Ecco tutto quello che devi sapere sulle stelle marine: dalle loro curiosità alla loro importanza nell’ecosistema marino

Questo testo descrive le stelle marine come organismi affascinanti che si sono evolute in diverse forme con strategie alimentari uniche. Alcune stelle marine sono spazzini del mare che si nutrono di detriti sul fondo marino, mentre altre sono predatori che si cibano di molluschi o coralli. La stella corona di spine, ad esempio, è un vampiro dei mari che distrugge intere scogliere coralline. Questo testo si concentra sulle caratteristiche delle stelle marine e sulla loro importanza nell’ecosistema marino.

“Ci sono più stelle in mare che in tutto l’universo”. Cosi J.H. Linck introduceva nel 1733 le stelle marine nel suo “De stellis marinis” probabilmente la prima pubblicazione che ha trattato gli echinodermi. Allora i naturalisti affiancavano spesso il mare e il cielo, o meglio affiancavano tutto ciò che fosse vivente al mare. “Qualsiasi cosa nasca in qualunque parte della terra, la si trova anche in mare”- scriveva Plinio- forse lo specchiarsi della volta stellare sulla superficie delle acque della terra, ha fornito ispirazione a Madre Natura per la creazione delle stelle marine.

Forse…o forse no!!! L’unica cosa certa è il mistero dell’evoluzione di questi echinodermi dalla forma così curiosa. Una stella marina ha con se tutte le affascinanti bellezze del mare. Proprio la bellezza insieme ad altri elementi come la strana forma del corpo a simmetria pentaraggiata e la grande abilità predatoria hanno portato Linck a studiare questo gruppo di organismi diffusi in tutti i mari, dall’equatore ai poli, dagli abissi sino ai pochi cm di profondità delle acque costiere.

Forti, voraci e cattive

Stella marina a Manarola

Molto diverse fra loro, le stelle marine si sono differenziate durante le varie fasi evolutive, soprattutto per quanto riguarda le strategie alimentari. Spesso le stelle marine sono dei veri e propri “spazzini del mare”, organismi detritivori che si nutrono di tutto ciò che trovano di commestibile sul fondale marino. Altre invece, veri predatori, possono cibarsi di ricci mare, ricoprendoli con i propri tentacoli. Le stelle marine si trasformarono in predatori quando i pedicelli ambulacrali (estroflessioni mobili, allineate nei solchi che corrono la parte inferiore delle braccia) si differenziarono divenendo dei veri e propri “apriconchiglie”.

Le Asterias ad esempio afferrano il mollusco con le braccia e nel frattempo si sollevano. I pedicelli aderiscono alle valve e lo aprono, spesso soltanto di pochi decimi di millimetro, basta a far estroflettere parte dello stomaco della stella marina affinché cominci una digestione esterna. Questa strategia è attuata anche con i gasteropodi i quali non riescono a resistere all’insistenza delle Asterias. La stella corona di spine l’Acanthaster planci, una stella che ha abitudini notturne e irta di lunghi e velenosi aculei, di giorno rimane immobile avvolta su se stessa, al calar del sole diventa il vampiro dei mari, inizia a cibarsi nutrendosi di polipi corallini, sino a distruggere intere scogliere. Danni ingenti furono provocati da questo echinoderma negli anni settanta alle barriere coralline del Pacifico, provocato da un aumento abnorme di stelle. Una sola Acanthaster planci è capace di divorare coralli in un’area di circa 35 cm di diametro (ovvero le dimensioni della stella stessa).

Stelle marine e uomo : cosa ci unisce

Un’antica ipotesi che ha un fascino particolare, riguarda un “grado di parentela” tra le stelle marine e l’uomo. Ci fu un momento nell’evoluzione delle specie animali che portò alcuni organismi a dotarsi di un cordone dorsale e di fessure branchiali. Stiamo parlando del primo cordato da cui successivamente si sviluppò il phylum dei Cordati (organismi che possiedono in un determinato momento del loro ciclo vitale tasche faringee che si aprono sulla superficie del corpo. Il gruppo comprende tutti i vertebrati e altri due gruppi quali gli Urocordati e i Cefalocordati). Ricordiamo che Emicordati, Cordati ed Echinodermi sono deuterostomi e insieme costituiscono una grande linea evolutiva del Regno Animale. Magari nessuna teoria accetterà mai che la stella marina è un nostro antenato, dato che secondo alcuni i Protocordati si sarebbero originati da antichi echinodermi, ma almeno dovremmo porci qualche quesito. Gregory Bateson nel suo Mente e Natura si domandava: “Qual è la struttura che connette il granchio all’aragosta, l’orchidea alla primula e tutti e quattro a me? Cosa accomuna gli appartenenti al regno animale?” Un mistero non ancora risolto, ma che come ogni evento inspiegabile ci porta nell’oscurità della conoscenza dove tutto ancora è buio e tetro.

Acanthaster planci, conosciuta come stella corona di spine, è una stella marina della famiglia Acanthasteridae. E’ dotata di grossi aculei su tutto il corpo a scopo difensivo. Può raggiungere i 40 centimetri di diametro ed è dotata di 12-19 braccia. Può muoversi ad una velocità di 20 metri all’ora. Il contatto con le spine provoca dolore, che può durare anche quattro ore, nausea e vomito. Molto spesso la regione intorno al punto di contatto è soggetta ad eritema e gonfiore, che può durare diversi giorni. Si nutre esclusivamente di coralli, nel confronto dei quali ha un enorme potenziale distruttivo. La popolazione di questa specie di stella di mare è aumentata rispetto agli anni 70 ed è in parte responsabile del declino dei coralli anche sulla Grande Barriera Corallina in Indonesia. La proliferazione di questi predatori nel triangolo pacifico del corallo, un settore particolarmente importante per la biodiversità marina, ha seriamente preoccupato i biologi marini, dal momento che in questo settore si concentrano tre quarti delle specie marine del mondo, tra cui oltre 600 tipi diversi di corallo

Le stelle marine sono affascinanti creature marine che popolano i fondali oceanici di tutto il mondo. Con la loro particolare forma a stella e le loro colorazioni brillanti, questi echinodermi hanno attirato l’attenzione degli esploratori subacquei e degli appassionati di biologia marina per secoli. In questa sezione esploreremo i segreti del mondo delle stelle marine, dalla loro anatomia unica alla loro conservazione.

Anatomia delle Stelle Marine:

Le stelle marine sono costituite da un raggruppamento di lunghe braccia flessibili che circondano un disco centrale. Ogni braccio è dotato di ventose che aiutano la stella marina a muoversi e a mantenere la posizione sulla superficie del fondale marino. L’esoscheletro delle stelle marine è ricoperto da una serie di piccole spine che offrono protezione contro i predatori.

Storia e Biologia: Le stelle marine sono state studiate a partire dal XV secolo e sono state subito considerate un fenomeno affascinante. Le stelle marine si nutrano solitamente di notte e utilizzano le loro braccia per catturare piccoli organismi marini come crostacei e molluschi. La loro dieta varia a seconda della specie e della disponibilità di cibo.

Conservazione: Le stelle marine sono minacciate dalla pesca eccessiva, dall’inquinamento marino e dalla perdita di habitat. La loro conservazione è cruciale per mantenere l’equilibrio delle comunità marine e per preservare la biodiversità marina.

Conclusione: Le stelle marine sono creature affascinanti che meritano di essere protette e preservate. Con la loro anatomia unica, la loro storia e biologia affascinante e la loro importanza per l’equilibrio delle comunità marine, questi animali hanno molto da offrire. Speriamo che questo articolo ti abbia dato una comprensione più profonda del mondo delle stelle marine e ti abbia ispirato a saperne di più su queste creature affascinanti.

Clicca per votare questo articolo!
[Voti: 2 Media: 5]
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Pinterest
Email
Tags :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ultimi articoli
Le schede degli organismi marini