Le mante sono pesci cartilaginei, stretti aprenti degli squali, appartenenti alla famiglia dei miliobatoidei. Possono raggiungere i 7 metri di larghezza e pesare più di una tonnellata.
Le mante hanno un corpo a forma romboidale con apici laterali appuntiti (le ali). La bocca, grande si trova all’estremità anteriore (la bocca é segno distintivo per differenziarla dalla mobula). Agli apici della bocca sono presenti due appendici che prendono il nome di pinne cefaliche che hanno lo scopo di convogliare il plancton all’interno della bocca.Le mante non hanno aculei veleniferi.
Vivono praticamente in tutti i mari ed oceani temperati. Nell’Oceano Atlantico sono presenti su entrambe le coste. Sono presenti anche in oceano Pacifico ed in oceano Indiano sino al Mar del Giappone. Recentemente sono entrate anche in Mar Mediterraneo.
Sono conosciute 2 specie di manta. Entrambe conducono vita pelagica alla ricerca di Plancton. La Manta birostris, la piu grande tra le due specie vive in mare aperto , la Manta alfredi (piu piccola) è prettamente stanziale e vive in zone poco profonde.

Grandi nuotatrici, le mante riescono a spiccare il volo fuori dall’acqua, forse per liberarsi da parassiti o dalle remore.
Animali ovovivipari, il piccolo si schiude in un uovo all’interno del ventre della madre per poi fuoriuscire una volta formato.
La durata della vita di una manta non é oggi conosciuta anche se si é quasi certi che superino i 30 anni di età.

In passato le mante erano considerate pericolose, in quanto si pensava che potessero avvolgere gli uomini con le loro ali. Anche i pescatori ne avevano paura, forse per la loro mole, forse perché una volta rimaste impigliate per sbaglio nelle reti, potevano fare affondare le piccoli imbarcazioni.
Le mante sono state comunque pescate in passato per recuperarne la cartilagine utilizzata nella medicina tradizionale cinese. Questo ha portato in passato ad una diminuzione delle popolazioni di mante.