Quando Tom Waits andò a pesca in Jamaica e finì quasi col vomitare in televisione.
Probabilmente televisiva di culto Fishing With John (A pesca con John), andata in onda in America nel 1991 è da considerare il primo reality della storia della televisione mondiale ma sono in pochi quelli che ne hanno sentito parlare. Forse perché si tratta di una trasmissione prodotta in Giappone o per sua la bizzarria o per le sue caratteristiche davvero fuori dal comune: un format televisivo che ospita personaggi di culto della scena mondiale dell’intrattenimento che usa la pesca come scusa per confronti molto più complessi. Ma di fatto c’è una verità di fondo: la pesca tra amici e l’intimità che si crea in una attività così conviviale da spesso luogo a discussioni dagli inaspettati risvolti.
Il programma fu condotto da è John Lurie, un artista di culto che alcuni ricorderanno come attore dei film Jim Jarmusch. Altri come musicista della scena no wave newyorchese come leader e sassofonista della band LoungeLizards. Come se non bastasse, Lurieè anche un affermato pittore e la pittura è diventata la sua prima occupazione. Lurie non vive più a New York ma si è trasferito in una località segreta; le sue apparizioni in pubblico e le interviste si fanno sempre più sporadiche. Lurie è, molto attivo sui social network e non risparmia critiche al New Yorker che ha pubblicato un articolo in cui veniva dipinto, a parer suo, in modo non del tutto lusinghiero e che gli ha rovinato l’esistenza o a personaggi noti e meno noti (soprattutto il presidente U.S.A. Trump).
Un nuovo format sulla pesca
A Lurie viene presentata l’opportunità di creare e condurre un format televisivo finanziato da alcuni produttori giapponesi; pensa a un programma in cui se ne va a pesca in località esotiche con alcuni dei suoi migliori amici: Tom Waits è tra questi, ma anche il regista Jim Jarmusch, e attori iconici come Dennis Hopper e Willem Dafoe (Hopper insistette per andare in Thailandia; Dafoe scelse di ambientare il suo episodio in un lago ghiacciato nel Maine, negli Stati Uniti, con tragicomiche conseguenze).
Ne vennero fuori delle puntate abbastanza surreali, qualcosa che prima di allora non si era mai visto. Una sorta di reality show ante litteram: Fishing With John (A pesca con John, mai andato in onda in Italia); si tratta di un resoconto scanzonato di alcune giornate trascorse da John Lurie a pescare con delle celebrità, in posti ogni volta diversi. Le telecamere, come in un vero reality show riprendono tutto, ma i protagonisti non recitano un ruolo e nemmeno seguono un canovaccio.Tutto avviene a ruota libera, con le conseguenze diverse in ogni puntata. Ogni episodio è caratterizzato dalle impressioni e dalle reazioni “a caldo” delle celebrità invitate a pesca. Gli ospiti sono semplicemente loro stessi, alle prese con canne da pesca, lenze ed esche. Lurie tornava a casa con diverse ore di girato, che poi montava in puntate di 23 minuti. Le musiche ovviamente sono curatissime così come la fotografia ma tutto il resto è parecchio bizzarro e strampalato, a partire dai commenti della voce fuori campo fino all’assenza di un filo narrativo tradizionale e di un ritmo teatrale vero e proprio. È proprio questa la cosa che rende inusuale questa serie televisiva. Durante le riprese non accadeva nulla di eccezionale, e la voce narrante con storie strampalate per ognuna delle puntate ne organizzava un finale: un collante non-sense aggiunto durante il montaggio finale. In un’intervista, Lurie spiega che il fulcro dell’intera serieera incentrato nel fatto che nessuno delle celebrità invitate, ad eccezione di lui stesso, era interessata alla pesca, né tantomeno ferrata sull’argomento.
Il secondo episodio
Il secondo episodio, e forse il più divertente, vede come ospite il musicista americano Tom Waits ed è particolarmente esilarante. Il musicista si trova in Giamaica, in pantaloncini, maglietta, cappello da pescatore di paglia ed ai piedi i suoi immancabili stivali di pelle; il look è lontano dall’immaginario da cantastorie notturno a cui ci ha abituati e soprattutto è spaesatissimo.
L’episodio avrebbe dovuto essere girato in Arkansas, ma Waits era già in vacanza con la famiglia in Giamaica e la puntata subì un cambio di location. I momenti in cui i due amici pescano non sono centrali nell’andamento della puntata (in generale, non lo sono nell’arco dell’intera serie!); il punto di forza dello show sono le chiacchiere estemporanee tra amici, quello spirito goliardico, quasi adolescenziale, di due amici che vanno a pescare, senza tante pretese. Waits regala delle vere e proprie perle, piene di quell’ironia visionaria che lo ha reso famoso. Trovandosi alle prese con esche naturali, il buon Tom chiede come prepararle, Lurie risponde che deve innestare l’amo all’occhio del pesce. Waits, perplesso, rifiuta dicendo “Non posso farlo, poco fa mi ha guardato, ormai mi conosce”. Ci si potrebbe aspettare una sua canzone su questo tema
Che posto meraviglioso per pescare !
Ci sono momenti in cui nessuno, tra protagonisti e spettatori, ha la più pallida idea di cosa stia accadendo. La voce narrante lancia un rassicurante “Che posto meraviglioso per pescare”, mentre John Lurie al timone della barca non ha la più pallida idea di dove si trovi. A un certo punto Tom Waits chiede all’amico “Hai mai pescato un pesce prima d’ora?”; Lurie risponde “Certo, lo sai che l’ho fatto”, e il cantante ribatte “Non ti ho mai visto prenderne uno”. In questo botta e risposta di battute è racchiuso l‘intero spirito del programma. Inoltre, vedrete visto Tom Waits infilarsi un pesce appena pescato nei pantaloni, e sono sicuro che pensavate che non avreste mai visto qualcosa del genere. In A pesca con Johnaccade anche questo…
Ma il tenore della puntata cambia con il progressivo cambiamento in peggio dell’umore di Tom Waits. Quando viene colto dal mal di mare le cose prendono una piega inaspettata. Diventa silenzioso, lo sguardo fisso nel vuoto. Lurie gli si avvicina e gli chiede divertito “Non mi parli più?”, ma Waits non è affatto divertito come l’amico e non sta per nulla bene. “I’m feeling greasy, John”: mi sento a pezzi. In une delle scene seguenti lo si vede steso in un angolo del battello.
“Hai vomitato?”
“No”.
“Forse è meglio se vomiti”.
“Non voglio vomitare adesso, la colazione era ottima… speravo di tenerla con me un po’ più a lungo.”
Qui lo immaginiamo subito come il protagonista di uno delle sue vecchie ballate, a tarda notte in un diner a mangiare uova strapazzate e salsiccia come in San Diego Serenade. Invece si trova in Giamaica, in pieno mare e con una gran voglia di vomitare. Lo sentiremo lamentarsi nel corso dell’episodio: “È una delle cose più assurde che abbia mai fatto, non capisco come hai potuto convincermi”, e John Lurie risponde sconsolato: “Pensavo che ti saresti divertito”. “Ti sbagliavi”, taglia corto Waits. Poco dopo, partono la sigla finale e i titoli di coda, lasciando lo spettatore in balia di una sensazione di divertimento misto a profondo imbarazzo. A quanto pare, una volta concluse le riprese, Tom Waits non ha rivolto la parola a Lurie per ben due anni. Era infuriato.
Uno degli aspetti interessanti del programma, secondo Lurie, è che offriva una visione alternativa degli ospiti, qualcosa di davvero insolito all’epoca. Le vediamo per quello che sono, in un ambiente a loro non del tutto congeniale, alle prese con piccoli problemi e insicurezze varie. Con l’avvento dei reality show, pochi anni dopo, questo concetto è stato estremizzato, a tal punto da rasentare l’umiliazione pubblica e la sovraesposizione della vita privata. E sono venuti meno, purtroppo, tutto l’impianto surreale e il sottile, intelligente umorismo che pervadevano una serie fuori dall’ordinario come Fishing With John.
Di Giancarlo Guadagnino