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Moby-duck: la vera storia delle 28000 paperelle in balia del pacifico

28000 paperelle, giocattoli per bambini stivate a bordo della EVER LAUREL che attraversava il Pacifico da Honk Hong sino agli Usa.

Era il 1992. Il mare in burrasca, la nave si inclina, forse troppo e decine di container cadono rovinosamente in mare. Uno di essi si apre e le circa 30000 paperelle dagli occhi neri ed il becco arancione colorano l’oceano. Comincia così l’avventura dell’allegra brigata di paperelle, che trasportate dal vento e dalle correnti pian piano si separano, molte spiaggiate in breve tempo, altre chissà, magari finite nel grande stomaco di qualche balena o di qualche squalo tigre, famoso per fagocitare di tutto: anche la plastica.

Le paperelle sono divenute celebri per diversi motivi. Tutta quella plastica in mare ha messo in movimento oceanografi e biologi, che studiando il movimento delle paperelle hanno potuto meglio studiare le correnti. Una storia che fa sorridere se non fosse per tutta quella plastica finita in mare e che ancora naviga per gli oceani. Anche la ditta costruttrice delle paperelle ha fatto fortuna su questa strampalata storia. I proprietari della The First Years, hanno messo una taglia sulle paperelle. Chiunque riportasse alla base una paperella originale viene ricompensato con 100 dollari. E pensare che poco tempo fa una paperella ritrovata alle Hawaii è stata venduta per ben 700 dollari.

Donovan Hohn ha scritto anche un libro su questa storia.  «Le papere sono carine, apparentemente indifese, amichevoli. Il simbolo dell’infanzia. Eppure resistono ad ogni tipo di avversità. Ti ci affezioni, ma non puoi trascurare che sono piccole assassine del mare». «Ho fatto molte ricerche sul quantitativo di plastica che finisce in mare ogni anno e sulle sue conseguenze. I risultati sono incredibili».

Ad oggi le paperelle hanno percorso almeno 30.000 km e la metà di loro sono ancora in mare. Molte sono state trasportate a sud, altre si trovano tra nei pressi dello stretto di Bering, tra Russia ed Alaska. E, a meno che non vengano recuperate, tutta quella plastica sarà destinata, sempre e comunque a depositarsi sui fondali degli oceani, ammalando sempre di più il nostro mare. L’ultima Moby Duck del ‘92 riconsegnata alla fabbrica di Tacoma è stata trovata qualche mese fa nella pancia di una balena spiaggiata in Australia. Intatta. Gialla. Perfetta. Amichevole. Letale.

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