Uno studio britannico è riuscito a dimostrare l’esistenza di un circuito emotivo legato al dolore negli animali invertebrati, in particolare crostacei e cefalopodi. Questa è la prova che certe pratiche culinarie possono generare sofferenza in questi animali. Alcuni paesi hanno già iniziato a modificare il loro comportamento nei confronti di queste specie.
Ogni anno, durante le feste, sorge sempre la stessa domanda: “L’aragosta soffre quando la mettiamo in acqua bollente?”. Finalmente, uno studio da una risposta a questa domanda.
Tutto è nato da un disegno di legge britannico sul benessere degli animali, che poneva il problema della sofferenza dei crostacei in cucina spingendo la London School of Economics and Political Science ad esaminare il dilemma.
Granchi, aragoste o polpi: animali dotati di sensibilità
Gli scienziati hanno utilizzato dei criteri per studiare la sensazione di dolore di questi animali. Percepibili nella maggior parte degli esseri viventi, sono considerati indicativi dell’esistenza di tale sensibilità in questi animali invertebrati (granchi, aragoste, gamberi, gamberi, polpi, calamari, seppie):
La ricerca ha cosi potuto dimostrare che i polpi sono tra gli animali,”estremamente sensibili”, i granchi sono “molto sensibili”, e le aragoste, i gamberi, i gamberi sembrano essere “moderatamente sensibili”.
Il rapporto dimostra che crostacei e cefalopodi devono essere considerati “esseri sensibili alla sofferenza”; per il governo britannico, questo è un argomento importante che giustifica la loro inclusione nella legge sul benessere degli animali.
Volete mangiare un granchio stasera? Magari ci penserete due volte prima di buttarlo nell’acqua bollente. Una nuova ricerca mostra che i granchi non solo provano dolore, ma ricordano d’averlo provato.
Trattamenti migliori
Lo studio espone anche la natura non etica di alcune pratiche commerciali o culinarie attuali, come la scottatura o il blocco delle pinze con elastici. Di conseguenza, gli scienziati chiedono il loro divieto, quando è possibile un metodo alternativo, nonché la cessazione delle vendite a persone non capaci, al fine di evitare qualsiasi rischio di maltrattamento.
Per gli scienziati i due metodi per ridurre la sofferenza di questi anmali sono lo stordimento elettrico e la perforazione del guscio per arrivare al sistema nervoso centrale e mandarlo in black out.
Verso una consapevolezza globale
Già dal 2018 la Svizzera aveva preso posizione vietando la tecnica della scottatura senza stordimento dell’aragosta e il trasporto di crostacei a temperature sotto lo zero. Con questo studio, gli inglesi riesamineranno anche alcune procedure nella loro legislazione. ” Ora è chiaro che crostacei e molluschi possono provare dolore, quindi è giusto che siano coperti da questo atto legislativo essenziale”, ha detto al quotidiano The Guardians il ministro dell’Ambiente Zac Goldsmith .