichi Greci come rapporto armonico nelle costruzioni architettoniche, le ritroviamo nelle piramide egizie e nel Partenone nell’Acropoli Ateniese, e nelle rappresentazioni scultoree, per esempio nelle proporzioni delle Cariatidi che reggono l’Eretteo. Anche Leonardo nelle dimensione del volto della Gioconda sembra aver usato la sequenza di Fibonacci.

La spirale conica dà origine a conchiglie più compatte perché la spira porta al formarsi di un asse interno detto columella intorno al quale si sviluppa la stessa conchiglia

Arti e colori “La porpora”

murici e porpora

La tintura proveniente da questo murice veniva anche impiegata per la pittura, la decorazione di edifici e di statue e persino come cosmetico per il viso e le labbra”.

I fenici e le conchiglie

I fenici facevano affari ricavando il color porpora dai molluschi muricidi. “Una leggenda narra di un pastore che passeggiando lungo la spiaggia di Tiro con il suo fedelissimo cane, ebbe l’impressione che la bestia si fosse ferita con una conchiglia; nel momento in cui si accinse a pulirgli il muso, però, egli si rese conto che il liquido rosso non era sangue, ma una tintura, prodotta dall’abitante della conchiglia. Così l’uomo scoprì la “porpora.”

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