Il surfcasting e’ emozione, e’ passione ed anche felicità. Ma non tutti la amano e l’apprezzano. Cerchiamo di capire quali sono i pregi di questa pesca.
Surfcasting: pesca o filosofia
Forse il motivo sono i tanti cappotti, la poca conoscenza degli spot di pesca o magari una poca voglia di mettersi in gioco. Il surfcasting e’ prima di tutto filosofia, conoscenza, studio del mare e delle correnti, delle specie ittiche e delle reti trofiche. Una tecnica che da risultati positivi se praticata con impegno e costanza. Poi c’e’ la scelta dell’esca, la scelta delle attrezzature e infine il lancio. Vediamole insieme in questa guida dedicata al surf casting.
Surf casting : i segreti degli angler
Segreti ? se ci sono, sono ben pochi. L’unica verità e’ quella di adeguarci alle nostre prede e di avere delle attrezzature che diano la marcia in piu’. Solo rispettando le loro esigenze ed i loro gusti possiamo realmente sentire la sensazione del pesce in canna.
Evoluzione e storia del surfcasting

Una tecnica nata in UK, dove le ampie spiagge fanno da postazione ideale per questo sport.
Se il beach casting si puo’ praticare dalla spiaggia praticamente con qualsiasi condizione marina, il surfcasting ha bisogno di presupposti differenti. Le foci dei fiumi, dove assistiamo al rimescolamento tra acqua dolce e salata e gli arenili sono i luoghi da scegliere. Se nelle foci dei fiumi i fondi fangosi vengono smossi perennemente dalle masse d’acqua che si spostano verso il mare per avere la stessa situazione in spiaggia dobbiamo attendere che il vento cominci a soffiare. Tutto questo perché il rimescolamento delle acque porta allo scoperto la parte superficiale del sedimento dove si nascondo invertebrati, piccoli pesci e molluschi. E’ festa allora per diverse specie ittiche di interesse per il surfcasting: mormore, ombrine, orate e spigole, e poi ancora gronghi e razze.
Quando praticare il surfcasting
Una tecnica che si puo’ praticare tutto l’anno ma i periodi migliori sono sicuramente i mesi autunnali ed invernali. Una conoscenza dei principali venti potrebbe anche essere la marcia in piu’ per la nostra battuta di pesca. Tramontana e grecale, entrambi venti freddi, tendono a spianare il mare portando a condizioni favorevoli per tale tecnica. Lo scirocco invece porta le prede prossime alla costa quando e’ in scaduta, ovvero alla fine dei tre giorni vento. Aspettare la fine delle tempeste di scirocco e’ interessante per andare alla ricerca di sua maestà l’orata. I venti di levante invece avvicinano le mormore sotto-costa in compagnia di qualche e sporadica ombrina come anche il Maestrale che riesce a disseppellire vongole, cannolicchi e altri molluschi di cui sono ghiotte le orate.

Da preferire la spiaggia o la foce dei fiumi?
Ambienti e tecniche differenti e situazioni diverse. In foce l’acqua dolce mescolata all’acqua di mare favorisce la proliferazione di microrganismi alla base delle reti trofiche. Un predatore abituale di questi ambienti e’ la spigola, pesce che ama risalire ed addentrarsi nelle foci dei fiumi alla ricerca di cibo. La pesca a surfcasting in mare praticata sia con mare calmo che con acque mosse possono regalare prede come orate, mormore e spigole.
Le esche per la pesca a surfcasting
Ogni pesce ha la propria preda preferita motivo per cui se girano le orate non si cercherà di catturare le mormore. Dunque spazio all’esca regina del surfcasting, La Sardina, ottima in autunno ed inverno che pero’ ha l’inconveniente di essere cambiata spesso perche’ l’odore si disperde in breve tempo. Solitamente la sardina viene innescata con uno zatterino che la tiene sollevata pochi cm dal fondo. Esca interessante anche il cefalo vivo innescato per la cattura di spigole, razze ma anche pesci serra. Tra le esche del surfcaster non devono mancare calamari e seppie, murici ottimi per orate e saraghi, granchi e cannolicchi, bibi e poi ancora oloturie e fasolari, cozze e patelle. Non devono naturalmente mancare i vermi: americano, arenicola, muriddu ed il verme di Rimini.
La pesca a surfcasting in mare praticata sia con mare calmo che con acque mosse può regalare prede come orate, mormore e spigole.
La canna da pesca per la pesca a surf casting
Questa tecnica per la pesca in mare richiede delle canne lunghe e potenti capaci di lanciare a grande distanza dei montaggi spesso pesanti con piombi sino a 200 grammi. Si tratta solitamente di canne da pesca di una lunghezza compresa tra i 4.20 ed i 4.50 metri. Solitamente in carbonio le canne da surf sono fornite di anelli resistenti alla corrosione e fatti in maniera che il filo possa scorrere tra essi nella maniera piu’ fluida possibile. Le canne da pesca per il surf possono anche possedere il vettino in fibra di vetro per sentire meglio le tocche del pesce, in particolare quelle dell’orata, pesce diffidente e discreto.
I mulinelli per il surfcasting
I mulinelli per questa pesca dalla spiaggia devono essere robusti e avere una bobina capiente per poter lanciare i terminali tra gli 80 e i 90 metri di distanza, La taglia per i mulinelli da surfcasting è tra 6000 e 9000 con frizione potente e rapidità nel recupero.
Molto utile.. .sto iniziando quest’anno a pescare a surfcasting con una lineaeffe moonwalk 4.20 metri con 60-120g di zavorra e un mulinello della shizuka 8000 sk9 con lenza in fluorocarbon dello 0.30 che imbobinerò io. Fino ad ora ho pescato a galleggiante e coreano su amo del 12 ad occhiello. Che ne pensate? C’ è da calcolare che le esche le scelgo rigorosamente in base al mare e che io peschi in una scogliera a mare ( una spiaggia fatta di blocchi di scogli al posto della sabbia e fondale alto con scogli) secondo me un posto ideale per insidiare saraghi maggiori, orate e mormore. Che ne pensate voi?