Posidonia oceanica: un nuovo capitolo nella conservazione delle praterie marine

Posidonia oceanica: un nuovo capitolo nella conservazione delle praterie marine

Una delle piante più emblematiche e preziose del Mediterraneo, la Posidonia oceanica, potrebbe avere un futuro più sicuro grazie a un innovativo progetto di trapianto condotto nelle acque di Monaco. Per la prima volta, uno studio a lungo termine ha dimostrato che le praterie di Posidonia possono essere trapiantate con successo e mantenere nel tempo le loro funzioni ecologiche.

Una pianta vitale per il mare

La Posidonia oceanica non è un’alga, ma una vera e propria pianta marina con radici, fusti e foglie. Le sue praterie sono considerate veri e propri “polmoni” del Mediterraneo: producono ossigeno, offrono rifugio a numerose specie marine e proteggono le coste dall’erosione. Tuttavia, la loro sopravvivenza è messa a rischio da attività umane come l’urbanizzazione costiera, l’inquinamento e la costruzione di infrastrutture marine.

Proprio per mitigare l’impatto ambientale di uno di questi progetti — la realizzazione del quartiere Mareterra a Monaco — è stato ideato un intervento di trapianto senza precedenti.

Un trapianto su scala reale

Nel 2017, gli scienziati dell’Università di Liegi, in collaborazione con Andromède Océanologie e sotto la supervisione del governo monegasco, hanno trapiantato 384 m² di Posidonia dalla zona destinata ai lavori nella Riserva del Larvotto, un’area protetta. Per farlo, hanno utilizzato una tecnica chiamata “trapianto a zolla”, che consiste nello spostare interi blocchi di prateria con le radici e il substrato sedimentario intatto. Questo metodo permette di minimizzare lo stress alla pianta e aumentare le probabilità di attecchimento.

Un monitoraggio lungo otto anni

I risultati sono stati sorprendenti. Dopo otto anni di monitoraggio continuo, lo studio pubblicato nel 2025 rivela che le praterie trapiantate non solo si sono stabilizzate, ma hanno anche mostrato una crescita significativa: un’espansione media del 25,8% rispetto all’area iniziale. I parametri ecologici, come la densità dei germogli e la biodiversità associata, si sono avvicinati sempre più a quelli delle praterie naturali della zona.

Un potenziale strumento per la conservazione

Questo è il primo caso documentato di successo nel lungo termine per il trapianto della Posidonia oceanica su scala reale. Gli autori sottolineano che, sebbene il trapianto non possa sostituire la protezione degli habitat originari, può rappresentare una valida soluzione di compensazione in contesti in cui la distruzione è inevitabile.

Il successo del progetto Mareterra dimostra che con le giuste tecniche e condizioni ambientali, è possibile dare una seconda possibilità a un ecosistema fragile e fondamentale per il Mediterraneo.

Prospettive future

Alla luce di questi risultati, i ricercatori auspicano che progetti simili vengano adottati in altri contesti costieri, sempre accompagnati da rigorosi protocolli scientifici e da una forte volontà politica. La speranza è che la Posidonia oceanica, simbolo di biodiversità e di equilibrio marino, possa continuare a svolgere il suo ruolo vitale anche in un Mediterraneo sempre più minacciato.

Fonte : https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2667010025000083

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai
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