Già conosciuta e recensita come specie invasiva, questa macro alga verde si sta diffondendo rapidamente tra le acque delle Calanche di Marsiglia.
Come la Cauperpa, altra alga invasiva e tossica, quest’alga verde arriva da lontano. Addirittura dal Mar del Giappone e si pensa sia arrivata in Mediterraneo con i carichi di ostriche che arrivano ogni giorno dal Sol Levante.
Non si conosce bene ancora l’impatto di quest’alga ne le interazioni con le specie endemiche. Sicuramente è una specie da monitorare e da segnalare in caso di avvistamenti.
I fondali di Callelongue sono oggi ricoperti da un’impressionante distesa di quest’alga verde. Già lo scorso anno durante una giornata di snorkeling, noi del giornale dei marinai, avevamo notato un tappeto di alghe che sembrava soffocare la vita sottomarina tra le calanche di Les Goudes.
Secondo alcuni subacquei che stanno seguendo la vicenda da vicino in un paio di anni l’alga ha guadagnato circa 80cm in altezza coprendo totalmente il fondale.
Jean-Claude Eugène, che faceva parte della squadra, lo aveva già individuato nel 2019: “iniziava a coprire il fondo della cala, ma non a questo punto” , è allarmato. Secondo i suoi calcoli, queste alghe hanno guadagnato quasi 80 centimetri di altezza in alcuni punti, coprendo i rifiuti scaricati nel porto.
Secondo Thierry Thibaut, ecologo marino del Mediterranean Institute of Oceanology, non ci sono dubbi: si tratta della specie Rugulopteryx okamurae, un’alga asiatica invasiva arrivata dal Giappone. Resta da vedere, d’ora in poi, come influenzerà questo ecosistema che ha iniziato a invadere.
Un impatto ancora poco conosciuto sull’ambiente
L’alga R. okamurae è stata osservata per la prima volta nel Mediterraneo all’inizio degli anni 2000. È stata l’importazione di ostriche dal Giappone a portarla nella laguna di Thau e davanti la costa di Séte e Montpellier.
A poco a poco, rugulopteryx okamurae ha gradualmente conquistato la costa marsigliese. Proprio la scorsa settimana è stato osservato per la prima volta a Carry e Sausset-les-Pins, nelle acque del Parco Marino della Costa blu.
La proliferazione di questa alga è aumentata negli ultimi due anni, preoccupando i subacquei e i bagnanti di Callelongue. “Temiamo che destabilizzi la flora e la fauna locale”.
Con l’inizio del caldo, i residenti temono anche che queste alghe provochino forti odori di liquame decomponendosi, come è avvenuto nell’agosto 2019. A quel tempo, erano già preoccupati per i terribili odori causati da alghe in decomposizione.
In effetti, gli esperti del Parco Nazionale delle Calancue hanno studiato questa alga per tre anni. “Questa specie invasiva potrebbe infatti avere conseguenze sulle comunità algali e indirettamente sugli invertebrati o su alcuni pesci”, ha affermato Thierry Thibaut, che sta partecipando attivamente alle indagini.
Come la caulerpa quest’alga potrebbe espandersi in tutto il Mediterraneo con implicazioni che ad oggi chiaramente non siamo in grado di conoscere.