La Cina ha annunciato che le zuppe di pinne di squalo saranno bandite dai banchetti ufficiali .
La zuppa di pinne di squalo è stata sui tavoli ufficiali da pranzo dei cinesi per migliaia di anni.
Oggi, dato che l’ingrediente principale della zuppa, lo squalo, è in sovra-sfruttamento, si sta cercando di porre rimedio ad una delle problematiche a cui ha dato origine questa tradizione.
“Per preparare la zuppa di pinne di squalo, bisogna recidere le appendici dai pesci ancora vivi”. Spesso questi squali vengono ributtati in mare ancora in vita, ma purtroppo senza le loro pinne non sono piu’ in grado di nuotare e di respirare per cui vanno incontro a morte certa.
Questo massacro negli ultimi anni ha assunto proporzioni enormi, causa la crescente richiesta di pinne di squalo sui mercati asiatici e non solo. Questa pesca chiamata finning ha avuto, ed ha tuttora, effetti devastanti sulla popolazione degli squali in tutto il globo. Il numero di questi pesci si è ridotto drasticamente.
Il decreto del Consiglio di Stato Cinese ha esplicitamente escluso piatti contenenti pinne di squalo, nidi di uccelli e prodotti animali selvatici in cene ufficiali di accoglienza . Lo ha confermato l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua . In realtà il decreto era già stato varato nel 2012 ma soltanto questo mese ha preso vigore ufficialmente. Già sono migliaia le multe che lo stato ha confermato a enti o aziende.
Subito la domanda di pinne di squalo è precipitata salvando già centinaia di esemplari dal finning ogni giorno. Le popolazioni di squali nelle acque asiatiche erano al collasso e questo decreto rallenterà sicuramente il sovra-sfruttamento di questi animali.
In realtà il decreto non nasce per salvare le popolazioni di squali, ma per frenare i lussi e gli abusi in certi contesti eleganti, e la zuppa di pinne di squalo è forse il piatto più’ costoso che si può’ acquistare in Cina e Giappone
Queste nuove regole sono destinate a promuovere sobrietà , opponendosi alle stravaganze ed a valorizzare i piatti poveri “.
Il documento dettagliato vieta anche che liquori e sigari costosi vengano offerti durante i ricevimenti ufficiali.