Due orche hanno massacrato almeno 8 grandi squali bianchi dal 2015 tra le acque del Sud Africa.
Dal 2017 ad oggi, 2 esemplari maschi di orca ( Orcinus orca ) hanno massacrato almeno 8 grandi squali bianchi ( Carcharodon carcharias ) tra le acque di Gasbaai in Sud Africa, mangiandone il fegato ed il cuore. Gli squali bianchi sono tutti stati ritrovati spiaggiati.
Esibizioni così macabre non sono così insolite per le orche, che sono state osservate uccidere di tutto, da piccoli pesci sino a grandi squali, foche ed otarie o anche balene.
Secondo alcuni ricercatori, gli avvistamenti di grandi squali bianchi sono diminuiti drasticamente nell’area da quando i due serial killer hanno iniziato la loro feroce caccia agli squali bianchi cinque anni fa.
Alcuni ricercatori hanno scoperto che decine di squali hanno attivamente evitato le regioni della costa di Gansbaai quando le orche si trovavano nelle vicinanze. Gli squali taggati non fraquentavano le acque di Gansbaai per settimane o mesi, abbandonando un territorio che, storicamente, è stato da loro dominato. Basti pensare che quella zona costiera è oramai conosciuta per le ooservazioni in gabbia dello squalo bianco.
“Quello a cui sembra che stiamo assistendo è una strategia simile a quella praticata dai cani selvatici che vivono nel Serengeti in Tanzania in risposta all’aumento dei leoni. “Più le orche frequentano questi siti, più a lungo i grandi squali bianchi resteranno lontano”.
Killer seriali
Gansbaai si trova a circa 75 miglia (120 km) a est di Città del Capo. La presenza del grande squalo bianco nell’area durante tutto l’anno ha reso Gansbaai una popolare destinazione turistica per gli osservatori di squali.
I grandi bianchi sono tra i migliori predatori del pianeta. Ma a partire dal 2015, gli squali di Gansbaai hanno incontrato la loro partita quando una coppia di orche maschi maturi è scesa sulla costa.
Le due orche denominate Port e Starboard sono state monitorate per questi ultimi 5 anni.
Tra il 2016 e il 2017, altri cinque squali bianchi sono stati trovati morti, quattro dei quali con i corpi squarciati e senza fegato.
La morte di ogni squalo corrispondeva agli avvistamenti di Port e Starboard nell’area. Anche se sono state ritrovate 8 carcasse di squalo bianco, si pensa che le vittime delle orche possano avere essere molte di più.
Nei sei mesi successivi alla morte del primo squalo, gli avvistamenti quotidiani di squali a Gansbaai sono diminuiti da oltre sei avvistamenti al giorno a uno solo. Anche i rilevamenti di squali taggati con trasmettitori elettronici sono diminuiti. Prima degli attacchi del 2017, ogni giorno nell’area venivano individuati da tre a otto squali bianchi. Diversi mesi dopo, quel numero è sceso a zero. I dati del trasmettitore hanno mostrato che i singoli squali a volte nuotavano a centinaia di miglia da Gansbaai entro pochi giorni dall’attacco di un’orca. In alcuni casi, gli squali sono rimasti lontani per sei mesi o più prima di tornare.
Questa migrazione di massa degli squali ha avuto effetti sull’ecosistema locale. In particolare, un nuovo predatore di livello intermedio lo squalo bronzeo ( Carcharhinus brachyurus ) si è trasferito nell’area per prendere il controllo dello spazio che i grandi squali bianchi dominavano in precedenza. Questi squali sono spesso predati dai grandi bianchi, ma con la loro scomparsa, gli avvistamenti di squali bronzei sono aumentati in modo significativo. Questo cambiamento potrebbe ripercuotersi lungo l’intera catena alimentare, mettendo sotto pressione l’intero ecosistema.
Cosa spinge queste due orche a decimare la popolazione di squali bianchi ? Per quanto feroci siano, le orche in genere non predano i grandi squali bianchi, tuttavia, gli scienziati hanno osservato una rara sottospecie di orca dai denti piatti in Sud Africa che sembra specializzata nella caccia agli squali.
È possibile che Port e Starboard appartengano a questo gruppo, ha scritto il team. L’improvvisa apparizione delle orche a Gansbaai potrebbe essere “correlata a un calo delle popolazioni di prede, inclusi pesci e squali, causando cambiamenti nel loro modello di distribuzione.
Sono necessarie ulteriori osservazioni delle balene e degli squali di Gansbaai per risolvere completamente questo mistero.
*(Credit immagine: Marine Dynamics/ Dyer Island Conservation Trust. Immagine di Hennie Otto)