A Parenzo, in Croazia, si è svolta dal 25 al 27 Novembre scorsi, Crofish, una fiera dedicata al settore della Pesca. Quest’anno, dopo lo stop forzato da un biennio pandemico, la manifestazione è tornata ad essere in presenza ed ha raccolto numeri molto importanti e soddisfacenti. Tale fiera, ritrovo annuale per gli addetti ai lavori, quest’anno ha rivolto uno sguardo particolare al futuro della pesca che dovrà adattarsi alla sostenibilità per rispettare l’ambiente. Nutrita presenza italiana, vista anche la vicinanza dei Paesi. Grande soddisfazione da parte di Pescagri che ha potuto partecipare, per la prima volta, con uno stand curato nei minimi particolari, direttamente dal Direttore Nazionale, dott.ssa Marilena Fusco.
Di seguito le dichiarazioni del referente di Pescagri Veneto, dott. Mauro Mantovan:
“Bellissima esperienza per Pescagri – Associazione Pescatori della Cia agricoltori italiani al Crofish di Parenzo. Presenti il direttore nazionale di Pescagri Marilena Fusco, il referente di Pescagri Veneto Mauro Mantovan e il presidente di Cia – Agricoltori Italiani Veneto Gianmichele Passarini “
“Si Ringrazia per la grande ospitalità ricevuta la comunità istriana e croata, e della reciproca consapevolezza espressa assieme al Presidente della Camera dell’artigianato e della pesca istriana Robert Momic , oltre che Presidente dell’Ente Fiera, che solo con un comune dialogo e con una condivisa visione strategica sulla salvaguardia e sostenibile utilizzo della risorsa ittica di puó avere prospettiva per i pescatori adriatici.”
“Non per ultimi si ringrazia della professionale collaborazione il Capitano Paolo Pignalosa e il suo team di Oceanis con Luigi Pappalardo, Alessio Zambetti e Anna Ambrosino”.
La complessa situazione ambientale che coinvolge i due paesi che condividono lo stesso mare, oggi più che mai, necessita di una stretta collaborazione costruttiva reciproca, alla luce dei molteplici argomenti da armonizzare. Questo messaggio è stato più volte sottolineato dalle presenze già indicate dal Presidente dell’Ente Fiera e condivisa da tutti i partecipanti. Da parte di Oceanis, nella persona del Cap. Pignalosa, grazie alla sua vasta esperienza nel settore, ha potuto comprovare il grande affiatamento e le larghe intese che i due paesi frontalieri hanno in comune.
La dottoressa Ambrosino, che per l’occasione ha collaborato con Oceanis, ha rilevato che la situazione, pur presentandosi inizialmente difficoltosa, potrà avere dei risvolti positivi, rimanendo colpita dalla struttura organizzativa croata.
Questo il suo pensiero: “Quest’incontro in Istria ha sottolineato la necessità di avere sempre contatti più stretti tra l’Italia e i Paesi che si affacciano sul mare Adriatico perché sia la causa che le problematiche, sono in comune e solo lavorando in sintonia si potranno raggiungere gli obiettivi prefissati. Vista la situazione in continua evoluzione, la fiera ha mostrato grande interesse verso l’acquacoltura e la tecnologia applicabile. La pesca artigianale sta vivendo un momento di transizione: da una parte è costretta a fare i conti con la sostenibilità vedendo ridotto il profitto; dall’altra parte vede nuove prospettive nella qualità della filiera che dovrà necessariamente essere tracciata. Occorre sviluppare accanto alla tradizionale pesca un indotto capace di poter bilanciare i mancati guadagni legati ai comportamenti che la sostenibilità ambientale ci impone.” Uno sguardo rivolto verso il futuro, dunque, senza dimenticare la strada già tracciata per arrivare fino a questo punto.
Il dott. Alessio Zambetti, sempre in collaborazione con Oceanis, si è, invece, interfacciato con le varie realtà della pesca sportiva. Anche queste, a completamento, della visione globale dell’evoluzione del settore. Questo il suo pensiero: “
“La pesca sportiva assume una pratica sostenibile quando si attua il catch & release nelle acque interne e marine, e rappresenta ormai un must per moltissimi pescatori sportivi specialisti: il pesce viene catturato con tutte le accortezze necessarie giusto il tempo di fargli una foto, per poi liberarlo, con la speranza di riprenderlo in futuro. Ogni pesce diventa così un potenziale “target”, ed il suo valore, considerato l’indotto che si crea attorno alla sua cattura è importante.Visto che in Italia tale settore raggiunge cifre considerevoli.”
Infine il Dottor Luigi Pappalardo, in qualità di Coordinatore Scientifico di Oceanis, ha avuto l’occasione di valutare come si sia potuto innalzare il livello qualitativo del settore, grazie alla collaborazione ed alla condivisione necessaria dei dati scientifici tra tutte le parti.