Enypniastes eximia

Enypniastes eximia: il cetriolo di mare che vola nell’abisso

Nel buio degli abissi oceanici, tra 500 e 5.000 metri di profondità, vive una creatura trasparente, gelatinosa, e sorprendentemente mobile: Enypniastes eximia. Questo echinoderma, appartenente alla classe degli oloturoidei (Holothuroidea), è conosciuto anche con nomi evocativi come “cetriolo di mare nuotatore” o “pollo senza testa”, per via del suo aspetto bizzarro.

A differenza delle comuni oloturie bentoniche, E. eximia ha sviluppato adattamenti unici per una vita pelagica parziale, sollevandosi dal fondale grazie a lobi simili a pinne con cui nuota lentamente alla ricerca di zone ricche di sedimento organico.


Caratteristiche morfologiche

Enypniastes eximia misura da 11 a oltre 20 cm, con un corpo trasparente che lascia intravedere gli organi interni. Il tratto intestinale è spesso visibile, arrotolato come un nastro rosa o rossastro, e costituisce uno degli elementi più riconoscibili nelle immagini raccolte dai ROV (Remotely Operated Vehicles).

Tra le sue caratteristiche distintive:

  • Colorazione trasparente-rosata, che varia in base all’età e alla dieta.
  • Lobi laterali e posteriori, usati per brevi nuotate pelagiche.
  • Tentacoli orali molto mobili, con cui raccoglie materiale organico dal sedimento.
  • Traccia di muco, lasciata sul fondale, probabilmente con funzione comunicativa o di marcatura.

Habitat e distribuzione

Questa specie ha una distribuzione cosmopolita, documentata in tutti gli oceani, in particolare:

  • Oceano Pacifico (soprattutto settentrionale e antartico)
  • Oceano Atlantico, tra cui il Golfo del Messico e il Mare dei Caraibi
  • Oceano Indiano
  • Mare di Ross (Antartide), dove nel 2018 è stata filmata per la prima volta in acque antartiche da ricercatori cinesi.

La sua presenza è comune nei fondali fangosi ricchi di detrito organico, ma si muove anche in colonna d’acqua, fino a 1.000 metri sopra il fondo marino.


Alimentazione e comportamento

Come le altre oloturie, E. eximia è un detritivoro, si nutre cioè di materiale organico depositato sul fondo. Raggiunta una zona favorevole, atterra delicatamente, si ancora per breve tempo e raccoglie sedimento ricco di detriti tramite i tentacoli orali, per poi sollevarsi e spostarsi altrove.

Questa strategia di mobilità la protegge dai predatori e le consente di evitare ambienti già sfruttati. Inoltre, l’aspetto trasparente e la bioluminescenza (documentata in alcune popolazioni) potrebbero svolgere una funzione difensiva o mimetica.


Scoperte recenti e importanza ecologica

Il suo comportamento pelagico è stato documentato grazie ai sistemi di osservazione bentonica profonda sviluppati da enti come:

  • NOAA Ocean Exploration
  • MBARI (Monterey Bay Aquarium Research Institute)
  • China’s Institute of Oceanology

Uno degli avvistamenti più celebri è stato effettuato nel 2018 nell’Antartide orientale, a oltre 3.000 metri di profondità, con l’uso di videocamere trainate da slitte da fondale. Questo ha rappresentato la prima documentazione visiva della specie in acque polari, suggerendo una maggiore estensione geografica rispetto a quanto ritenuto in passato.

Dal punto di vista ecologico, Enypniastes eximia è fondamentale per la riciclazione dei nutrienti nei fondali profondi, rendendo disponibili le sostanze organiche ad altri livelli della catena trofica bentonica.


Fonti scientifiche:

  • Robison, B.H., Reisenbichler, K.R. (2008). “Macropelagic Ecology: An Exploration of the Deep Pelagic Zone.” Annual Review of Marine Science
  • NOAA Ocean Explorer: oceanexplorer.noaa.gov
  • MBARI Deep-Sea Research: mbari.org
  • Pawson, D.L., Messing, C.G. (2000). “The echinoderm fauna of the deep seas.” Smithsonian Contributions to the Marine Sciences
  • China Central Television (CCTV) News – footage from Antarctic deep-sea exploration (2018)
pesci e specie marine
Marcello Guadagnino
Biologo marino ed esperto di pesca professionale. Autore del Giornale dei Marinai
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