La ricciola e’ una delle prede di eccellenza della pesca a traina. Insediata con artificiali o con esca viva la ricciola rimane sempre un famelico predatore.
Le ricciole vengono pescate quasi esclusivamente con la pesca traina. Le ore migliori sono quelle che seguono il sorgere del sole, ma soprattutto bisogna dedicarsi a questa pesca dopo un paio di giorni di bonaccia, infatti la ricciola dopo una perturbazioni è solita allontanarsi dalle acque costiere. I risultati migliori si ottengono trainando con un’esca viva come aguglia, cefali e sugherelli; con terminali che pescano in prossimità del fondo ad una velocità mai superiore a 2 Nodi. Utile sarà allora praticare una pesca a traina costiera per reperire le esche vive. Utilizzando esche artificiali come minnow o polpetti piombati o le matassine per le aguglie si potrà fare una buona scorta di esche che ci permetteranno di restare in pesca più tempo possibile.
Azione di pesca alla ricciola
La ricciola si pesca anche a jigging o con il calamaro vivo
La pesca alla traina alla ricciola sia con il vivo che con gli artificiali ci porta a percorrere decine di miglia prima di avere delle “toccate“. E’ bene regolare subito la distanza del terminale dalla barca, e soprattutto avere all’amo delle esche ancora in vita. Per tanto è bene avere in barca un contenitore per le esche vive munito di ossigenatore, utile a tenere vive le esche reperite prima della battuta di pesca.
Quando si ha la prima allamata bisogna stare attentissimi alle altre canne in quanto il pesce con le sue sfuriate può ingarbugliare la lenza provocandone la rottura. Anche se le attrezzature permettono di applicare una robusta resistenza è utile fare sfuriare il pesce all’amo durante le prime fughe, aspettare che cominci a stancarsi per poi cominciare l’azione di pompaggio e recupero.
Attrezzature per la pesca alla ricciola
Spesso si utilizza un monofilo di diametro tra 0,50 mm e 0,70 mm. La ricciola e’ molto sospettosa e studia attentamente l’esca prima di attaccare, quindi è necessario utilizzare un monofilo di alta qualità. Una canna da 20/30 libre ed un mulinello a tamburo rotante, meglio se con frizione a leva tarata a circa il 70% del carico di rottura del monofilo. Per l’affondamento dell’esca, i metodi migliori sono il piombo guardiano e la palla di cannone montati a non meno di 15/20 mt dall’esca. Anche gli artificiali quali calamari siliconati, piumette, testine piombate danno ottimi risultati, ovviamente con accorgimenti e velocità di traina diverse.