Nascosta tra gli anfratti di fondali rocciosi e avvolta in una danza di alghe, la bavosa ruggine (Parablennius gattorugine) emerge come una figura affascinante dei mari costieri. Con le sue dimensioni (é una delle più grandi bavose) , colori distintivi e comportamenti unici, questo pesce si insinua nei misteriosi reami sottomarini compresi tra i 3 e i 30 metri di profondità. La sua presenza è un ritratto vivente della complessità e della diversità degli ecosistemi marini.
Esploriamo la vita e le caratteristiche peculiari della bavosa ruggine, attraverso i dettagli distintivi della sua anatomia, i modelli di comportamento unici e i cicli di vita affascinanti che caratterizzano questa specie. Pronti a immergerci in un viaggio per svelare i segreti di questo affascinante abitante degli oceani?
DESCRIZIONE
Questa è la bavosa più comune e la più grande, con una lunghezza che varia dai 12 ai 30 cm. La colorazione è tipicamente marrone con 6-8 bande verticali più scure e piuttosto larghe. Le macchie sono di un giallo arancio più chiaro. Il corpo è allungato, lateralmente compresso e piuttosto massiccio. La testa è prominente con orbite sporgenti. I maschi hanno tentacoli sopraorbitali ramificati sulla testa molto più grandi rispetto alle femmine, con un piccolo tentacolo su ogni narice. La mandibola è abbastanza piccola con una dentatura corta e potente. La pinna dorsale inizia dietro la testa e copre l’intero dorso con un’altezza irregolare. Le pinne pettorali sono larghe e arrotondate, mentre le pinne ventrali sono ridotte a due raggi. La lunghezza della pinna anale copre circa la metà del corpo. Questo pesce non ha scaglie e la sua pelle è coperta da un muco appiccicoso.
SPECIE SIMILI
Parablennius ruber è simile, con tentacoli abbastanza simili, ma di colore rosso. Inoltre, la sua distribuzione geografica è molto più limitata, presente solo localmente nell’Atlantico. Alcuni individui di Parablennius tentacularis possono sembrare simili a prima vista, ma i loro tentacoli oculari sono ramificati solo da un lato.
ALIMENTAZIONE
Si nutre di vari invertebrati bentonici, tra cui echinodermi, crostacei, molluschi, anellidi e margherite di mare. Accompagna il suo pasto con alghe.
RIPRODUZIONE
La riproduzione è sessuata e gonocorica con una periodicità annuale. L’accoppiamento avviene in primavera ed è il maschio a prendersi cura della deposizione delle uova. Il maschio prepara un “nido” per le uova depositate dalla femmina all’interno di una cavità (bottiglia, buco, ecc.). Dopo la deposizione, difende il nido dagli aggressori e fornisce cure regolari. Le larve hanno un periodo pelagico lungo prima di toccare il fondo, dove rimarranno fino allo sviluppo del pesce adulto. Questo pesce difende il suo territorio con aggressività.
BIOLOGIA
Le specie del Mediterraneo hanno disegni spesso molto contrastati, mentre gli adulti dell’Atlantico sono spesso più chiari, con una colorazione caramello più uniforme. La colorazione è comunque molto variabile in base al tipo di habitat roccioso, alla vegetazione, all’umore o all’attività dell’individuo. La livrea varia se si tratta di un individuo femmina o maschio (più evidente) o diversa durante il corteggiamento. Questi blennidi si appropriano di una cavità come rifugio e la difendono con violenza, soprattutto contro altri rappresentanti della stessa specie. Sembrano accettare più facilmente la presenza di pesci appartenenti ad altre famiglie. La bavosa ruggine difende il suo territorio a ogni costo, attaccando anche individui molto più grandi, persino un subacqueo! Questo pesce non ha una vescica natatoria e quindi non sa “nuotare in acque libere”. Questa specie è più attiva alla sera al calare della notte, ma è comunque possibile incontrarla durante il giorno.
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
La bavosa ruggine ha una durata media di vita di 10 anni. È un animale curioso e poco timido che si lascia facilmente osservare.
Origine del nome scientifico
- Parablennius: composto da [para-] = “accanto a” e blennius con due possibili etimologie: dal latino [blennus] = sciocco, stolto o dal greco [blennos] = snodato (allusione sia al latte, sia alla viscosità), la blennia essendo un pesce ricoperto di muco.