Bycatch

Riduzione del Bycatch nella Pesca Professionale: dati, impatti e soluzioni per una pesca sostenibile

La cattura accessoria, o bycatch, rappresenta una delle principali sfide per la sostenibilità della pesca professionale a livello globale. Questo fenomeno riguarda la cattura involontaria di specie non volute durante la pesca. Include pesci, mammiferi marini, tartarughe, uccelli e altre forme di vita marina. La gestione efficace del bycatch è cruciale per la conservazione della biodiversità marina e per garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse ittiche.

Dimensioni del Problema

La portata del bycatch varia a seconda delle tecniche di pesca utilizzate, delle specie bersaglio e delle aree geografiche. Ad esempio, la pesca a strascico per i gamberetti è nota per avere alti tassi di bycatch. Secondo la FAO, questa pratica è circa il 2% del pescato mondiale in peso. Tuttavia, contribuisce a più di un terzo del bycatch globale. In alcune operazioni di pesca a strascico nei tropici, il rapporto tra bycatch e gamberetti può essere 20:1. Questo significa che per ogni chilogrammo di gamberetti, si catturano fino a 20 chilogrammi di altre specie marine.

In Europa, si stima che ogni anno circa 200.000 uccelli marini muoiano a causa del bycatch nelle operazioni di pesca professionale. Questo dato evidenzia l’impatto significativo della pesca sulle popolazioni di uccelli marini e la necessità di misure di mitigazione efficaci.

Impatto sulle Specie Protette

Il bycatch ha conseguenze particolarmente gravi per le specie marine protette, molte delle quali sono già minacciate o in pericolo di estinzione. Le tartarughe marine, ad esempio, sono frequentemente catturate accidentalmente in diverse attività di pesca. In Italia, si stima che oltre 52.000 tartarughe marine vengano catturate accidentalmente ogni anno, con una mortalità che supera i 10.000 esemplari. Le principali attrezzature responsabili di queste catture sono le reti a strascico, le reti da posta e i palangari pelagici.

Anche i cetacei, come il tursiope (Tursiops truncatus), sono vulnerabili al bycatch. Nel Mar Adriatico, si sono osservate interazioni tra la pesca a strascico e i cetacei. Questo mostra che è necessario prendere misure per ridurre le catture accidentali di questi mammiferi marini.

researchgate.net

Strategie di Mitigazione

Affrontare il problema del bycatch richiede un approccio multidisciplinare che combini innovazioni tecnologiche, regolamentazioni efficaci e formazione degli operatori del settore. Di seguito sono riportate alcune delle principali strategie adottate:

  1. Modifiche agli Attrezzi da Pesca
    • Dispositivi di Riduzione del Bycatch (BRD): Questi dispositivi sono progettati per permettere alle specie non bersaglio di sfuggire dalle reti da pesca. Ad esempio, l’uso di griglie di esclusione nelle reti a strascico può ridurre significativamente la cattura di specie non desiderate. en.wikipedia.org
    • Ami Circolari: Nel caso dei palangari, l’adozione di ami circolari in sostituzione degli ami tradizionali a “J” ha dimostrato di ridurre la cattura accidentale di tartarughe marine e la mortalità diretta di alcuni squali e razze.
  2. Dispositivi di Esclusione per Tartarughe (TED):
    • Funzionamento: I TED sono griglie installate nelle reti a strascico che permettono alle tartarughe marine di sfuggire, riducendo significativamente la loro mortalità. Negli Stati Uniti, l’uso dei TED è obbligatorio per i pescherecci che operano nelle acque federali del Golfo del Messico e dell’Atlantico meridionale.
  3. Dissuasori Acustici (Pingers):
    • Utilizzo: Questi dispositivi emettono segnali acustici che allontanano i cetacei dalle attrezzature da pesca, diminuendo le catture accidentali. Studi nel Mar Adriatico hanno evidenziato l’efficacia dei pingers nel ridurre le interazioni con i tursiopi. researchgate.net
  4. Formazione e Sensibilizzazione dei Pescatori:
    • Programmi Educativi: La formazione dei pescatori sulle pratiche di pesca sostenibili e sulle tecniche per gestire le catture accidentali è fondamentale. Il progetto TartaLife ha insegnato ai pescatori le buone pratiche da seguire. Questo è importante in caso di cattura accidentale di tartarughe marine. Così si aiuta a ridurre la mortalità dopo la cattura. mase.gov.it
  5. Regolamentazione e Politiche di Gestione:
    • Chiusure Temporanee delle Aree di Pesca: È importante chiudere alcune zone di pesca per un certo periodo. Questo aiuta a proteggere le specie vulnerabili. Le chiusure possono avvenire durante la riproduzione o la migrazione.
    • Politiche di “No Discards”: Alcuni paesi, come la Norvegia, hanno adottato politiche che vietano il rigetto in mare delle catture indesiderate.

Impatto sulle Specie Protette (continua)

Le tartarughe marine sono particolarmente vulnerabili alla pesca professionale, con Caretta caretta tra le specie più colpite nel Mar Mediterraneo. Secondo i dati raccolti dai progetti di conservazione come TartaLife, la maggior parte delle catture accidentali avviene con:

  • Reti a strascico: circa 20.000 tartarughe catturate all’anno
  • Reti da posta: circa 23.800 tartarughe catturate
  • Palangari pelagici: circa 8.400 catture accidentali

Gli squali e le razze sono un altro gruppo di specie fortemente colpito dal bycatch. La pesca commerciale nel Mediterraneo ha portato a un drastico declino delle popolazioni di elasmobranchi (squali e razze), con alcune specie che hanno subito una riduzione della popolazione del 50-80% negli ultimi decenni. Gli squali vengono catturati accidentalmente in diverse attività di pesca, in particolare nei palangari pelagici destinati al pesce spada e al tonno.

Tecniche e Attrezzi che Contribuiscono al Bycatch

Diverse tecniche di pesca presentano livelli variabili di bycatch. Ecco le più impattanti:

  1. Pesca a strascico
    • È tra le tecniche più distruttive, con un alto tasso di cattura accidentale.
    • Le reti a strascico vengono trainate sul fondale marino, catturando indiscriminatamente tutto ciò che incontrano.
    • In alcune aree tropicali, il bycatch può superare il 90% del totale del pescato.
  2. Palangari pelagici
    • Questi attrezzi consistono in lunghe lenze con centinaia o migliaia di ami.
    • Sebbene mirino a pesci predatori come tonni e pesci spada, catturano frequentemente tartarughe marine, squali e uccelli marini.
    • Fino al 20% delle catture nei palangari è rappresentato da specie non bersaglio.
  3. Reti da posta e derivanti
    • Sono reti fisse che intrappolano i pesci e altre creature marine.
    • Spesso catturano accidentalmente cetacei e tartarughe, che rischiano di annegare.
    • Nel Mar Mediterraneo, le reti derivanti sono state responsabili della morte di migliaia di delfini e balene prima che ne fosse vietato l’uso.

Soluzioni per Ridurre il Bycatch

L’adozione di nuove tecnologie e strategie può contribuire significativamente alla riduzione del bycatch. Ecco alcune delle misure più efficaci:

1. Modifiche agli Attrezzi da Pesca

Ami circolari nei palangari

  • Riduzione del 30% delle catture accidentali di tartarughe marine rispetto agli ami tradizionali.
  • Meno impatti negativi sulle popolazioni di squali.

Dispositivi di Esclusione per Tartarughe (TEDs – Turtle Excluder Devices)

  • Obbligatori negli Stati Uniti per le reti a strascico della pesca dei gamberetti.
  • Consentono alle tartarughe di sfuggire mentre trattengono i gamberetti.
  • Hanno ridotto la mortalità delle tartarughe del 97% nelle acque americane.

Bycatch Reduction Devices (BRDs)

  • Strumenti progettati per selezionare le specie target ed evitare la cattura di individui più piccoli.
  • Sono stati adottati in Australia e Nuova Zelanda con ottimi risultati.

2. Adozione di Sistemi di Monitoraggio

Osservatori a bordo e telecamere di sorveglianza

  • Possono migliorare la raccolta di dati sulle catture accidentali.
  • Consentono di verificare il rispetto delle normative.
  • In alcuni paesi, la loro introduzione ha ridotto il bycatch del 30-40%.

Pingers e dissuasori acustici per i cetacei

  • I “pingers” sono dispositivi acustici che emettono suoni per allontanare delfini e balene dalle reti.
  • Nel Mar Adriatico, i test hanno mostrato una riduzione delle catture accidentali del 60%.

3. Regolamenti e Aree di Chiusura Temporanea

Zone di protezione marina

  • La creazione di aree chiuse alla pesca durante periodi critici riduce la pressione sulle specie vulnerabili.
  • In alcune parti dell’Atlantico, queste misure hanno permesso di recuperare le popolazioni di alcune specie in pericolo.

Quote di cattura per specie sensibili

  • Stabilire limiti sulle catture accidentali può incentivare i pescatori a ridurre il bycatch.

Divieto di attrezzi dannosi

  • La messa al bando di reti derivanti nel Mediterraneo ha portato a una riduzione delle morti accidentali di cetacei del 40%.

Politiche di “No Discards” e il Caso della Norvegia

Una delle strategie più efficaci per ridurre il bycatch e garantire una pesca più sostenibile è l’implementazione di politiche di “No Discards”, che vietano il rigetto in mare delle catture indesiderate.

Il Modello Norvegese

La Norvegia è uno dei primi paesi ad aver adottato questa politica, obbligando i pescatori a sbarcare tutte le catture, incluse quelle non desiderate. Questo approccio ha portato a diversi benefici:

Aumento dell’efficienza nella gestione delle risorse

  • I pescatori devono ottimizzare le loro catture per evitare sprechi e garantire la sostenibilità degli stock ittici.

Miglioramento delle statistiche sulle catture

  • Senza rigetti, i dati sulle popolazioni ittiche sono più accurati, permettendo una gestione più efficace delle risorse marine.

Incentivo all’uso di attrezzi più selettivi

  • Poiché ogni pesce catturato deve essere sbarcato, i pescatori adottano reti più selettive e tecniche meno invasive per evitare di riempire le quote con esemplari non desiderati.

L’Unione Europea e la Politica di “No Discards”

Nel 2013, l’UE ha introdotto il divieto di scarti con la riforma della Politica Comune della Pesca (PCP), implementata progressivamente tra il 2015 e il 2019. Tuttavia, la sua applicazione è stata complessa per diverse ragioni:

Difficoltà nel monitoraggio

  • Controllare che i pescatori rispettino il divieto di scarti richiede una rete efficiente di osservatori e sistemi di monitoraggio elettronico.

Problemi di stoccaggio

  • I pescherecci devono trovare spazio a bordo per le catture indesiderate, creando difficoltà logistiche, soprattutto per flotte più piccole.

Vantaggi a lungo termine

  • In alcuni paesi, la politica ha già mostrato segni positivi, con un miglioramento della sostenibilità degli stock ittici.

Le politiche di “No Discards” sono strumenti fondamentali per ridurre il bycatch e incentivare pratiche di pesca più sostenibili. Tuttavia, la loro efficacia dipende da un monitoraggio efficace, incentivi per i pescatori e attrezzature selettive. La Norvegia rappresenta un esempio di successo, mentre l’UE sta ancora affrontando sfide nell’implementazione di queste misure.


Il bycatch è una delle principali sfide per la gestione sostenibile della pesca. Tuttavia, attraverso innovazioni tecnologiche, nuove strategie di gestione e regolamentazioni più severe, è possibile ridurre significativamente l’impatto della pesca sulle specie non bersaglio.

L’adozione di attrezzi più selettivi, l’implementazione di monitoraggi più efficaci e la creazione di zone di protezione marina sono strumenti fondamentali per garantire che la pesca possa continuare in modo sostenibile, senza compromettere la biodiversità marina.

La collaborazione tra pescatori, scienziati e governi sarà essenziale per trovare soluzioni praticabili che possano ridurre il bycatch e proteggere le specie vulnerabili senza danneggiare il settore della pesca commerciale.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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