Considerato spesso una seconda scelta o addirittura scartato dai pescatori del Regno unito, il Totano (Todarodes sagittatus) è una risorsa poco considerata. Questo cefalopode molto simile al calamaro, è poco consumato in cucina.
Il totano è infatti una cattura accessoria dello strascico. Viene pescato regolarmente in Mediterraneo ed in Norvegia. Ha comunque un’importanza economica in quanto viene venduto congelato per preparare il fritto misto.
Conosciuto anche con il nome di todaro, questo cefalopode della famiglia degli Ommastrephidi puo’ raggiungere il metro di lunghezza e pesare sino a 15/20 Kg.
Dove vive il totano
Il totano vive in Atlantico settentrionale dalle coste nord-orientali dell’Europa sino all’oceano Artico ed alla Guinea. Presente anche nei mari della Norvegia, Islanda e naturalmente in Mediterraneo. Il totano in passato è stato pescato occasionalmente nel Mar Baltico sudoccidentale
Esiste un riferimento circa la sua presenza nel Mar di Marmara che pero’ non è mai stata registrata.
Occasionalmente è registrato tra la fauna dei fondali marini sulla piattaforma continentale o sul versante continentale superiore , ad esempio al largo dell’Africa nord-occidentale dove si trova comunemente tra 350 e 700 metri.
Il totano vive sia in mare aperto che vicino alla costa. È noto che migra verticalmente tra la superficie di notte e le acque prossime al fondo di giorno. Il totano è stato osservato a 4595m di profondità.
Il totano intraprende migrazioni importanti, probabilmente legate all’alimentazione e alla deposizione delle uova . Banchi di T. sagittatus sono stati segnalati in Artico dalla fine del 1800. Si pensache tali escursioni durino per lunghi periodi di tempo e sorgano con una certa periodicità. È interessante notare che questi banchi non sono stati registrati nelle acque artiche tra l’inizio degli anni ’80 e gli ultimi anni, riapparendo apparentemente solo nel 2010. Questa scoperta è coerente con la natura altamente imprevedibile della pesca. Da giugno in poi, grandi banchi compaiono al largo delle coste meridionali e sud-occidentali e nei fiordi nordoccidentali dell’Islanda e al largo delle Isole Faroe, in Norvegia e, in alcuni anni, in Scozia, dove rimangono fino a Dicembre. All’inizio dell’inverno, gli animali migrano in acque più profonde. Nelle zone di pesca intorno a Madeira e in altre parti dell’Atlantico centro-orientale, la specie si trova in gran numero solo tra marzo e maggio.
In Mediterraneo, un modello migratorio simile è suggerito dalle maggiori catture osservate nei mesi di luglio-agosto nella pesca artigianale nel Tirreno meridionale e dalla presenza relativamente più frequente delle catture a strascico durante estate e autunno.
Le femmine generalmente sono più numerose dei maschi nelle catture al di fuori delle aree di riproduzione perché sono più grandi e più veloci e possono migrare più lontano per cercare cibo.
Cosa mangia il totano
La dieta del T. sagittatus è costituita principalmente da pesci, crostacei, cefalopodi e vermi policheti, generalmente nel suddetto ordine di importanza; Tra i totani sono stati notati anche casi di cannibalismo. Nell’Atlantico orientale, il T. sagittatus si nutre principalmente di piccoli pesci mesopelagici come il pesce perla e il pesce lanterna, nonché di aringhe, mentre nel Mediterraneo occidentale, il pesce sciabola sembra essere la preda preferita.
I parassiti del totano
I parassiti registrati includono il protozoo Aggregata sagitatta; i cestodi Phyllobothrium dohrni, Nybelinia lingualis e Amphistoma loliginis; il nematode Anisakis simplex B; e probabilmente diciemidi
La riproduzione del totano
La fecondità delle femmine è elevata. Ogni totano depone fino a diverse centinaia di migliaia di uova, a seconda delle dimensioni. Le femmine riducono la loro attività di alimentazione prima della deposizione delle uova caratterizzata dalla deposizione intermittente. La deposizione delle uova avviene a profondità comprese tra 200 me 800 m) e apparentemente avviene in prossimità del fondo.
Il primo ciclo di vita non è ben noto, ma le osservazioni sui giovani sulla dorsale medio-atlantica suggerisce che siano trasportati dalle correnti e diffusi negli strati superiori della colonna d’acqua tra 50 e 150 m), sebbene possano andare più in profondità nelle ore diurne. È stato osservato che le paralarve osservate nelle acque costiere al largo del Nord Africa rimontino fino allo strato appena sotto la superficie sul versante continentale per nutrirsi prima di migrare sulla piattaforma continentale. Il loro tasso di crescita è elevato, soprattutto nelle prime fasi della vita, ma rallenta man mano che raggiungono la maturità sessuale. Si pensa che il ciclo di vita richieda poco più di un anno per essere completato, sulla base dell’analisi dello statolito, I totani più grandi con una lunghezza del mantello di oltre 500 mm anno da 18 mesi a due anni.
La pesca del totano
Il totano viene pescato in mediterraneo principalmente con la pesca a strascico. Sono anche pescati con la tecnica dell’industrial eging in Norvegia ed Islanda. Il totano lo acquista al mercato da un prezzo vario tra gli 8 ed i 15 euro al Kg.
Il totano viene catturato prevalentemente come cattura accessoria della pesca a strascico di altre specie, ma viene anche pescato con le reti a circuizione. Nei mesi estivi è preso di mira dai pescatori sportivi soprattutto nel sud Italia.
La carne viene consumata fresca o bollita, conservata mediante congelamento, salatura o essiccazione. La specie è anche utilizzata come esca nella pesca del merluzzo e di altre specie di fondale.
La popolazione non è soggetta ad alcuna misura di gestione specifica e la popolazione totale è costituita da diverse popolazioni geograficamente distinte. Dalla fine del XX secolo ad oggi la cattura media è stata di 3.000 tonnellate, sebbene sia variata notevolmente, con le catture maggiori registrate nel 1981-1985. Al largo dell’Europa la specie viene catturata in associazione con altri membri della famiglia Ommastrephidae e gran parte delle catture non è identificata in base alla specie. Nei 25 anni fino al 2014 non è stato possibile identificare alcuna tendenza evidente degli stock ed è pertanto considerata meno preoccupante.