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Bloom fitoplanctonico – la marea rossa assassina

Tra le circa 5000 specie che fanno parte del fitoplancton marino, 300 hanno la capacità di proliferare sino al punto di colorare le acque superficiali e produrre una spettacolare marea rossa fatta da milioni di cellule ogni litro d’acqua.

La biomassa fitoplanctonica che si accumula sulla superficie è solitamente costituita da diatomee e da dinoflagellati ma anche da euglene e cianobatteri.

In base alla quantità di biomassa algale ed alle concentrazioni di pigmenti fotosintetici quali carotenoidi  e clorofilla, la superficie può assumere colori differenti con tonalità che possono variare dal giallo al blu o al rosso.

In presenza di aumento di nutrienti, di temperature o di luminosità, fenomeno detto Eutrofizzazione *  queste microaghe possono aumentare esponenzialmente la loro biomassa dando vita ad una «fioritura » conosciuta anche con il nome di bloom fitoplanctonico.

I bloom fitoplanctonici possono anche essere provocati da attività antropiche come scarichi urbani ed industriali che riversano in acqua alti contenuti di fosforo presente nei detergenti.

* condizione di ricchezza di sostanze nutritive in un dato ambiente

Un po di storia

Già nel vecchio testamento possiamo leggere …

Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d’Egitto.

Anche il mar Rosso sembra aver preso questo nome a causa delle abbondanti fioriture algali che tingevano il mare di rosso.

Tra i primi a studiare i casi delle maree rosse vi fu Charles Darwin che attorno all’arcipelago di Abrolhos vide delle chiazza d’acqua superficiali di colore rosso/bruno. Analizzando un campione di acqua noto la presenza massiccia del cianobatterio Trichodesmium erythraeum.

Una fioritura anormale derivante da un aumento eccessivo di nutrienti risulta spesso spesso nociva per le specie che abitano la zona colpita. Organismi nectonici e bentonici vanno spesso incontro alla morte data da una produzione diretta di tossine delle microalghe e per la carenza d’ossigeno utilizzato in totalità dalle microalghe. Una marea rossa é dunque un fenomeno degenerativo per l’ecosistema. Le condizioni di anossia portano alla morte circa l’80% delle specie presenti nell’ecosistema.

Le maree rosse si verificano sia in mare che che in bacini chiusi. Nel 1986 nel Golfo del Messico un bloom fitoplanctonico di Gymnodinium breve dovuto alla risalita di nutrienti dal fendo per un fenomeno di up-welling ha provocato la moria di 22 milioni di pesci.

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