Echelus myrus

Miro – Echelus myrus

Il miro (Echelus myrus) è un pesce appartenente alla famiglia degli Ophichthidae. Questo pesce, dall’aspetto simile a quello di un’anguilla, è diffuso prevalentemente nelle acque del Mar Mediterraneo, ma si può trovare anche lungo le coste atlantiche dell’Europa e dell’Africa settentrionale.

Descrizione Morfologica

Il miro è caratterizzato da un corpo allungato e serpentino, che può raggiungere una lunghezza di circa 40-60 cm, sebbene alcuni esemplari possano arrivare fino a 1 metro. La pelle del pesce è liscia, priva di squame visibili e di colore variabile, dal giallo-bruno al grigio, con macchie e linee più scure distribuite irregolarmente lungo il corpo. La sua bocca è ampia, dotata di piccoli denti appuntiti, mentre le pinne pettorali sono ridotte o assenti.

Una delle caratteristiche più distintive di Echelus myrus è la pinna dorsale continua che si estende dalla parte posteriore della testa fino alla coda, fondendosi con la pinna anale e la pinna caudale. Questa struttura unica permette al pesce di muoversi agilmente, sia per strisciare tra le rocce e il fondale, sia per scavare nel substrato sabbioso o fangoso in cui vive.

Habitat e Distribuzione

Il miro è un abitante tipico delle acque costiere del Mar Mediterraneo, ma si trova anche lungo le coste orientali dell’Oceano Atlantico, dall’Irlanda fino al Senegal. Vive principalmente su fondali sabbiosi, fangosi o di detriti, a profondità variabili tra i 10 e i 200 metri. È particolarmente comune nelle aree con un substrato adatto a scavare, come foci di fiumi, estuari e lagune costiere.

Durante il giorno, Echelus myrus tende a rimanere nascosto nel fondale, emergendo prevalentemente di notte per nutrirsi, il che lo rende una specie difficile da osservare.

Alimentazione

Il miro è un predatore carnivoro che si nutre principalmente di piccoli invertebrati bentonici come crostacei, molluschi, e vermi policheti. Utilizza la sua abilità di scavare per stanare le prede sepolte nel substrato. La sua bocca, dotata di denti affilati, è particolarmente adatta a catturare e trattenere prede scivolose e veloci.

Questo pesce adotta una strategia di caccia opportunistica, sfruttando le sue capacità di movimento serpentino per strisciare attraverso i detriti e il fango, sorprendendo le prede dalla loro posizione nascosta.

Riproduzione

Le informazioni sulla riproduzione del miro sono ancora limitate, a causa della natura segreta e delle abitudini notturne di questo pesce. Tuttavia, si ritiene che la riproduzione avvenga nei mesi estivi, quando la temperatura dell’acqua è più alta. Le femmine depongono uova pelagiche che vengono fecondate dai maschi e si sviluppano in larve planctoniche. Queste larve, chiamate leptocefali, hanno un aspetto trasparente e allungato e passano diverse settimane alla deriva nel plancton prima di trasformarsi in giovani pesci e insediarsi sul fondo.

Comportamento

Il miro è un animale solitario e notturno, che trascorre gran parte del suo tempo nascosto nel substrato. Durante il giorno, tende a rimanere sepolto o parzialmente sepolto nel fango o nella sabbia per proteggersi dai predatori e conservare energia. Quando minacciato, può usare il suo corpo flessibile e serpentiforme per fuggire rapidamente o nascondersi ulteriormente nel fondale.

La sua abilità di scavare nel substrato lo rende anche un pesce molto elusivo, difficile da catturare sia per i pescatori sportivi che per i predatori naturali.

Ruolo Ecologico

Il miro svolge un ruolo ecologico importante negli ecosistemi costieri. Come predatore bentonico, contribuisce a controllare le popolazioni di piccoli invertebrati, mentre il suo comportamento di scavo aiuta a ossigenare i sedimenti del fondale, promuovendo la salute dell’habitat bentonico. Inoltre, Echelus myrus è una fonte di cibo per numerosi predatori marini, inclusi grandi pesci, cefalopodi e alcuni uccelli marini.

pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai

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