Tonno rosso

Stock di tonno rosso : la situazione migliora ed i tonni non sono più in pericolo

Quattro specie di tonno pescate commercialmente sono sulla buona strada per il recupero degli stock grazie all’applicazione delle quote di pesca che sono state adottate negli ultimi anni. La IUCN ha infatti aggiornato la lista rossa delle specie a rischio d’estinzione, classificando il tonno rosso, il tonno alalunga e il tonno pinna gialla come specie non in pericolo. Potremmo quindi molto probabilmente continuare a pescare ed a mangiare il tonno, per tale motivo segnaliamo un interessante sito internet dove troverete la sezione ricette tonno fresco, con tantissime ricette per cucinare il tonno rosso.

“L’aggiornamento della Lista Rossa IUCN è un forte segnale che, nonostante le crescenti pressioni sui nostri oceani, le specie possono riprendersi ci si impegna ad adottare pratiche sostenibili”“Gli Stati riunitisi al Congresso mondiale sulla conservazione dell’IUCN a Marsiglia devono cogliere questa opportunità per rafforzare le loro ambizioni per la conservazione della biodiversità e lavorare per raggiungere obiettivi vincolanti basati su prove scientifiche. Queste valutazioni della Lista Rossa dimostrano come le nostre vite e le nostre attività siano in armonia con la nostra biodiversità. “

Bruno Oberle, direttore generale della IUCN

Nell’attuale Lista Rossa, sono sette le specie di tonno più pescate commercialmente sono state rivalutate. Quattro di loro mostrano segnali di ripresa grazie a quote di pesca più sostenibili e a una più efficace lotta alla pesca illegale messa in atto da alcuni Paesi. 

Migrazione del tonno

Il tonno rossoThunnus thynnus ) è passato da “In via di estinzione” a “non preoccupante”, Il tonno alalunga ( Thunnus alalunga ) e il tonno pinna gialla ( Thunnus albacares ) sono stati entrambi aggiornati da “quasi minacciate” a “non preoccupanti”.

“Queste valutazioni della Lista Rossa sono la prova che gli approcci alla pesca sostenibile funzionano, con enormi benefici a lungo termine per i mezzi di sussistenza e la biodiversità. Dobbiamo continuare ad applicare quote di pesca sostenibili e combattere la pesca illegale “, ha affermato il dott. Bruce B. Collette, presidente del SSC-IUCN Tuna and Swordfish Specialist Group “Le specie di tonno migrano per migliaia di chilometri, quindi è essenziale anche coordinare la loro gestione su scala globale. “

La gestione del tonno rosso

Il tonno rosso per millenni è stata la principale risorsa ittica del Mediterraneo. In Europa le grandi flotte per la pesca al tonno sono in Italia, Spagna e Francia, anche se questo pesce è ampiamente pescato anche in Portogallo, Grecia, Croazia e Malta. Le attuali quote dell’UE per il tonno rosso orientale rappresentano oltre la metà delle catture totali.

Lo stock di tonno rosso è gestito dall’ICCAT, un’organizzazione intergovernativa per la pesca fondata nel 1966. Il comitato scientifico dell’ICCAT ha sollevato preoccupazioni sullo stato del tonno rosso orientale dall’inizio degli anni ’90. Nel 1996, l’ICCAT ha stimato che lo stock fosse sovrasfruttato e nel 1998 ha introdotto un sistema di catture totale ammissibili (TAC) suddivise in quote. Tuttavia, leTAC stabilite dall’ICCAT superavano regolarmente le richieste del comitato scientifico e il sistema di controllo in vigore non garantiva il rispetto dei limiti di cattura. Inoltre, il comitato scientifico ha stimato che le catture sono state gravemente sottostimate e hanno effettivamente raggiunto da 50 000 a 61 000 tonnellate all’anno nel periodo 1996-2007.

In seguito agli avvertimenti del comitato scientifico su un possibile crollo degli stock e alla crescente preoccupazione dell’opinione pubblica, l’ICCAT ha adottato nel 2006 un piano di ricostituzione del tonno rosso per il periodo 2007-2022 . Ha introdotto misure restrittive, come l’accorciamento della stagione di pesca e la protezione del novellame aumentando la taglia minima di pesca. Il piano di risanamento è stato progressivamente rafforzato negli anni successivi. In particolare, l’ICCAT ha concordato una riduzione significativa dei TAC, in linea con le richieste del comitato scientifico. La capacità di pesca è stata drasticamente ridotta per adeguarsi a TAC più bassi. Anche il sistema di controllo è stato rafforzato. A seguito delle misure di recupero, le catture totali di tonno rosso sono diminuite drasticamente da circa 50 000 tonnellate nel decennio precedente a 11-12 000 tonnellate.

Le successive valutazioni degli stock nel 2012-2014 hanno mostrato tendenze positive e la percezione dello stato dello stock di tonno rosso è notevolmente migliorata.

Oggi, lo stock di tonno rosso sembra essere tornato a livelli accettabili ma dobbiamo cantare vittoria, la battaglia non è ancora vinta. Bisogna monitorare gli stock sempre più da vicino per poter stimare le quantità e le variazioni temporali ed evitare un’ulteriore ricaduta dovuta non solo alla pesca ma anche  a futuri adattamenti climatici.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

3 Comments

  1. Antonio Magioncalda

    Ma quanto “mangia” un tonno? Osservando il Mar Ligure sembra che i tonni oltre ad altre specie ( Barracuda e Serra) riducano drasticamente moltissime specie stanziali – sarebbe utile uno studio che stabilisca un bilancio … sarebbe lungo proseguire. Ma la pesca sportiva di tanti dilettanti e probabilmente anche di molti professionisti potrebbe guadagnarci.

    • Marcello Guadagnino Marcello Guadagnino

      Buongiorno esistono diversi studi sul regime alimentare del tonno. Oggi é impossibile stabilire quello che lei chiede (ovvero se i tonni stanno creando danni agli ecosistemi). Sicuramente l’aumento di stock porta ad un consumo maggiore di materia organica (sardine, acciughe e calamari). Non capisco come possa la pesca sportiva e la pesca professionale guadagnare su questo studio. Il tonno é specie endemica del Mar Mediterraneo e a differenza delle specie aliene invasive é in equilibrio nel nostro mare da migliaia di anni. Se consideriamo poi che gli stock non sono ancora floridi come una volta ma considerati a solamente a basso rischio secondo la IUCN, non vedo come possano ridurre drasticamente le specie stanziali. Lo avrebbero fatto acnhe in passato. Cordialmente

  2. alfonso

    Pesco da una vita e tanti tonni come in questi ultimi anni non ne abbiamo mai visti ma non si possono pescare. Calamari acciughe e sardine se ne vedono sempre meno….

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